MotoGP – Preview Istanbul – Melandri e Gibernau in un circuito da mille e una notte

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Lasciata l’Australia, il circus del motomondiale si avvicina all’Europa per la penultima tappa di campionato che si disputerà a Istanbul, Turchia domenica 23. Si tratta di una pista nuova per il motomondiale costruita per ospitare lo sport motoristico ai massimi livelli: la Formula 1 ha corso qui il 21 agosto mentre domenica prossima sarà il turno della motoGP.

Un evento atteso, desiderato, su cui ha investito molto la Camera di Commercio della città, proprietaria dell’impianto.Nella città che impazzisce per il calcio, famosa in tutto il mondo per le sue squadre Besiktas, Galatasaray e Fenerbahçe, l’impianto più bello è destinato allo sport motoristico.

Costruito nel 2004, l’Istanbul Park è un impianto all’avanguardia. La pista, insieme alle infrastrutture, è costata alla città più di 200 milioni di dollari, circa il doppio del progetto iniziale. Per il loro gioiello, gli organizzatori del Gran Premio di Turchia si sono affidati all’esperienza di Hermann Tilke, ideatore delle piste di Sepang, Bahrain e Shangai.

La fase di progettazione è durata un anno, la realizzazione due. L’ubicazione attuale è stata scelta per la vicinanza dell’impianto alla rete viaria. Il circuito sorge infatti nella parte asiatica, lungo l’autostrada che congiunge Istanbul ad Ankara, vicino all’aeroporto internazionale Sabiha Gokcen, uno dei due aeroporti della capitale turca. Inoltre, l’area scelta si prestava bene perchè particolarmente ondulata.

Lavorando su ampi spazi, l’architetto tedesco ha potuto dare sfogo al suo ingegno. Ne è venuta fuori una pista da 5.333 metri con 14 curve. La 1 e la 2 ricordano la Esse Senna di San Paolo, la 9 la Spoon Curve di Suzuka, la curva 11 l’ Eau Rouge di Spa. La pista è tutta un saliscendi da brividi, soprattutto la prima svolta a sinistra in discesa 250 metri dopo il via. Ci sono anche due salite: lunga e ripida la prima, che parte alla seconda curva, secca la seconda, a metà tracciato. È un circuito piuttosto veloce, nonostante il rettilineo più lungo sia di soli 720 metri.

Box e paddock sono enormi. Imponenti le 2 torri Vip (7 piani ciascuna) e le tribune: la principale con 30.000 posti, le altre per ulteriori 50 mila. I parcheggi possono ospitare 12.000 auto e, per facilitare gli spostamenti, sono stati costruiti 4 sottopassi e 3 ponti.

Per i piloti del motomondiale questa è una pista nuova. Questo anno due sono state le piste completamente nuove, foglio bianco per piloti, team e tecnici: Shangai in Cina e Istanbul in Turchia. Laguna Seca invece, sconosciuta alla maggior parte dei piloti, ha rappresentato un ritorno del motomondiale negli Stati Uniti dopo dieci anni di assenza.

I piloti del team Movistar Honda guardano con curiosità e interesse alla pista turca.

Sete Gibernau: “L’Istanbul Park è una pista nuova per tutti, ho visto il tracciato in televisione, mi sembra interessante ma dovremo aspettare il primo giorno di prove per avere un’idea più precisa. Non avendo dati di riferimento, partiamo tutti da zero. Sarà importante cercare di capire quanto prima la pista per interpretarla al meglio.”

Marco Melandri: “Sono contento di correre In Turchia perché è un circuito nuovo. Questo anno è già successo a Shangai. Quella cinese era una pista che nessuno di noi conosceva. Mi sono trovato subito bene e ho fatto una bella gara. In televisione il tracciato turco sembra bello. In chiave campionato il GP della Turchia, penultima tappa della stagione, è molto importante. Attualmente sono a pari punti con Nicky Hayden. Il secondo posto in campionato che all’inizio della stagione sembrava un sogno adesso è un obiettivo. Vorrei riuscire a conquistare il titolo di vice campione del mondo, sarebbe una grande soddisfazione e il modo migliore per ringraziare Fausto Gresini che ha creduto in me, la Honda e la HRC.”

Gresini Racing

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