MotoGP – Sachsenring: Biaggi, Biaggi, fortissimamente Biaggi

MotoGP – Sachsenring: Biaggi, Biaggi, fortissimamente BiaggiMotoGP – Sachsenring: Biaggi, Biaggi, fortissimamente Biaggi

Sachsenring – Deve essere stata questa la frase che il romano si è ripetuto per tutta la gara, dal primo all’ultimo giro. Primo effetto dei rapporti ricuciti con la Honda è lo strappo ricucito in classifica tra lui e i suoi due rivali, Sete e Vale.

Max parte “a cannone”, come dice Meda e mette tutti in riga. Impone il suo ritmo, impressiona, spaventa. Dice che la sua moto è migliorata molto. Dice che non è la prima volta che la trova così guidabile ma che comunque domenica è andata proprio forte. Conferma che la Honda ha inviato un motore lievemente meno evoluto di quello di Barros e Hayden (ricevuto anche da Gibernau), ed un nuovo telaio in grado di mitigare il fenomeno del chattering.
Personalmente non sono molto convinto che una pista come il Sachsenring sia in grado di decretare la scomparsa di questo inconveniente. Resta il fatto che le Honda sono andate tutte in media molto bene e che quella di Max è andata meglio delle ufficiali ma non venite a dire che la Honda di Max è meglio di quella di Barros!
Max paga il fatto di non essere un personaggio mediatico come altri, di conseguenza ci si può permettere di prendere questa vittoria come fosse quella di un debuttante. Fossi in lui mi sentirei imbarazzato. Rivedere sui giornali la sua scheda anagrafica, i suoi successi in carriera (sportiva ed amorosa) ed i suoi contrasti con Valentino mi ha fatto rabbrividire. Spero che almeno chi ha scritto certe cose non sia un suo tifoso.
Credo che Max ci abbia messo molto del suo. Biaggi, domenica, ha guidato come sa fare lui, senza sbavature e senza quella pressione psicologica che fa solo danni. La stessa pressione che invece a Gibernau, i danni li ha fatti eccome, malgrado una Honda identica a quella di Max.

Lo spagnolo in possesso di un buon passo che gli avrebbe dato a fine gara almeno una posizione di vantaggio su Rossi, è volato via dopo otto giri vanificando, se così si può dire, il regalo di Rossi a Rio. In questo momento un’altra gara a così breve distanza dal gran premio di Germania potrebbe essere rischiosa per la sua posizione in campionato. Se prima doveva difendersi solo da Rossi, adesso si troverà in Inghilterra con la prima gara della seconda fase della stagione, un Biaggi molto caricato, Rossi che comunque è primo in classifica , altri personaggi che piano, piano stanno riemergendo dal basso e, come dice lui, la sua testa da verificare. Per Sete, una situazione molto delicata. Avrebbe potuto essere solo e lontano, in vetta alla classifica ed invece è “solo” terzo. Lo stesso team manager, Gresini, lo bacchetta per l’errore grossolano commesso in gara.

Barros arriva secondo e fa il risultato “più bello” dall’inizio di stagione. Al di la dei numeri, questa è stata la gara più entusiasmante condotta dal brasiliano. Lo abbiamo visto correre per vincere, tentare sorpassi a mezzo di quelle fantastiche staccate che rischiavano di diventare un vago ricordo. Certo, da lui ci si aspetterebbe sempre un qualcosa in più ma è un pilota ed una persona, come gli altri. Non è una macchina e nella sua testa, i disastri combinati fino alla gara di domenica, devono aver pesato non poco. A pensarci bene se fosse volato via anche questa volta, non avrebbe potuto chiedere altre prove di appello e la sua credibilità sarebbe stata intaccata per sempre.

