Superbike: Jonathan Rea si prende Gara 2 e primato iridato
Strepitoso double per il pilota inglese del team Pata Honda che sorpassa anche Tom Sykes, quinto, in classifica pilota. Completano il podio un grande Chaz Davies e Sylvain Guintoli.
Jonathan Rea, dopo essersi portato a casa Superpole e Gara 1, conquista anche Gara 2 del round all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, che ha condotto senza fatica dal primo all’ultimo giro, lasciando gli inseguitori a darsi battaglia per il secondo e terzo posto.
Questa vittoria, oltre a consegnargli il secondo double della sua carriera, gli regala anche un meritato primato in classifica iridata, scavalcando Tom Sykes di 4 punti.
Sotto un cielo nuvoloso e tormentato dal vento, più inteso rispetto alla prima manche, dietro al pilota inglese, i soliti Chaz Davies, Sylvain Guintoli e Tom Sykes si danno gran battaglia per il podio, con il gallese della Ducati, che oggi sembrava davvero volare con la sua Panigale 1199 R, che alla fine la spunta su entrambi e nel finale prova anche ad impensierire Rea.
Il deluso del gruppo di testa è sicuramente Tom Sykes, più opaco e meno combattivo rispetto a Gara 1, che si fa superare negli ultimi giri dal compagno di team Loris Baz e perde in questo modo anche la testa della classifica.
La Kawasaki, al di là della prestazione dei due piloti, non è sembrata molto a suo agio con il tracciato di Imola, perdendo in rettilineo sia nei confronti di Ducati che di Aprilia.
All’appello sono mancati completamente Davide Giugliano, sesto, e Marco Melandri, addirittura 11esimo al traguardo, che dopo una partenza per entrambi molto buona, soffrono sin da subito per la precoce usura delle gomme, perdendo una posizione dietro l’altra.
Ducati, Aprilia e Pata Honda decisamente a due facce oggi, con solo uno dei due piloti che riesce a sfruttare al meglio tutto il potenziale a disposizione.
Si riscatta da un brutto weekend sinora Toni Elias che taglia il traguardo in settima posizione, riuscendo a tenersi dietro Leon Haslam e le due Suzuki di Eugene Laverty e Alex Lowes per la top ten.
Per la classe EVO davvero una grande prestazione per Ayrton Badovini che porta la sua Bimota al primo posto della categoria: purtroppo per le già note regole, non prenderà punti, per cui ufficialmente la prima posizione accreditata va a Leon Camier, che fa doppietta anche lui oggi, complice anche il doppio ritiro di Niccolò Canepa per problemi elettrici.
Doppio ritiro anche per Claudio Corti: un sasso colpisce il serbatoio dell’acqua e lo costringe a rientrare ai box per evitare anche la rottura del motore.
