MotoGP – Tamada vicino al disporre di una RCV ufficiale?
Al termine della stagione 2003 il duo dirigenziale HRC Nakajima-Kanazawa spiegò in modo chiaro e comprensibile, senza possibilità di replica, del perchè la Honda nella stagione successiva sarebbe passata (pur perdendo Valentino Rossi) da 7 a 6 RC211V in gara: “Gestire sette moto è troppo impegnativo anche per un colosso come la Honda”. Salvo poi, a 12 mesi di distanza, ripensarci e affidare a Luca Montiron (dopo il divorzio con il team Pons) un’altra RCV vestita con i colori Konica Minolta del Japan Italy Racing, per il protetto Makoto Tamada.
Una situazione già vista e rivista nel passato, che presenta tanti vantaggi ma anche numerose problematiche da risolvere non soltanto con la diplomazia. Disporre di tre piloti ufficiali (Biaggi e Hayden al team interno HRC, più Sete Gibernau gelosamente custodito da Fausto Gresini) non frena le richieste degli altri “supported rider” di casa Honda: Barros, Bayliss, Melandri e Tamada. Tutti con naturali e giustificate richieste di promozione, tutti che hanno la possibilità da qui al termine della stagione di far valere le proprie ragioni al fine di disporre, anche loro, di una RC211V “factory” (o quasi).
C’è un Marco Melandri che nei test invernali ha viaggiato sullo stesso passo di Gibernau (dimostrando il proprio talento, impossibilitato nelle precedenti due stagioni da una Yamaha M1 che non si adattava al proprio stile di guida), ma anche un Alex Barros veloce e ritrovato con la casacca del team di Alfonsito Pons. Per non parlare di Makoto Tamada, non più soltanto un pilota in grado di vincere nei momenti di grazia-Bridgestone, ma anche un talento prezioso per il futuro della casa di Tokyo.
Sarà proprio “Tamayan”, stando alle ultime indiscrezioni dal paddock di Jerez, a ricevere “buoni pezzi” per la propria RC211V. Forse già da Shanghai, terzo Gran Premio della stagione, appuntamento che può segnare una svolta positiva per la squadra di Luca Montiron. Giulio Bernardelle, responsabile tecnico del team JiR, non vede sicuramente l’ora di mettere le mani su una RCV vicina dal definirsi “Factory”. Con buona pace di Melandri, Barros, Bayliss…
Alessio Piana
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