MotoGP – Test IRTA Barcellona QP – Edwards non sbaglia sotto la pioggia
Il momento più atteso dell’inverno bagnato dalla pioggia. Tutto era pronto, preparato a puntino per questo evento, con le televisioni collegate, migliaia di spettatori in pista. Final Resolution dell’inverno: quanto è forte la nuova Yamaha? Quali sono le ambizioni di Pedrosa? La Ducati può essere della partita per il successo? Pioggia la risposta, che ha deciso di far capolino un’ora prima dell’evento, tramutando il turno di “Qualifiche” in 40 minuti di sofferenza e ricerca di non commettere errori, con un “gommone” preferibile come premio finale al posto della BMW Z4 M Roadster. Chi non ha sbagliato fra tutti è Colin Edwards, per la prima volta in testa ad un turno di prove della MotoGP con Yamaha, in uno degli eventi più importanti a livello mediatico dell’anno. Autore di un tempo sensazionale, 1’57″102, “Texas Tornado” (mai così appropriato il suo soprannome) ha impresso il proprio nome nella vittoria della BMW Z4, che dividerà con i suoi meccanici.
Edwards, ma come è possibile? Semplice. Non ha sbagliato, ha tirato quanto bastava, e la sua esperienza in gare “bagnate” ha fatto il resto. Colin non è un pilota abituato a sbagliare in queste condizioni climatiche, le sue cadute si contano nelle dita di una sola mano, e non poteva essere anche lui vittima del rigagnolo d’acqua che attraversava il punto di staccata della curva Campsa. Curva che ha decretato, nell’ordine, i flop di Hopkins, Rossi, Roberts, Checa. Rossi? Proprio lui. Tempo da marziano, poi una caduta improvvisa. Ha commesso un errore che vale una BMW, alla quale era molto interessato, come ha successivamente dichiarato.
Frena troppo forte, la moto gli scappa davanti, piede a terra, via di fuga, non riesce a stare in piedi, boom, a testa in giù. Stesso, in maniera similare, per Hopkins, Roberts e Checa, tutti outsider che in quell’istante stavano realizzano i tempi record, per una vittoria della BMW che sarebbe stata da fantascienza. Peccato per loro, meno per Valentino: già il 26 marzo ci sarà l’occasione di conquistar qualcosa…
Rossi lo ritroviamo al terzo posto, dietro a Nicky Hayden che salva il bilancio Honda con un tempo ottenuto proprio all’ultimo istante di prove. Poco attendibile, non in grado di nascondere la confusione e crisi ai box HRC. Non basta questo, non serve un secondo tempo ora, in un turno di prove dove Ellison e Vermeulen, non si sa bene e come, siano rispettivamente quarto e quinto. Esiste un problema-Pedrosa sul bagnato, ultimissimo, come viene partorito un dilemma-Ducati: la migliore Desmosedici è quella di Hofmann, con Capirex e Gibernau non a proprio agio sotto la pioggia.
Fortunatamente parliamo di 40 minuti, 2400 secondi inutili sotto la pioggia, a bagnare tute e guanti. Dove però vale la solita legge: chi sbaglia, paga. E non vince la Z4…
Test IRTA Barcellona – MotoGP QP – 5 marzo
01- Colin Edwards – Yamaha – 1’57.102
02- Nicky Hayden – Honda – + 1.819
03- Valentino Rossi – Yamaha – + 2.258
04- James Ellison – Yamaha – + 2.517
05- Chris Vermeulen – Suzuki – + 2.899
06- Marco Melandri – Honda – + 3.116
07- Kenny Roberts – KR Honda – + 3.123
08- Carlos Checa – Yamaha – + 3.449
09- John Hopkins – Suzuki – + 3.519
10- Randy De Puniet – Kawasaki – + 4.147
11- Shinya Nakano – Kawasaki – + 5.075
12- Makoto Tamada – Honda – + 5.095
13- Alex Hofmann – Ducati – + 6.901
14- Loris Capirossi – Ducati – + 7.971
15- Toni Elias – Honda + 8.859
16- Sete Gibernau – Ducati – + 9.622
17- Josè Cardoso – Ducati – + 9.744
18- Daniel Pedrosa – Honda – + 10.224
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