MotoGP: Valentino Rossi “Meno elettronica per gare più spettacolari”

Valentino Rossi è tornato a parlare di elettronica nella MotoGP. L’ha fatto in un’intervista concessa a Cyclenews, dove il sette volte campione del mondo della Top Class ha toccato svariati argomenti. Fresco di rinnovo contrattuale e quarto al Sachsenring, il pesarese ha ammesso che c’è troppa elettronica e che le moto sono diventate troppo veloci.

Confrontiamo il Rossi di adesso a quello di 10 anni fa

“Sono molto simili da molti punti di vista, ma diversi in altri settori. Dieci anni fa dovevo dimostrare di più e avevo più fame e soprattutto ero più sotto pressione. Ora ho già dimostrato quello che valgo e sono un po’ più rilassato. Ma in questo sport non ci si può rilassare molto, devo essere un po’ più arrabbiato e dimostrare che posso ancora stare davanti.”

Parliamo di Marquez, sta facendo grandi numeri con la Honda, credi che potrebbe farli anche con la Yamaha?

“Per me, Marquez ha fatto un altro passo avanti. E’ sempre veloce, molto concentrato, molto determinato. E’ veloce ovunque e in ogni condizione. È molto, molto forte in frenata e all’ingresso di curva. E’ in grado di utilizzare il potenziale della Honda con la sua abilità, l’entrata in curva, lo scorrimento. Con la Yamaha, questo è impossibile, purtroppo, quindi penso che, in questa zona, Marquez avrebbe avuto problemi con la nostra moto. Ma forse ha le competenze per guidare in un altro modo.”

Sei l’unico pilota attivo, che ha corso con le 500cc, 990cc, 800cc e con le attuali 1000cc. Puoi descrivere l’evoluzione delle moto e degli stili di guida?

“Prima di tutto, penso che ci sia stata molta evoluzione dal punto di vista di freni e pneumatici. Penso che le gomme sono quelle che fanno la differenza. E con i motori, abbiamo molta potenza, ma con erogazione fluida. Questo è vero soprattutto rispetto alle 500cc ma anche rispetto alle prime 990cc a quattro tempi. E anche l’elettronica si è evoluta molto. Ora si può guidare in un altro modo. Prima eri molto più spaventato e c’era più probabilità di fare un highside, ora ci si fida di più.”

Cosa cambieresti dei regolamenti attuali se ne avessi la possibilità?

“Prima di tutto l’elettronica; con la centralina, il 30 per cento del sistema elettronico è per la sicurezza e dobbiamo mantenerlo. Ma il 70% è solo per le prestazioni e non ha niente a che vedere con la sicurezza, quindi la prima cosa è annullare questo 70%. Per quanto riguarda le gomme e il passaggio da Bridgestone a Michelin non saprei, ma mi auguro che si possa raggiungere il livello delle gomme giapponesi, che è molto elevato in termini di sicurezza e prestazioni.”

Limiteresti anche i giri motore?

“Direi di si, non ha senso raggiungere velocità di 350 Km/h. Per lo spettacolo non cambia nulla se una moto va a 320 Km/h invece di 350 Km/h, ma per il pilota c’è più possibilità di sorpasso alla fine del rettilineo.”

I tuoi avversari, quali sono stati quelli più temibili, nell’era delle 500cc c’era Max Biaggi.

“Il motivo è che Biaggi era un ottimo pilota, così nella sua mente voleva essere il numero uno. Ma in quel momento, sono arrivato io e così era molto arrabbiato con me (ride) perché ho ​​rovinato la sua idea di essere il numero uno. Ero più giovane e più veloce, quindi per Biaggi, era difficile accettarlo.”

Adesso il tuo rapporto con lui com’è?

“Direi essenziale, ma non male, non male.”

Escluso Marquez qual’è stato il tuo avversario più temibile?

“E’ molto difficile dirlo, ma penso Casey Stoner e Jorge Lorenzo. Soprattutto Lorenzo, perché guidava la mia stessa moto.”

Hai una grandissima popolarità, non solo in Italia, ma anche all’estero. Come vivi questa cosa?

“All’inizio è stata una grande sorpresa; ora è un grande piacere. Sì, ho un sacco di fan in Italia, ma è grande averli in tutto il mondo e sapere che molta gente mi segue e mi prende come un esempio, di qualcuno che non si arrende mai nella vita. Questo è grande. Mi piace molto e mi dà un sacco di energia per continuare.”