MotoGP – Preview Jerez – Il punto
Dieci anni sono un lungo periodo in qualsiasi settore della vita, ma proprio una decade è passata da quando Alberto Puig ha regalato a Sito Pons uno dei suoi più grandi successi nel ruolo di team manager. Puig ha infatti conquistato il GP di Spagna a Jerez nel 1995 per il team Pons, diventando il secondo spagnolo di sempre a vincere nella classe regina. Purtroppo il drammatico incidente nelle prove di Le Mans poco più di tre mesi più tardi avrebbe poi impedito a Puig di lottare per il per il premio più ambito, il titolo iridato della classe 500cc. Dieci anni dicevamo, e ancora una volta Sito Pons torna a Jerez alla ricerca della seconda vittoria del Gran Premio di Spagna come team manager, da aggiungere a quelle conquistate, come pilota, a Jarama nel 1984 e 1988, nella classe 250cc. E’ vero che Carlos Checa gli ha portato i successi nei GP di Catalunya e Madrid, ma Pons adesso guarda ai due piloti del team Camel Honda, Troy Bayliss ed Alex Barros per riportare le lancette a dieci anni fa e alla ripetizione dello storico successo.
A quel tempo, mentre Puig tagliava per primo il traguardo, Barros non era lontanissimo. Quattro posizioni indietro per la precisione, dato che il brasiliano, alla guida della Honda di Kanemoto, si classificò quinto in quella che era già la sua nona stagione nel mondiale. Venerdì prossimo Barros comincerà la sua diciannovesima stagione con le prove libere della MotoGP, un record notevole in uno degli sport più competitivi e difficili al mondo.
Il suo nuovo compagno di squadra, Troy Bayliss, a quel tempo gareggiava nella sua Australia nel campionato nazionale classe 600cc, alla guida di una Kawasaki. I gran premi erano ancora un sogno per il pilota di Taree, nello Stato del Nuovo Galles. Dieci anni dopo si presenta con un titolo di Campione del Mondo SBK e come talentuoso pilota delle MotoGP.
Solo Alex Capirossi, gia suo compagno di squadra nel recente passato, si avvicina al numero di Gran Premi disputati dal trentaquattrenne Alex Barros. Ironicamente la carriera del brasiliano ha preso il via nel 1986 nella classe 80cc con il Gran premio di Spagna di Jarama, dove nello stesso giorno il suo attuale team manager conquistò il terzo gradino del podio nella 250cc. Domenica prossima Alex disputerà il suo GP numero 242. Ha vinto sei volte nella classe regina, cinque delle quali con il team di Pons, e la sesta, sempre in Spagna, a Jarama nel 1993, con la Suzuki.
Barros si è detto felice di essere tornato nel team Pons, con il quale ha conosciuto tanto successo in passato. Sa anche che è giunto il momento di mettere a frutto tutta la sua esperienza nella lotta per la conquista del titolo della MotoGP.
“L’esperienza è vitale in ogni sport e ti insegna ad essere aggressivo al momento giusto,” ha spiegato il brasiliano, che ha preso parte a quasi un terzo delle gare della classe regina dall’inizio del campionato del mondo, nel 1949. “Questa stagione sarà particolarmente combattuta e bisognerà cercare di fare meno errori possibile”.
Bayliss ha un anno in più di Barros ma ha fatto 206 gare in meno di lui. L’australiano infatti è approdato alla MotoGP appena due stagioni fa dopo anni di vittorie e successi nella SBK. Nella categoria ha infatti vinto il titolo per la Ducati nel 2001, arrivando secondo l’anno successivo, alle spalle di Colin Edwards. Passato in MotoGP ha ottenuto altre soddisfazioni insieme al compagno di squadra Capirossi. Il suo stile aggressivo e la grande determinazione gli sono valsi il sesto posto assoluto il primo anno in MotoGP. Problemi tecnici l’anno successivo lo hanno tenuto lontano dal podio fino all’ultima gara della stagione, dopo la quale il lungo rapporto con la Casa italiana si è interrotto.
Il lungo applauso con quale è stato accolto dai media al termine del GP di Valencia dell’anno scorso la dice lunga. Non solo il podio giunto al termine di una stagione difficile ma anche la consapevolezza che il team Camel Honda lo avrebbe accolto nel 2005, sono stati altamente apprezzati, perché una stagione senza Bayliss avrebbe perso qualcosa.
Adattarsi alla RC211V non è stato facile dopo anni alla guida di una moto diversa ma Troy è determinato a trarre il massimo dalla chance che gli è stata offerta.
“Guardo ad Alex e Loris Capirossi, a come appaiano sempre tranquilli, come se nulla li preoccupasse. Hanno i loro alti e bassi come tutti ma li affrontano e vanno avanti”, ha rivelato l’australiano trapiantato a Montecarlo. “Non sono abituato ad avere stagioni come quella dell’anno scorso, ma ne sono venuto fuori e adesso mi piace lavorare con la nuova squadra. Sono bravi ragazzi ed è importante fare bene. Abbiamo lavorato tanto durante i test e adesso voglio cominciare le gare”.
E’ un anno importante per Barros e Bayliss
Il brasiliano è alla caccia del titolo iridato per coronare la sua lunga carriera. L’australiano vuole rilanciare la sua carriera nel motomondiale. La ripetizione della famosa vittoria di Puig dieci anni fa a Jerez sarebbe la partenza ideale per i 17 round di una stagione così carica di promesse per la coppia del Camel Honda.
Camel Honda
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