Superbike Assen, Le Pagelle Semiserie…scusate il ritardo

A cosa può portare una giornata al mare? Lo scoprirete solo leggendo...

Superbike Assen, Le Pagelle Semiserie…scusate il ritardoSuperbike Assen, Le Pagelle Semiserie…scusate il ritardo

Pensavate di scamparla stavolta vero?!
E invece no!
Siamo in ritardo di un giorno, ma eccoci qui, più cariche che mai e pronte a rompervi le scatole.
Debs:Avvisiamo che questa sarà una pagella più idiota del solito…scoprirete il perchè…
Mari: Bando alle cose serie…si parte!

GARA 1
Tutto pronto alla partenza. Noi siamo in trasferta al mare, nel pieno del territorio di Marco Melandri, con tanto di schizzi sui tronchi a provarlo; l’ora è funesta e noi non abbiamo una fissa dimora dove guardare la gara.
Il risultato? Bar e aperitivo.
Lo spritz spritza e il succo di albicocca della Debs…beh spritza pure quello, dà gli stessi effetti. Mentre mi procuro il cibo Debs irrompe al bancone gridando, ignara del panico che avrebbe scatenato, (colpa mia, ho scordato di avvisarla di essere nel giardino di casa di Macho) che Melandri non parte. Le mollo il vassoio (Debs: pure la cameriera mi tocca fare) e ci precipitiamo ai nostri posti.
Se Marco torna ai box, gli altri però partono.
Sykes al posto del motore ha un turbojet che i meccanici hanno rubato dall’aereo con cui sono arrivati in Olanda. Al primo giro lui è già avanti una vita e quando gli altri taglieranno il traguardo lui è già andato e tornato da Monza..
Tutto gasato infatti aveva preso l’aereo per la tappa italiana, poi qualcuno gli ha ricordato che esiste anche una gara 2 ed è dovuto tornare indietro.
Nel frattempo mentre lui era impegnato nel check-in, sul circuito di Assen c’era gente che si scannava per il primo posto (solo al podio gli han detto che Sykes era là davanti).

Le Aprilia fanno il loro sporco lavoro: andare come dei razzi. Di solito sono truccate, ma contro il motore a reazione della Kawa oggi non ce n’è. Guintoli e Laverty son subito davanti alla partenza e dopo pochi giri passano Rea e si trovano secondo e terzo in ordine sparso.
Ma il nostro amico Johnni Rea non ci sta. In Honda a sto giro gli han caricato il gioco giusto: Crash Team Racing (o se siete troppo giovani Super Mario Cart) e l’inglese è carico a mille.
Resta quarto per un po’, in attesa di colpire la scatola giusta, poi trova la maschera magica Aku Aku e diventa invincibile (o forse le birre pre-gara entrano in circolo, a seconda di quanto siete nerd). La moto gli dà un shakerata ma lui se ne frega: Johnny sorpassa cose a caso in punti a caso, prima sorpassa Laverty e poi Guintoli con una di quelle manovre che temi che per lui un domani non ci sia più…come se il fatto che ci sia Rea di mezzo non fosse sufficientemente sufficiente a farci temere un’eliminazione di massa… e infatti fino alla fine Davies che viaggiava tranquillo tranquillo in quinta posizione si sfrega le mani pregustandosi la vittoria causa autoeliminazione.

Intanto lo spritz spritza sempre di più e la nostra amica Ceci che di norma non distingue una gara di MotoGP da una di Superbike, tifa come se non ci fosse un domani riconoscendo moto e piloti…magie dell’alcol.

Miracolosamente arrivano tutti al traguardo, dove trovano una moto verde al primo posto e il suo pilota di ritorno dall’Italia. La delusione è massima per tutti, ma soprattutto per Laverty che si vede negare un posto sul podio e per Davies che credeva nel potere distruttivo di Rea. I due andranno a ubriacarsi insieme per dimenticare.

podio-assen-2
Il podio di Gara 2

GARA 2
Nel frattempo si son fatte le 3. Lo spritz non spritza più e noi vorremmo tanto fare il bis…sfortunamente al bar tra moto e calcio vince il calcio e noi ci ritroviamo a vedere la gara il mattino dopo (capito ora perchè siamo in ritardo?!) nella triste piovosa e grigia sede del Politecnico…capirete il calo di entusiamo…
La partenza è come ormai di norma un po’ fiacca, nessuno si fa male e dopo la prima curva sono tutti interi. La moto di Sykes motoreggia alla grande vorrebbe fare la pagliaccia come in Gara 1, ma non gli riesce; alle spalle ha sempre la moto truccata di Laverty, che nel frattempo ha mandato i meccanici ha rapire l’altro motore dell’aereo. Lo spettacolo vero e proprio arriva al sesto giro quando Giugliano, dopo aver sorpassato più o meno mezzo mondo, scivola e la sua moto prende fuoco dal nulla, nemmeno fossimo nei cartoni animati!

