Rossi-Honda.. oggi videoconferenza Roma-Tokio….

Rossi-Honda, si torna a discutere
Conferenza Roma-Tokio per il contratto
Giornata importante per quanto riguarda il futuro di Valentino Rossi. Nel corso
di una videoconferenza Roma-Tokio, il team manager Carlo Fiorani e il presidente
Hrc Suguro Kanazawa analizzeranno la controposta contrattuale presentata settimana
scorsa dal campione del mondo. I vertici europei premono perchè si arrivi
a un accordo, mentre in Giappone appaiono più freddi. La Yamaha, con gli
11 mln di euro offerti, spera di convincere il pesarese.

Non sarà decisiva. Eppure la giornata odierna potrà dire qualcosa
di importante circa il futuro di Rossi. In collegamento video, Carlo Fiorani e
Suguro Kanazawa affronteranno infatti il tema del rinnovo contrattuale del campione
del mondo, cercando di vagliare le controproposte presentate da Gibo Badioli,
manager del pilota, la settimana scorsa a Sepang. Divisi più da ragioni
filosofiche che non pratiche (questo, almeno, secondo lo stesso Fiorani) la casa
giapponese e il pilota pesarese sono chiamati a limare quei punti di contrasto
che hanno portato la situazione verso il punto di non ritorno.

In realtà, al di là delle parole del team manager Hrc, i punti
di divisione sarebbero molto più concreti e poco avrebbero a che fare
con ragioni di carattere speculativo. Innanzitutto soldi, con la proposta Yamaha
(11 milioni di euro per un anno) decisamente allettante. In secondo luogo motivazioni
tecniche, nate dalla volontà di Valentino di non essere messo sullo stesso
piano degli altri piloti Honda, mantenendo una vera e proria esclusiva sullo
sviluppo della RC211V e sui nuoovi accorgimenti predisposti dalla casa madre.
E poi ancora, ragioni caratteriali, dato la poca sintonia tra Valentino e i
manager di Tokio.

I vertici europei della Honda premono tuttavia perchè il rapporto continui,
quelli nipponici invece nicchiano. In particolare, il presidente Kanazawa non
sarebbe affatto disposto ad accettare le bizze di Rossi e avrebbe già
dato per finito quel connubio che negli ultimi tre anni ha regalato alla scuderia
di Tokio altrettanti titoli mondiali. La convinzione che è la moto e
non il pilota a fare la differenza, avrebbe convinto il compassato presidentissimo
a optare per la linea dura, chiudendo le porte ai rilanci del Dottore.

D’altra parte lo stesso Rossi considera il rapporto ormai completamente logoro:
il solo dispiacere sarebbe, eventualmente, quello di lasciare la sua tanto cara
RC211V in mani non proprio amate (Biaggi, per esempio). Passando in Yamaha,
oltre ad un contratto faraonico, troverebbe però un ambiente molto più
simile alle sue caratteristiche, meno rigido e chiuso, e una moto che con gli
opportuni accorgimenti potrebbe continuare a regalargli soddisfazioni. La M1,
è vero, è un progetto mai pienamente decollato. Eppure, nelle
mani di Biaggi, diede prova di buona competitività. Stabile in frenata,
buona come carenatura, la Yamaha è forse la moto che offre maggiori varianti
nello studio degli assetti da gara: nelle mani di uno come Valentino potrebbe
dispiegare tutto quanto sinora non ha fatto vedere.

Senza tralasciare, infine, un punto fondamentale: se è vero che Valentino
cerca nuovi stimoli, quale occasione migliore quella di riportare in cima al
mondo una casa che non vince dal 1992 e che negli ultimi anni è stata
surclassata dalla storica rivale (nove titoli dal 1994 a oggi)? E soprattutto,
quale opportunità più ghiotta per dimostrare, una volte per tutte,
di essere veramente il più grande?

Fonte: Tgcom.it

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