SEPANG ‘VALE’ LA LEGGENDA!….
SEPANG VALE LA LEGGENDA!
Forse ci siamo. Un forse mai come oggi scaramantico e anti-tutto,
imprevisti, contrattempi e iniziative prese dalla sfortuna allultimo momento:
Sepang Vale la leggenda!
Forse sarà un mondiale in più da domenica sera in Malesia, mattina
presto per noi in Italia; forse sarà una giornata talmente carica di
adrenalina e gioia da viverla di un fiato, magari con una maglia gialla indossata
a pelle, con la voglia di non toglierla più.
In Giappone Valentino ha fatto vedere, semmai ce ne fosse stato ancora bisogno,
di cosa è capace su di una moto da gran premio: sbaglia, scivola indietro
poi rimonta superando gli avversari come non fossero campioni del mondiale in
lotta tra loro, ma semplici partecipanti ad una gita mototuristica.
Allinterno, in staccata, in uscita, ce nè per tutti i gusti,
sorpassi e giri forsennati al massimo delle sue possibilità.
Per chi di voi sia mai stato coinvolto in qualche libero sfogo in pista, salterà
allocchio facilmente la sequenza di tempi che il numero 46 mette in fila
sullasfalto di Motegi, specie pensando a quanto sia difficile per noi
comuni appassionati realizzare due giri al limite, due soli giri, uno dopo laltro.
Mettiamoci anche che uno è in lotta per un mondiale, che non è
costretto a vincere per forza, che il rischio di cadere è altissimo e
cadendo, se ci si fa male, il mondiale lo si perde in un attimo, mettiamoci
gli avversari.
Il primo che dirà che Valentino Rossi corre da sparagnino
, come in passato qualcuno si è inventato, spero venga riconosciuto incapace
di intendere, di volere e soprattutto di scrivere d’ora in poi.
Perchè, ragazzi, Vale al settimo passaggio è indietro alla testa
della corsa di ben 8,651sec., 7,414sec. in ritardo rispetto al secondo, con
otto piloti da superare e 17 tornate per poterlo fare!!!!
Guadagnando quattro decimi a giro, prestazione che sarebbe stata già
da fantascienza, sarebbe arrivato quarto e diciamolo chiaro, c’era da metterci
la firma vista la piega che aveva preso la giornata.
Invece il polso destro del ventiquattrenne più veloce della terra lo
spinge all’inverosimile, portandolo addirittura sotto l1.49 ed a 5 secondi
dalla vetta al 16° passaggio. Purtroppo inizierà in quel momento
di massimo furore agonistico e massimo recupero la lotta con Hayden (ragazzo
veramente in grossa crescita) che lo vedrà impegnato per tre giri senza
poter diminuire lo svantaggio: al 19° lo ritroviamo sempre agli stessi cinque
secondi di distacco.
Concluderà comunque secondo a 3.754sec. cinque giri dopo, centrando l’impossibile,
arrivando vicinissimo al miracolo divino!
Diamo anche atto a Max Biaggi di aver corso una bellissima gara, senza sbavature,
da maestro di scorrevolezza quale è, evitando lerrore di Donington
del 2001, quando pensando ad un Valentino 11° in griglia, aveva tirato a
campare in testa fino a che stupefatto se lera trovato davanti.
Questa volta Max ha tenuto un gran ritmo, sul 1.49 e mezzo, andando praticamente
al massimo anche lui senza calcoli, tenendosi al riparo da spiacevoli sorprese,
arrivando per primo al traguardo del tutto meritatamente: inutile dire che sapevamo
tutti che la sua zampata, prima o poi, sarebbe arrivata puntuale.
Vorrei solo puntualizzare un aspetto, figlio non di Max ma dei suoi soliti "amici"
che fanno dell’informazione "vera"….sì…loro….
Dal Messaggero (articolo di Giorgio Belleggia – un nome una garanzia):
"BISOGNA proprio crederci fino in fondo per non mollare quando gridi al
mondo la tua rabbia, hai tutte le ragioni e invece passi per un rompiscatole.