fiamme-giugliano
La moto di Giugliano decide di riscaldare gli animi

A questo punto Laverty sta ancora dietro a Sykes, sono 16 giri che è in attesa che la Ninja si ricordi di essere una Ninja e si autodistrugga.
Mentre i due davanti scorazzano felici e contenti soli soletti, dietro quegli scalmanati di Rea,
Baz e Guintoli si sorpassano un po’ a caso
, giusto per non cadere nella sonnolenza dell’abbiocco post pasto. Nel frattempo vengono raggiunti da Davies, che rimane là in attesa
che quei tre si facciano fuori a vicenda
, di nuovo in attesa che il potere distruttivo di Rea finalmente si risvegli, ma ne rimane deluso.
Dopo aver fatto prendere dall’ansia un po’ tutti, a 4 giri dalla fine, Laverty si ricorda che Sykes non ha il motore della Kawa ma quello di un aereo. Smette di sperare nell’autoeliminazione, si sveglia e sorpassa Sykes; la verdona non ci sta e cerca in tutti i modi di riprenderlo.
A 3 giri dalla fine Rea incomincia a vedere i draghi e vuole scappare, tanto che supera una ventina di volte Guintoli e Baz, tra l’altro sempre nello stesso punto: in quelle tre curve che solo lui riesce a fare dritto, non nel senso che esce di pista, ma nel senso che trova l’unica retta passante per quelle tre curve, con grande invidia di matematici fisici e ingegneri. Baz non vuole stare dietro e sorpassa Jhonny. L’arrivo dei primi quattro è in volata, con Laverty davanti a Sykes e Baz a completare il terzetto.

Tom “Airbus A380” Sykes. Voto 10: l’idea di rubare il motore dell’Airbus che lo ha portato in Olanda funziona e gli fa guadagnare due coppe e l’ennesimo orologio, oltre al fatto che la moto una volta tanto non lo molla a metà strada.

Johnny “quelle non sono tre curve è un rettilineo” Rea. Voto:8. Crash Team Racing funziona.
Prende la maschera e passa tutti fregandosene della fisica, della moto. Lui e Guintoli han deciso di farsi la guerra…e che guerra! Alla fine pari e patta e ci si rivede a Monza!

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Johnny e la sua maschera Aku Aku (ora la riconoscete vero?!?)

Marco Melandri. Voto: 4. In gara 1 i meccanici decidono di essere invidiosi delle attenzioni che la Manu riserva a Macho e gli fanno lo scherzone di mettergli un bastoncino in mezzo alla catena per fargliela saltare; per assicurarsi la mancata prestazione allungano ai commissari di percorso 50 euro e una foto (falsa) della suddetta perchè gli impediscano di ripartire.
In gara 2 non va oltre un ottavo posto. Dai Marco, consolati con uno spritz di Valter.

Eugene “Moto truccata” Laverty. Voto: 8 e 1/2. In gara 1 cerca di andare forte, poi lo passano sia Guintoly che Rea. In gara 2 decide di seguire l’esempio di Sykes, oltre che di sfruttare la pausa per ubriacarsi per bene. Ora che sono a parità di motore riesce a beffare l’uomo in verde in volata.
Sia lui che Sykes sono stati poi linciati dai passeggeri del volo AZ 12345 al cui aereo sono misteriosamente spariti i motori.

Silvain “vo forte” Guintoli. Voto: 10. Esce indenne da due gare passate a stretto contatto con Johnny…non c’è altro da aggiungere.

Loris Baz voto 6: in Gara 1 è un po’ spento, dopotutto ha una Kawasaki e non ha voluto seguire il consiglio di Tom sui motori, ma si rifà in Gara 2 portando a casa un podio.

Carlos “invisibile” Checa. Voto: 4. Lui fa quel che può, ma l’unico modo per far andare quella moto è scendere a spingerla. Si attende rivoluzione.

Mari: noi per oggi chiudiamo qui…
Debs:Mari!!! Ferma!!!!
Mari: Eh? Chi? Che? Cosa? Dove? Quando? Perchè?
Debs: mancano due voti fondamentali
Mari:Giusto!
Debs: Quello Spritz è ancora in circolo mi sa…

Valter e il suo spritz. Voto: 10. Ottimo il cocktail e la compagnia. Voto 0 per la gufata contro Rea e per il calcio al posto di gara 2…

La ceci ubriaca. Voto 11. Le gare d’ora in poi le vedremo così, il divertimento (e il materiale per le pagelle) sono assicurati.

E ora per davvero, noi oggi chiudiamo qui, l’aria del Politecnico ci deprime troppo.
Per Jerez saremo ancora qui, da Monza non si sa.
No Alessio non sta pensando di licenziarci, solo non sappiamo se torneremo vive dal round SBK!

In collaborazione con: Deborah Iacopetta

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