MotoGP | Test IRTA Thailandia Day 1: A.Espargarò, “Pista sorprendente”
Redding: "Circuito molto tecnico"
Test IRTA Aprilia Gresini Il primo dei tre giorni di test al Chang International Circuit ha dato alcune importanti risposte, la più evidente delle quali è la vicinanza fra i tempi fatti segnare dai piloti MotoGP: sono infatti ben 20 i piloti racchiusi in meno di un secondo. Nel box Aprilia erano presenti, come nel precedente test di Sepang, una RS-GP 2017 ed una 2018 sia per Aleix Espargaro’ sia per Scott Redding.
Una organizzazione che permette di continuare a sviluppare il nuovo prototipo, promosso dai piloti in Malesia, potendo comunque contare sulla disponibilità di una base conosciuta per eventuali raffronti e comparative. Aleix ha svolto quasi tutta la sessione odierna utilizzando la RS-GP in allestimento 2018, prendendo gradualmente confidenza con la nuova pista. Per lo spagnolo sono stati 62 i giri totali, il migliore dei quali in 1’31.662. Scott ha invece utilizzato al mattino la moto 2017, per alcune prove programmate, salendo in sella alla nuova RS-GP nel pomeriggio. Alla fine della giornata ha percorso un totale di 59 giri con un best di 1’31.685.
Ecco le parole di Aleix Espargarò: “La pista mi ha sorpreso, onestamente. Mi sono divertito più di quanto pensassi, la prima parte non è particolarmente interessante visto che si tratta di rettilinei raccordati da staccate ma nel complesso è un circuito piacevole. Proprio la parte inziale è quella su cui dobbiamo lavorare, perché perdiamo qualche decimo nelle accelerazioni da bassa velocità. Nel guidato invece siamo molto competitivi, oggi a fine giornata sono risalito sulla moto 2017 e ho potuto riconfermare quanto la 2018 sia migliorata sotto questo aspetto. E’ più leggera, più reattiva, si comporta meglio in curva quindi credo che la strada corretta sia quella di continuare a lavorare sulla nuova RS-GP”.
Qui invece le parole di Scott Redding: “Devo dire che il circuito è più tecnico di quanto possa sembrare. La seconda curva, ad esempio, quando si deve frenare dopo un lungo rettilineo senza avere alcun riferimento del punto di staccata. Nel complesso mi è piaciuto, meglio di quanto mi aspettassi. Questa mattina abbiamo avuto un problema con la moto 2018, quindi ho utilizzato la 2017. Non ci ha rallentato, perché parte del nostro programma prevedeva delle prove sulla moto dello scorso anno. Nel pomeriggio, con la moto 2018, abbiamo continuato il nostro lavoro provando diverse cose, tra cui il freno posteriore al manubrio perché essendo molto alto e avendo uno stivale ingombrante fatico ad azionare quello a pedale”.
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