Ieri a Motegi, Biaggi per la prima volta ha avuto una Honda davvero simile a
quella di Rossi.
La Hrc ha dato a lui e a Tamada la mappatura elettronica esclusiva del team
di Rossi fino al Gran premio del Brasile.
Difficile dire cosa avremmo visto senza quel dritto di Vale, ma se quel dritto
cè stato, come dice Biaggi, si può spiegare così:
il ragazzo era sotto pressione perché il passo di gara era velocissimo.
Peccato sia successo solo alla fine del campionato. Quando i giochi per il mondiale
sono fatti e alla Honda fa comodo tenersi buoni tutti: Rossi finalmente vince
il titolo, Biaggi finalmente viene ascoltato. E così forse entrambi resteranno.
Se questa di Motegi è una dimostrazione di sportività, tutte le
altre non lo sono state. Come per esempio quando a Brno Biaggi ha ricevuto la
moto nuova: alcuni sostenevano che era identica a quella di Vale, altri solo
più vicina; il Gran premio di ieri ha chiarito che la centralina elettronica
può fare tanta differenza. E stato un campionato falsato, perché
tra le Honda standard e le ufficiali cera davvero troppo."
Voi cosa avete capito dall’articolo? Che a Biaggi è stata data finalmente
la mappatura di Rossi e che Rossi aveva in esclusiva fino alla gara scorsa,
giusto? Peccato non sia la verità!
La mappatura di Motegi, circuito Honda, era uguale in tutte le Rc211V perchè
è una mappatura, come si dice in gergo, dedicata, cioè testata
apposta da Honda per le sue moto sulla propria pista, così come per Bridgestone
c’erano delle gomme solo per questa gara.
Quindi non è la mappatura esclusiva di Rossi, non c’è "mappatura
di Rossi" perchè chi dice questo deve scrivere di campi di fagioli
e della loro semina e raccolta, non di MotoGp!!!
La mappatura viene studiata in base alle esigenze del pilota, di come vuole
la curva di erogazione, l’elasticità del motore, in base a molti parametri,
tra cui sospensioni, probabile scelta delle gomme etc…
A Motegi, pista di casa per i tecnici Honda, è stata settata per tutti
allo stesso modo perchè scaturiva da mesi e mesi di test privati e probabilmente
ce n’era una per ogni condizione climatica! Stessa per valentino, stessa per
Biaggi, stessa per Gibernau e Tamada, così come per gli altri.
I piloti nemmeno le regolazioni più importanti hanno dovuto praticamente
fare: qualche ritocco partendo dalla condizione ottimale fornita da "mamma
HRC" e basta.
A Sepang la Honda non avrà la mappatura dedicata, così vedremo,
perchè se è vero che adesso hanno tutti quella di Rossi, nessuno
si potrà lamentare; essendo però vero che invece HRC dovrà
ascoltare le impressioni dei piloti, probabilmente usciranno delle differenze
e immagino già cosa verrà detto……ah, mamma mia cosa tocca
leggere e dove poi lo scrivono! Fosse nel giornalino d’istituto almeno!
Bando alle precisazioni, seppur doverose.
A Sepang due cose saranno, forse, ricordate nella storia del motociclismo.
Si celebrerà il quinto titolo mondiale del ragazzo di Tavullia e, conoscendolo
quel ragazzo, non sarà certo vinto con una gara dattesa, cosa che
non è nel suo modo di pensare e correre.
Vorrà tagliare il traguardo per primo, passare davanti alla bandiera
a scacchi e festeggiare con i suoi amici il trionfo, alla loro maniera.
Poi, forse, andrà via, verso una nuova avventura, perché quella
fatidica bandiera avrà segnato il confine tra la vecchia e la nuova carriera
di questo nostro immenso talento italiano.
esci dal campionato – torna alla schermata davvio
inserisci il nome scegli nuova moto
….
MAK
Fonte: Rossifumi.it
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