MotoGP – Svelata la Ducati Desmosedici GP8

MotoGP – Svelata la Ducati Desmosedici GP8MotoGP – Svelata la Ducati Desmosedici GP8

Saranno le Dolomiti sullo sfondo. Sarà il vederla uscire da un blocco di ghiaccio. Saranno gli sguardi ammaliati di addetti ai lavori o semplici curiosi. Sarà quel che sarà, ma la Ducati Desmosedici GP8, presentata a 1500 metri nella splendida cornice delle Dolomiti a Madonna di Campiglio, fa la sua bella (notevole) figura. Senza differire molto esteticamente dalla progenitrice GP7, la nuova creatura di Borgo Panigale lascia il segno, per un particolare capace di fare la differenza: la tabella #1. Se nelle ultime presentazioni veniva lasciato libero lo spazio per porre il numero di gara, quest’anno la Ducati con orgoglio mostra il #1 conquistato sul campo da indiscussi dominatori. E’ il nuovo segno di riconoscimento di Casey Stoner, in dodici mesi passato da neo-sposino senza troppe pretese a rappresentare l’universo a due ruote. Da pilota giunto in Ducati più per strane coincidenze e risvolti dell’effetto “Sliding Doors”, a professionista dal poco tempo libero a disposizione complici i numerosi impegni promozionali da Campione del Mondo. L’uomo, ma sarebbe meglio dire per anzianità “il ragazzo” che ha portato la nazionale rossa sul tetto del Motomondiale, gongola felice sulle Dolomiti, nonostante una spalla dolorante e la matta voglia di tornare in pista per confermarsi il più forte di tutti.

Pur mantenendo una canonica umiltà con un pizzico di timidezza, Casey nella mattutina conferenza stampa ha speso parole forti verso i concorrenti. Uno, in particolare, tale Valentino Rossi da Tavullia che, tra le altre cose, compariva come personale “eroe” nella maglietta celebrativa del successo iridato. “Con le Bridgestone avrà un capitolo in meno sul quale discutere: nel 2007 l’ho sconfitto, ma penso ritornerà protagonista quest’anno”. Capito? Pungente al punto giusto, senza cercare (inutili) polemiche. Un profilo che si contrappone allo spirito di Marco Melandri, arrivato finalmente in Ducati, pronto a sfruttare l’occasione della vita.

Adesso o mai più per il ravennate, reduce da una stagione e dei primi test con la Desmosedici da dimenticare. Ha accettato di correre insieme al Campione del Mondo, al nuovo fenomeno delle due ruote, al pilota del momento che ha vinto tutto quello che c’era da vincere nel 2007. Marco si dimostra pragmatico nella conferenza stampa, si dice orgoglioso di vestire i colori Ducati, vuole vincere pur consapevole della forza del suo compagno di squadra e degli avversari. Non fa proclami, aspetta il responso della prima gara (in notturna) a Losail, dove la Ducati correrà con una moto, sulla carta, da battere, degna erede della GP7 entrata direttamente nell’arca della gloria del motociclismo.

Alessio Piana

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