Superbike: Joan Lascorz “Ora inizia per me una nuova vita”

Prime toccanti parole del pilota spagnolo rimasto paralizzato agli arti inferiori dopo la caduta di Imola

Superbike: Joan Lascorz “Ora inizia per me una nuova vita”Superbike: Joan Lascorz “Ora inizia per me una nuova vita”

Joan Lascorz, pilota spagnolo della Kawasaki Superbike, gravemente infortunato nei test Post-GP di Imola, parla per la prima volta in “modo” ufficiale attraverso un comunicato del Provec Racing, team che gestisce le moto giapponese nel World Superbike. Lascorz è rimasto gravemente ferito e ora per lui inizia una nuova vita, non ha più infatti l’uso delle gambe. Di seguito il comunicato così come riportato da Motocuatro.com e da noi tradotto.

“Situazione attuale”

Joan Lascorz rimane ricoverato in ospedale all’Istituto Guttmann “immerso” in un processo di recupero e di adattamento alla sua nuova vita. Si prevede che entro la metà del prossimo mese di settembre Joan lasci il centro. Soffre la lesione midollare della vertebra C6, questo a seguito dell’impatto contro il muro di cemento del circuito di Imola. Joan ha subito una lussazione della vertebra C6 con conseguente lesione totale del midollo spinale, una lesione considerata dai medici irreversibile. Joan presenta un quadro tetraplegico, non ha la mobilità nelle gambe, ma ha mobilità alle mani, sul viso, collo, braccia, spalle, gomiti e polsi. Ha il 100% delle facoltà mentali ed ora è focalizzato a nuovi progetti che ovviamente non solo legati al mondo della Superbike, ma con la forza, la motivazione e l’opportunità di poter praticare sport diversi a breve e medio termine.

Le circostanze dell’incidente

Joan ha avuto l’incidente nei test del Campionato Mondiale Superbike. E’ caduto quando stava facendo il suo lavoro, andare al limite con una moto da corsa, ecco cosa dice Guim Roda, Team Manager Kawasaki Racing Team.

“Joan ha perso il controllo della moto all’entrata di una curva a destra in 5a marcia, dopo un lungo rettilineo con la ruota anteriore leggermente sollevata da terra. Joan perso il controllo della moto ed è andato fuori pista. Stava per abbassare il giro più veloce della giornata tra tutti i piloti in pista.”

Le gravi conseguenze e le lesioni non sono il risultato della caduta stessa, ma del fatto che ha colpito a 200 km/h un muro vicino alla porta non protetta.

Parla Joan Lascorz

“Beh … quello che è successo a me è una “putada”. Non so se è sfortuna o se non si sarebbe dovuto correre a Imola con una moto 240HP. In ogni caso, è senza dubbio un punto di svolta nella mia carriera come pilota di moto e l’inizio di una nuova vita. E’ una situazione molto difficile e so che devo stringere i denti per andare avanti. Voglio ringraziare tutti per il supporto: tutti i motociclisti, sia SBK che MotoGP, tutte le categorie, dilettanti e professionisti che mi hanno inviato dimostrazioni di affetto, Albert Llovera, Filippo Preziosi, Oscar Lanza, Isidre Esteve e Pau Bach tutti sono stati preziosi per me, i medici e gli infermieri dell’Ospedale Maggiore di Bologna. L’UCI e Unità spinale lesioni del midollo della Vall d’Hebron e qui all’istituto Guttmann, sono stato trattato come un re. Un grazie anche alla federazione motociclistica catalana e spagnola e al marchio di sedie, Panthera che mi ha dato tutto il support tecnico, e soprattutto, a tutta alla mia famiglia, mio ​​padre Giovanni, che sta vivendo un periodo terribile, quasi peggio di me, mia madre Maribel, i miei fratelli e sorelle, zii, cugini, amici e colleghi di squadra, i quali sono stati in ogni momento con me. Una volta fuori dal Guttmann, dovrò ripensare la mia vita e cercare risorse economiche per la mia situazione, cosa non affatto facile. Dovrò trovare nuovi obiettivi per continuare a godermi la vita, ma certamente non con la stessa intensità di prima. A volte sento una grande tristezza per quanto velocemente tutto è cambiato per colpa di quel muro, ma penso con ottimismo a cosa mi riserverà il futuro. Non è stato facile raggiungere il livello in cui ero arrivato ed era il risultato di molti sforzi da parte di tutti coloro che avevano permesso di interrompere il mio lavoro di distribuzione di pizze all’età di 18 anni con un 50cc. e di farmi iniziare la carriera di pilota. E’ un’ingiustizia molto triste, ma dobbiamo affrontarla nel miglior modo possibile. Si tratta di un tipo di infortunio che non solo ti allontana dalle corse, ma che ti segna per tutta la vita ed è qualcosa che si vivrà sempre.”

