MotoGP – Test Sepang Day 2 – Solo Rosso Ducati


Non importa se siete Ducatisti, se la vostra visione del motociclismo vi porta a tifare solo un pilota. Non interessa. Alla luce di quanto accaduto oggi nella seconda giornata di prove della MotoGP a Sepang, vedere due Ducati Desmosedici GP6 davanti a tutti, non fa piacere a tutti? Il Rosso italiano batte anche la pioggia, che a due ore dal termine ha bagnato Sepang e tutti i piloti (Pedrosa escluso, che gira e rigira che è un piacere) costringendo un stop anticipato delle prove. Giorno che avrebbe poco da dire se non l’eccezionale stato di forma delle Desmosedici GP6, con Gibernau e Capirossi (nell’ordine) a menare le danze. Siamo stati buoni profeti ieri nel vedere una Ducati in ottimo stato: la GP6 è nata bene, ha trovato la giusta dimensione in MotoGP, e difficilmente si perderanno gare per capire eventuali problemi. E’ l’anno buono per la Ducati: agli amanti di Borgo Panigale, è concesso il “toccar ferro” (e qualcos’altro) di circostanza…
Certo, Sepang ha aiutato questa esplosione rossa: è un pò la loro pista, specie per Bridgestone, ma un Gibernau che alla seconda presa di contatto è già capace di un bel 2’01″66 (altri cronometri limano ancora qualche decimo…), non può che essere siglato come un oggettivo dato di competitività. Chewing Gum o non Chewing Gum, la Ducati va. E bene.
HRC in festa, senza festa
Se qualcuno ha mai visto un giapponese dell’HRC fare salti di gioia per una vittoria, si faccia avanti adesso o taccia per sempre. Non è nello stile delle tre letterine che identificano “Honda Racing Corporation” festeggiare, dare sfogo ai propri sentimenti di entusiasmo e gioia. Quando si vince una stretta di mano con il proprio collega di lavoro può bastare, una pacca sulla spalla è forse eccessiva: guai montare la testa a qualcuno, per carità, o’ mi signur… In questi giorni al box HRC regna un solo stato: soddisfazione. Per il lavoro svolto, per un Hayden che è sempre al comando ed è il più costante sulla simulazione di gara (per ora) con la RCV “Evo”, ma anche e soprattutto per un Daniel Pedrosa esplosivo. Veloce, non sembra (e forse tutto sommato “non è”) un debuttante col quattro tempi, lavora con umiltà, gira quando gli altri non girano (sotto la pioggia) e ottiene tempi ottimi, senza dar l’impressione di faticare. Come dicevamo l’unico dubbio viene sulla durata per una Gran Premio, ma i tempi smentiscono anche quest’ultima incertezza. Insomma, un fenomeno, ma non lo scopriamo adesso. E non glielo diciamo a Danielito, non saltiamo di gioia al box HRC: guai a montarsi la testa…
Yamaha: un passo in avanti, uno indietro
Sottotitolo che vuol dire poco, anzi niente. Già perchè Valentino Rossi non è in cima alla lista dei tempi, e questa è già una notizia. Peccato non sia la giornata per far temponi, e che tutto il lavoro è stato rivolto verso quel presunto malessere biaggista definito “chattering”. Rossi assicura: “Tutto, o quasi, risolto”. Benone. Meglio dello scorso inverno, sicuramente. In più c’è quel Colin Edwards che stranamente è in forma già a gennaio. Per chi lo conosce dai tempi della Superbike, è un fatto che lascia tutti a bocca aperta…
Gli altri deb
Pedrosa, ma gli altri non scherzano. Randy De Puniet è forse la sorpresa più grande per tutti noi, che ancor oggi non capiamo perchè è stato ingaggiato da Kawasaki. Il francesino è sesto alla fine di questa giornata: e chi lo avrebbe mai detto. “No, non ci avrei scommesso su questo risultato, e non sono uno senza autostima!”, ha detto il simpatico Randy. Che alla resa dei conti, è l’esatta realtà dei fatti.
Va forte anche Casey Stoner, con una RC211V schierata da Lucio Cecchinello. Due deb in uno nella classe regina, e subito top ten conquistata. Quando si dice che il lavoro porta sempre a qualcosa di buono…
Gli altri
Bene Kawasaki con De Puniet, meno con Nakano, alle prese con una dose di prove comparative di pneumatici, elettronica, ciclistica che fa pensare “Ma alla fine serve a qualcosa?”. Viaggia al meglio anche la nuova GSV-R, con un Hopkins pimpante e un Vermeulen da relegare provvisoriamente alla lista “X-Files”. Kenny Roberts con la KR211V Honda del Babbo ottiene tempi dignitosi tenendosi alle spalle la Yamaha di Ellison e le due Ducati D’Antin. E c’è da credere sarà così anche per tutta la stagione…
I tempi della 2° giornata di test MotoGP Sepang
01- Sete Gibernau – Ducati – 2’01.66
02- Loris Capirossi – Ducati – 2’01.83
03- Nicky Hayden – Honda – 2’02.00
04- Colin Edwards – Yamaha – 2’02.00
05- Daniel Pedrosa – Honda – 2’02.26
06- Randy De Puniet – Kawasaki – 2’02.40
07- John Hopkins – Suzuki – 2’02.43
08- Casey Stoner – Honda – 2’02.57
09- Valentino Rossi – Yamaha – 2’02.62
10- Marco Melandri – Honda – 2’02.70
11- Toni Elias – Honda – 2’03.20
12- Shinya Nakano – Kawasaki – 2’03.43
13- Chris Vermeulen – Suzuki – 2’03.80
14- Kenny Roberts – KR Honda – 2’04.10
15- Alex Hofmann – Ducati – 2’04.49
16- James Ellison – Yamaha – 2’04.50
17- Josè Cardoso – Ducati – 2’06.60
Alessio Piana
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
You must be logged in to post a comment Login