Hayden. Potrebbe essere un fuoco di paglia ma intanto capita sempre più spesso di vederlo li sul podio o, comunque, nella zona alta della classifica. Magari per quelli della HRC non sarà il massimo della vita. Per gli altri piloti che se lo ritrovano tra i piedi, costituisce comunque un disturbo sempre più frequente.

Rossi fa quarto e rilascia qualche commento lapalissiano. Era ovvio che se a Rio non fosse caduto sarebbe stato meglio, così come è ovvio che se fosse arrivato primo o anche terzo, le cose sarebbero ancora più belle. Purtroppo o per fortuna questa gara è finita così. Vale, anche se qualcuno non se ne fosse accorto, al Sachsenring è diventato un po’ più forte. Stavolta ha ragionato ed amministrato, si è preso il quarto posto capitalizzando punti che lo hanno distanziato ulteriormente da Gibernau e che non lo hanno fatto capitolare davanti alla gara superba di Max. Il prossimo circuito gli rimane meno ostico e forse potrà far qualcosa in più per arginare i rivali e per compensare un motore nuovo che non arriva. Purtroppo Yamaha ha realizzato un motore che non è riuscito a superare con successo i test preposti all’utilizzo in gara di conseguenza si è scelto di ritardarne il suo impiego al fine di non minare l’affidabilità della M1. Forse dopo la pausa estiva Vale avrà il suo motore e la Yamaha ritroverà il sorriso. Nel frattempo, dall’altra parte “del muretto” riecheggiano, critiche, le parole di Fiorani per la Yamaha: “sbagliano perché puntano tutto solo su Rossi…”, be, come si fa a criticarli? Chi ha detto che sia così? E poi al posto di Fiorani non mi sentirei molto a mio agio nell’elargire critiche sul metodo per gestire le innovazioni tecnologiche in funzione dei piloti che le adoperano.
Un segno meno a Rossi per penalizzare il suo concetto di punti/classifica. In passato molti piloti hanno vinto un mondiale amministrando ogni punticino, alternando buonissimi piazzamenti a rare vittorie. Non tutti possono essere estrosi, esplosivi e sempre vincenti come lui e non per questo il sistema di assegnazione dei punti dovrebbe essere riscritto. Se fosse così, allora, andrebbe istituito un riconoscimento per chi fa la pole, o per chi resta in testa ad una gara per più giri di tutti. Trovo che siano complicazioni inutili che non apporterebbero né maggior giustizia, né alcun tipo di spettacolarità.

Adesso la situazione al giro di boa del campionato vede tutto, più o meno, come ad inizio campionato con qualche certezza in più, qualcuna in meno e qualche opinione da cambiare…

Le certezze che restano sono che questo è forse il più bel campionato da diversi anni a questa parte.

Le prime certezze a cadere sono quelle relative ad un campionato facile per Gibernau o quelle che vedevano il mondiale come un discorso a due tra lui e Rossi.
Altro mito che ancora tiene ma prima o poi mi augurò crolli è che Biaggi non sia più il corsaro di una volta.

Le altre certezze rimettere in discussione riguardano le potenzialità di Tamada e delle Bridgestone. Ieri si è visto un Tamada ridimensionato a quello che credo sia il suo reale rendimento in condizioni normali. Ci potrà essere un ulteriore miglioramento, sicuramente, ma nel complesso è un pilota bravo e anche deciso ma gli manca ancora quel qualcosa che lo distingue da un vero campione.

La Ducati è in crisi profonda ed il terzo posto nel campionato marche dietro a Honda e Yamaha è un po’ poco, tutto sommato.

Buona la prestazione di Nakano con la Kawasaki che ottiene un buon settimo posto a conferma della bontà delle Bridgestone, della Kawasaki ma soprattutto delle sue doti di pilota e collaudatore.

Appuntamento a Donington per il gran premio di Inghilterra. Chi dei tre in testa alla classifica vincerà questa gara riceverà in dote con i punti iridati, la serenità giusta per godersi il periodo della pausa estiva.

Davide Giordano

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