Supporto al campione

“Quando i miei amici hanno disegnato l’adesivo che simboleggiava la mia guarigione, non pensavo che avrebbe avuto un’impattocosì forte nel mio supporto. Mi ha dato tanta forza vedere le persone esprimere solidarietà e li ringrazio con tutto il cuore. Sono rimasto sorpreso nel vedere Rossi, Dovizioso, Crutchlow, Hayden, Pedrosa, Yonny Hernandez, Lorenzo e sicuramente molti di più in MotoGP se non tutti, Marquez, Espargarò, Rabat, Rins… è potrei citare la maggior parte della griglia, perché non ricordo tutti … Squadre come il CatalunyaCaixa Repsol o il Team di Pons e Alzamora che ancora lo indossa, e molti altri che mi dimentico di certo. Più di 10.000 adesivi, ed è un orgoglio per me. In SBK tutti i piloti, Checa, Haslam, Smrz, Sykes, il mio sostituto Loris Baz, Biaggi ce l’ha vicino al televisore nel box, Rea, Melandri, Salom, che ha metà della sua moto decorata. La mia squadra ce l’ha nelle moto e nel box, piloti ufficiali BMW sul cupolino. Sofuoglu, Morais e tutta la famiglia dei piloti Kawasaki STK600 e 1000 e, naturalmente, a tutti quei piloti STK visti in tv. Grazie a Fujiwara e Akira Yanagawa che in Giappone ce l’hanno ad ogni gara e al Team Green giapponese. Honda Italia ce l’ha sul suo sito web, ce l’hanno alla Coppa Easyrace, molti amici del CEV, e all’ingresso del circuito Motorland ci sarà un grande adesivo. A “Solo Moto” per l’iniziativa di regalarlo e a Kawasaki Motocard che l’ha finanziato. Tutti i media si sono interessati e hanno cercato notizie su di me, questo nonostante il mio silenzio. Ho visto motociclisti che mi ha mandato le foto e mi hanno incoraggiato. A tutto il mondo e anche a quelli che ho dimenticato, li ringrazio molto. E vorrei precisare che se non ho voluto ricevere visite è stato solo a causa della mia situazione. Preferisco vivere una vita rilassata e privata, ma senza rinunciare a ciò che Joan Lascorz potrebbe fare nel mondo delle due ruote, di cui sono molto orgoglioso e del riconoscimento avuto in tutto il mondo. Grazie a tutti il sostegno dimostrato.”

Il futuro immediato

Joan si adatterà da settembre fino alla fine dell’anno al nuovo stile di vita fuori dall’istituto Guttmann e farà un analisi del suo futuro a lungo termine. Finora tutte le comunicazioni relative Joan sono state fatte dal Team Provec Racing, responsabile della gestione del Kawasaki Racing Team, ma fin d’ora, e dato i mezzi di comunicazione a disposizione le comunicazioni avverranno attraverso il suo sito www.joanlascorz.com che sarà presto completamente ristrutturato. Tuttavia è possibile continuare a inviare i vostri messaggi di sostegno via e-mail a info@joanlascorz.com. Dal team vorremmo chiedere a tutti i piloti, i team e tutte le persone coinvolte nel mondo moto da competizione di mantenere vivo il sostegno dell’adesivo di Joan fino alla fine della stagione. E’ stato una manna per lo spirito e le speranze di Joan e di mantener viva la sua immagine di pilota. Questo permetterà di vederlo come pilota, con lo spirito e l’ambizione di combattere, ora più che mai necessaria.”

Cordiali Saluti
Tutta l’equipe del Provec Racing”

Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News,
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in Primo Piano

Lascia un commento

6 commenti

You must be logged in to post a comment Login

Articoli correlati