MotoGP – Qatar – Rossi la spunta su Melandri in un fantastico duello
Sete Gibernau si è dovuto piegare. In qualche modo lo avrebbe dovuto fare, prima o poi. Per manifesta inferiorità, per l’impossibilità di controbattere con i “nostri”. Ha scelto il modo peggiore, a cinque giri dal termine, arrivando lungo nel tentativo di resistere all’attacco di Marco Melandri e Valentino Rossi, mostrandosi quantomeno abile in una disciplina: motociclista da spiaggia, con secchiello e paletta, nel spostare un pò di pietroline nelle vie di fuga. Scuro in volto come non mai, Gibernau è scomparso ancora una volta, mentre sul podio splendevano due bandiere tricolori, e l’Inno di Mameli diventava compilation ufficiale anche in Qatar, grazie a Valentino Rossi e Marco Melandri, nell’ordine sul traguardo. Per Rossi il 78° successo nel Motomondiale, 10° stagionale, 39° in MotoGP, numeri che da soli voglion dir nulla, se nel cammino non si fosse imbattuto in avversari straordinari. Come oggi lo è stato Marco Melandri, che ad un certo punto al successo ci ha pure creduto, dopo aver messo in crisi Gibernau e aver costretto all’errore Valentino.
Ancora una volta il marziano ha riportato sulla terra Melandri, c’è poco da fare. Quest’anno, l’anno scorso, e come l’anno prima. Un’epoca.
Cronaca di Gara
Dopo due gare che in proporzione hanno riservato pochi momenti di spettacolo emozionanti, solo l’attesa per la MotoGP basta a colmare questa lacuna di un sabato pomeriggio tutto a due ruote. La Classe regina è pronta a rispondere ad un eventuale tris Ducati/Capirossi, alla voglia di riscatto di Honda e Gibernau, ad un Valentino Rossi che pensa al successo. Basta chiacchiere, si parte con Capirossi in testa alla prima curva seguito da Gibernau, Rossi, Hayden (scattato benissimo), con Roberto Rolfo addirittura ottavo che passa subito Carlos Checa per la settima piazza: fenomenale. Partito bene anche Max Biaggi, nono fino a quando non arriva larghissimo (rischiando di volare a terra) lasciando passare Nakano.
Secondo giro, Gibernau e Rossi rispettivamente alla Curva 1 e 2 si sbarazzando di Loris Capirossi, proponendo così in terra qatariana il duello di inizio stagione e dei test invernali, con Hayden terzo a seguirli. Capirossi in difficoltà, viene passato anche da Edwards e Melandri, che compongono così un quintetto di testa con la Rossa numero 65 più staccata. Il più veloce in pista è Colin Edwards, nella pista in cui l’anno passato colse il secondo podio in carriera nella MotoGP in sella alla Honda RC211V del team Gresini. Ingaggia un bel duello con Marco Melandri, perdendo al quarto passaggio la sua posizione, ma così come il team-mate Valentino pensa tutto al finale di gara e alla costanza delle Michelin montate sulle Yamaha M1.
Melandri, in formissima nonostante i dolori post-Motegi, si porta al terzo posto al quinto giro, passando un Nicky Hayden che adesso deve vedersela nel duello tutto yankee con Colin Edwards. Scompare letteralmente al settimo giro Max Biaggi, fermatosi ai box per un problema elettronico alla propria RC211V: ora il mistero diventa caso internazionale… Stesso passaggio, erroraccio per Capirossi che prende una “scorciatoia” nelle vie di fuga ritrovandosi in dodicesima posizione, dietro anche ad una coppia giovane che ci fa sognare: Elias ottavo, Rolfo grandissimo nono, con le Dunlop che si trovano tranquillamente al supermercato sottocasa e una Desmosedici 2004.
Nono giro, errore per Rossi, passa in seconda posizione Melandri e si lancia all’inseguimento di Sete Gibernau. Ai box si ferma anche John Hopkins, con preventiva sostituzione del pneumatico posteriore Bridgestone: tornati i problemi delle “gomme che si tagliano con un grissino”? Metà gara, Rossi recupera la seconda posizione, dando come l’impressione che il momento della verità sia arrivato…
Basta soltato balzare in avanti al 15° giro, con Rossi e Melandri che hanno ormai preso Sete Gibernau: è questione di momenti, e i due italiani attaccheranno Hollywood. Tutti girano sull’1’58″2, questione di centesimi che possono valere un sorpasso, un attacco, oggi anche una vittoria. A sei tornate dal termine Rossi tenta subito un primo approccio in fondo al rettilineo dei box, ma poco dopo commette un errore lasciando passare un Marco Melandri determinato, fortunato anche per il fatto che il Dottore non lo ha centrato per la seconda volta dopo Motegi…
Cinque giri alla chequered flag: Melandri incollato allo scarico di Gibernau, Rossi a 1″2 dal suo più conclamato rivale del momento. Lo riprende? Certo che lo riprende, anche grazie al ravvenate che ha compiuto una staccatona effimera senza alcuna svolta positiva nel tentativo di passare Gibernau. La svolta che vale la corsa avviene poco dopo: Melandri attacca Hollywood, che nel tentativo di tenere la posizione arriva lungo, via di fuga, ciao ragazzi, quinta posizione, finito. Ducati, per il prossimo anno prendi uno psicologo per il buon Gibernau…
Si ricompone così la battaglia Rossi/Melandri di Assen, a posizioni invertite, con quattro giri al traguardo, con Hayden terzo pronto a sfruttare qualsiasi errore dei due riders tricolori. Nessuno sbaglia, men che meno Rossi, che al penultimo passaggio attacca in fondo al rettilineo dei box Melandri e passa in testa. Giro record all’ultimo giro, Rossi Vs Melandri, Marco lo prova ad attaccare all’interno, all’esterno, con irruenza, rischiando di commettere lo stesso errore di Gibernau. Arriva largo, niente da fare, Valentino torna al successo che gli manca da due gare, Melandri splendido secondo, terzo Hayden, fuori dal podio Edwards ed un fischiatissimo Gibernau. Non sarà stata come a Welkom nel 2004, ma che gara è uscita fuori grazie a Rossi e Melandri?…
Alessio Piana
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