MotoGP – Preview Mugello – Melandri vuole la prima vittoria
A poco meno di una settimana dal Mugello, troviamo un Marco Melandri pimpante, carico, soddisfatto per come sta andando il suo 2005. Secondo in classifica, migliore dei piloti Honda, una moto che ha avuto modo di conoscere ed apprezzare solo in questa stagione, grazie alla fiducia di Fausto Gresini, straordinario team manager che dopo Sete Gibernau è riuscito a render competitivo nel giro di pochi mesi dalla firma del contratto anche il ravennate ex-iridato della 250.
A Marco manca adesso soltanto il primo successo nella MotoGp, dopo tanti podi e gare emozionanti. Il ravennate lo vuol ottenere nel round di casa, al Mugello, dove ha ottenuto nelle classi “minori” quattro podi ed un superbo successo nel 2002, con l’Aprilia RSV250 vestita nei colori di “Spiderman”. Sarà già la volta buona? Chissà. Per ora Melandri ci racconta nel dettaglio le caratteristiche dei 5245 metri del tracciato toscano…
“Il circuito del Mugello si può definire una vera pista per la MotoGP perché è veloce, c’è spazio per stendere le marce e da molta soddisfazione a guidare. Il tracciato è molto bello. Le sezioni che preferisco sono la Casanova – Savelli e le due curve Arrabbiata 1 e 2, queste sono le curve che contraddistinguono questa pista. Il Mugello è una pista divertente da guidare, ci sono diversi punti per poter superare: in particolare la staccata alla prima curva, la San Donato, e la prima variante. Il segreto per un bel giro? Per essere veloci al Mugello bisogna avere una bella percorrenza, essere scorrevoli in curva senza essere aggressivi. La sezione fondamentale che fa la differenza è la “esse” in discesa e l’Arrabbiata, è importante affrontare bene questi due punti per fare un giro veloce.
Un difetto di questa pista? L’unico neo è la condizione della pista, cominciano infatti ad esserci molti avvallamenti”.
Come vivrà però Melandri il Mugello?
“Sarà perché sono italiano e questa è la gara di casa, ma da una emozione incredibile correre davanti al prato gremito di gente. Quando corri in moto riesci a sentire il calore del pubblico che affolla le colline che circondano la pista, è bellissimo. Il miglior ricordo? La vittoria nel 2002 quando correvo in 250cc. Ed il peggior ricordo? Il Gran Premio del 2004: stavo girando con il gruppo di testa , sono stato terzo per un po’, dopo mi si sono bloccati gli avambracci e non riuscivo più a guidare”.
Alessio Piana
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