Di seguito la classifica di Gara 2:
1. Jonathan Rea GBR PATA Honda World Superbike CBR1000RR
2. Chaz Davies GBR Ducati Superbike Team 1199 Panigale R +4.095s
3. Sylvain Guintoli FRA Aprilia Racing Team RSV4 +5.546s
4. Loris Baz FRA Kawasaki Racing Team ZX-10R +6.285s
5. Tom Sykes GBR Kawasaki Racing Team ZX-10R +7.147s
6. Davide Giugliano ITA Ducati Superbike Team 1199 Panigale R +22.054s
7. Toni Elias ESP Red Devils Roma RSV4 +25.811s
8. Leon Haslam GBR PATA Honda World Superbike CBR1000RR +26.127s
9. Eugene Laverty IRL Voltcom Crescent Suzuki GSX-R1000 +26.306s
10. Alex Lowes GBR Voltcom Crescent Suzuki GSX-R1000 +33.046s
11. Marco Melandri ITA Aprilia Racing Team RSV4 +37.788s
12. Leon Camier GBR BMW Motorrad Italia SBK S1000RR +42.415s (E)
13. David Salom ESP Kawasaki Racing Team ZX-10R +52.114s (E)
14. Luca Scassa ITA Team Pedercini ZX-10R +59.001s (E)
15. Fabien Foret FRA MAHI Racing Team India ZX-10R +1’04.364s (E)
16. Jeremy Guarnoni FRA MRS Kawasaki ZX-10R +1’18.512s (E)
17. Alessandro Andreozzi ITA Team Pedercini ZX-10R +1’34.487s (E)
18. Geoff May USA Team Hero EBR 1190RX +1 Lap
19. Imre Toth HUN BMW Team Toth S1000RR +1 Lap
Non classificati:
Niccolo Canepa ITA Althea Racing 1199 Panigale R DNF (E)
Sheridan Morais RSA IRON BRAIN Grillini Kawasaki ZX-10R DNF (E)
Michel Fabrizio ITA IRON BRAIN Grillini Kawasaki ZX-10R DNF (E)
Peter Sebestyen HUN BMW Team Toth S1000RR DNF (E)
Aaron Yates USA Team Hero EBR 1190RX DNF
Claudio Corti ITA MV Agusta RC-Yakhnich M. F4RR DNF
Ivan Goi ITA BARNI Racing Team 1199 Panigale R DNF (E)
Ayrton Badovini ITA Team Bimota Alstare BB3 STH (E) *
Christian Iddon GBR Team Bimota Alstare BB3 STH (E) *
* Ineligible to score points, removed from results (Badovini across the line 12th, Iddon 14th).
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Certo che Melandri…..
Dai speriamo che trovi presto il bandolo della matassa.
E’ un pilota dall’enorme talento, ma non riesce a concretizzare questo suo talento come merita.
In Sbk ne ha passate tante (perchè nel motomondiale no? Pagando la scelta Ducati, moto che non riusciva minimamente a guidare, con lo staff Ducati che di certo non lo considerava poi molto…Anzi…. Dallo psicologo… Demolendo di fatto un signor pilota).
Prima Yamaha (che gli ha chiuso il programma), dove a mio avviso si era ri-visto il VERO Melandri, con una moto che gli ha permesso di ritrovarsi.
Poi Bmw…Dove ha praticamente risolevvato un team. (chi era il capoccia per le attività Bmw? Che ha speso fior fior di milioni senza vincere una mazza????).
Programma poi chiuso (con un Melandri che a mio avviso si è parecchio destabilizzato e, come si dice in gergo, “l’ha data su”.)
Dai, speriamo che al più presto si ri-trovi come pilota.
Capitolo Suzuki,…. Lasciamo perdere….
Io la vedo molto più semplice la situazione…
Invece di piangersi addosso come fa sempre(e ultimamente pare pure depresso) sotto a lavorare!!
Hanno voluto scaricare Laverty, secondo nel mondiale, per avere lui e ora anche Aprilia ne paga le conseguenze..
Non vincerà mai nemmeno in SBK.
Sul fatto che ci sia da lavorare non c’è dubbio.
Resta però da capire dove.
Ovvero, Melandri (e il suo staff) dichiarano ormai da mesi che il feeling con la Aprilia non è ancora stato trovato, o meglio non è al 100%.
Su questo non mi sento di dissentire, ogni pilota chiede alla moto cose diverse, ha uno stile diverso, un fisico diverso…
L’altro punto è sulla mente del pilota, o meglio sugli stimoli e la fiducia dello stesso.
Fiducia e stimoli che secondo me Melandri ha perso (dopo averla ritrovata proprio in Sbk).
Melandri è un gran bel talento, superiore ai freddi numeri di titoli/vittorie ecc. Il problema a mio avviso sta tutto nel ri-trovare fiducia in se stesso e ri accendere quella luce che in poche occasioni si è vista in Melandri (spenta poi dopo diverse batoste extra-pista).
Un Melandri in forma (a mio modo di vedere) Laverty lo “mangia a colazione”.