MotoGP: Santi Hernandez “I test invernali con Marquez sono andati molto bene, ma le gare sono un’altra storia”

L'ingegnere di pista di Marc Marquez ha parlato dell'adattamento dell'iridato 2012 della Moto2 alla MotoGP

MotoGP: Santi Hernandez “I test invernali con Marquez sono andati molto bene, ma le gare sono un’altra storia”MotoGP: Santi Hernandez “I test invernali con Marquez sono andati molto bene, ma le gare sono un’altra storia”

Santi Hernandez è il tecnico che dall’esordio nella classe Moto2 segue Marc Marquez. Quest’anno il capotecnico spagnolo ha seguito il neo-pilota del Repsol Honda Team nel suo passaggio alla classe regina. Il trentasettenne ha trascorso quasi la metà della sua vita nel mondo delle corse, prima come tecnico sospensioni con rider del calibro di Alex Criville e Valentino Rossi nel Team Repsol Honda. A lui la parola.

Come sono andati i tre giorni di Austin?

“Direi in modo piuttosto positivo. Era la prima volta su quel circuito, una nuovo tracciato in cui nessuno aveva girato prima. Dopo aver visto come questi tre giorni sono passati e come Marc si è adattato, credo che possiamo dire che è andata abbastanza bene. La cosa importante è che non avevamo nessun altro dato degli anni precedenti, quindi penso che sia la squadra che  Marc abbiano lavorato molto bene quando si è trattato di adattare la moto al pilota in un circuito nuovo, cosa piuttosto complicata.”

Cosa puoi dirci di questo circuito a livello tecnico? L’aderenza dell’asfalto, il tipo di curve, è veloce, lento?

“Ci aspettavamo che tutta la prima parte sarebbe stata un po’ più difficile, in quanto ci sono una serie di curve collegate tra di loro e dove ci sono molti cambiamenti di direzione in rapida successione. Si tratta di una parte del circuito dove il pilota deve lavorare sodo. Inoltre ci sono saliscendi con diverse traiettorie disponibili. È un circuito insolito, in cui il pilota deve cambiare un po’ le linee. Questo è quello sul quale abbiamo lavorato di più, soprattutto nel primo settore, i cambiamenti di direzione e in frenata, per rendere la moto stabile.”
Dopo aver visto l’adattamento di Marc alla Moto2, le prestazioni di Austin vi hanno comunque sorpreso?

“Guardando a com’è andato il test , si può dire che si è adattato molto bene, ma questo non significa niente. Credo che gli altri piloti come Dani (Pedrosa), Lorenzo, Valentino (Rossi) e Bradl hanno girato tenendo conto delle configurazioni da utilizzare durante il GP. Non so come hanno lavorato, né su cosa abbiamo lavorato, ma mi aspetto che quando torneremo qui le cose saranno diverse. I risultati dei tre giorni Austin non significano nulla. Tutto quello che possiamo dire è che abbiamo lavorato molto bene. I risultati sono positivi.”

Pensi che il fatto di non avere riferimenti precedente ha aiutato Marc ad imparare meglio e più velocemente la pista?

“Sì, soprattutto la cosa importante per Marc era quello di capire l’elettronica, perché non c’erano dati da utilizzare. Abbiamo dovuto provare cose nuove, ha capito di più l’uso dell’elettronica ad ogni curva:.. Più freno motore, meno trazione, non sollevare troppo la ruota anteriore ecc. Tutte queste cose su cui abbiamo lavorato, perché è un circuito nuovo per il quale non abbiamo avuto dati. E’stata un’esperienza positiva in termini di comprensione, soprattutto sull’elettronica.”

Alla fine, non avete fatto una simulazione di gara
“Era nel piano di lavoro dei tre giorni, ma alla fine il team ha deciso di non farla, perché abbiamo avuto due giorni di test in cui abbiamo lavorato duramente e fatto un sacco di cambiamenti. C’erano cose molti importanti da provare in vista del Gran Premio, questo per comprendere meglio lo sviluppo della moto. Poi c’è ancora il test di Jerez. Abbiamo lavorato in vista del Gran Premio cercando di più la sviluppo della moto che non fare una simulazione di gara.”

Qual è la tua valutazione sull’apprendimento di Marc alla MotoGP?

“L’analisi generale è molto positiva ed è un adattamento efficace. Abbiamo avuto tre prove in Malesia, dove si è potuto lavorare e provare molte cose, guardare la telemetria e valutare i cambiamenti da fare. Questo ci ha consentito di avere molti dati ed essere più sicuri sulle correzioni da apportare. Per ora, si può dire che in fase di test si sta adattando molto bene, ma dobbiamo anche vedere cosa succederà quando si arriva alle gare, su nuovi circuiti dove non abbiamo mai gareggiato in MotoGP. Ci sarà poco tempo per le prove e dovremo provare le gomme, il cambio, le sospensioni e molte altre cose in un breve lasso di tempo. Devi sempre andar forte per qualificarti con i nuovi regolamenti. Si deve davvero dimostrare di essersi adattati alla categoria. Come ha dimostrato in Moto2, Marc è un gran lavoratore, che sa sempre quello che deve fare per andare più veloce. A sua volta, dà anche ai tecnici informazioni molto chiare. Questo aiuta a rendere l’intero processo un po’ più veloce. Come dico sempre, però, bisogna aspettare le le gare,.. saranno uno scenario completamente diverso.”

Come vi siete adattati alla nuova squadra?

“La verità è che questo è totalmente diverso da quello a cui eravamo abituati in Moto2, perché era un team privato, l’approccio di squadra è completamente diverso. Abbiamo preso una svolta per il meglio. Sappiamo di essere nella classe MotoGP con il miglior team Honda e per noi questo è un grande passo. Ciò che abbiamo visto fino ad ora è che ci sono molte più persone, ingegneri, ma allo stesso tempo si può capire perché in MotoGP è necessario. Ci sono tante cose, tanti parametri. La squadra che abbiamo ereditato è quella di Casey Stoner e hanno lavorato per un lungo periodo insieme. Si conoscono bene, sono buoni tecnici e meccanici e credo che, a poco a poco, stiamo imparando di più l’un l’altro. Ci stiamo avvicinando al top e devo dire che mi sento felice di lavorare con loro e, soprattutto, con HRC.”

Hai trovato molti cambiamenti tra il Team Repsol Honda di quando avevi lavorato con Criville?

“Allora si lavorava con le 500cc, moto a due tempi e le cose erano diverse. Non c’era l’elettronica, inoltre la mia posizione era diversa. Ho lavorato come tecnico delle sospensioni Showa e non facevo parte di HRC. E’ vero che ho notato un grande cambiamento, perché ci sono molti più ingegneri, una nuova moto. Dicono sia cambiato notevolmente e dal mio punto di vista, per il meglio.”

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