MotoGP – Presentazione Yamaha: cronaca di un debutto
A mezzogiorno minuto più, minuto meno, video introduttivo, luci suggestive, il benvenuto di Simona Ventura, madrina per l’occasione: così ha inizio la stagione 2008 del Fiat Yamaha Team all’Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto in Torino. Due ore tra la formalità e la sostanza: i nuovi (ma neanche troppo) colori, belli, certo, ma quel che farà parlare sono le dichiarazioni nella conferenza stampa a margine dell’evento dei due piloti. Valentino Rossi vuole il mondiale, ma non lo dice apertamente. Jorge Lorenzo vuole infastidire il suo nuovo, tegnosissimo, compagno di squadra: per lui parlano le espressioni, le certezze di una carriera tra gli eccessi e la solidità materiale dei risultati conseguiti. Rispetto l’uno dell’altro per un obiettivo comune, vincere, nonostante ci sia un “muro” a dividerli. Ci sono parole per tutti: Valentino ne ha per Stoner, per la Ducati, per qualche giornalista, per chi gli ha voluto male in questo 2007. Lorenzo, tra le righe, cita Pedrosa, avverte Valentino che il suo secondo cognome (quello della madre Maria) è, per davvero, “Guerrero”: non è il pacifico Colin Edwards, è il pilota del futuro. Ma andiamo con ordine. Il via alla presentazione viene dato da Simona Ventura, piemontese, torinista, a suo agio nonostante le due ruote non siano proprio il suo ambiente. La regina dell’Isola ricorda i (giustificati) assenti, dall’attesissimo Masao Furusawa (in Giappone per il mensile CDA), il #1 di Yamaha Motor Corporation che ritorna per espressa richiesta rossiniana “sul campo”, a seguire attivamente l’attività sportiva. Non c’è Luca De Meo, AD Fiat, partito per impegni improrogabili negli Stati Uniti. Non si notano nelle prime file responsabili di Bridgestone e Michelin.
La Ventura invita per primo sul palco Lin Jarvis, responsabile Yamaha Racing, l’uomo che convinse (insieme a Brivio e Furusawa) Rossi a lasciare la Honda nell’autunno 2003. Esordisce con un italiano invidiabile e fluente: “Le nostre ambizioni sono quelle di sempre, vincere. Veniamo da due stagioni difficili, ma adesso siamo pronti per il riscatto. Sarà una stagione inedita per noi, ci saranno due compagini in una stessa squadra. Valentino rappresenta la certezza, Jorge è il nostro nuovo pilota dal quale ci aspettiamo molto, magari la vittoria in qualche gara, in più ci saranno due moto schierate dal team satellite (ma non doveva avere trattamento ufficiale?, ndr) Tech 3 con Colin Edwards, nostro pilota in questi ultimi tre anni”. Jarvis ha successivamente parlato della nuova riorganizzazione al box-in-blue: “Abbiamo due fabbricanti di gomme in uno stesso box. E’ stata una decisione importante al termine del 2007. Con questo abbiamo riorganizzato la nostra attività, con nuovi manager, a cominciare da Nakajima, nostro team director e project leader”. Ringraziando l’apporto degli sponsor e dei partner tecnici e sportivi, Lin Jarvis ha passato il microfono a Masahiko Nakajima, che ha discusso delle novità tecniche introdotte per il 2008.
“Stiamo lavorando per migliorare le prestazioni del nostro motore in velocità, accelerazione e gestione. Per questo abbiamo studiato nuovi metodi per migliorare l’efficienza del nostro 4-in-linea, e a febbraio (quindi non da martedì, ndr) porteremo a Sepang delle novità”. Nonostante qualche gaffe della Ventura impegnata in un’improvvisata traduzione, Nakajima ha spiegato anche la nuova attualità di casa Yamaha. “Avere due squadre che lavorano con due fornitori di pneumatici differenti per noi è una nuova sfida, non un problema. Lo sviluppo della moto non cambierà rispetto al passato: quel che è certo tra le due compagini non ci sarà alcun travaso di informazioni. Soltanto i tecnici giapponesi di Yamaha potranno accedere ai dati dell’una e dell’altra formazione”. In chiusura Nakajima ha sincerato il suo nuovo ruolo e le ambizioni di Iwata: “In Giappone c’è voglia di tornare a vincere: noi disponiamo di una squadra competitiva, grandi piloti, tecnici esperti ed un management vincente. Il mio ruolo sarà quello di render conto in Giappone dei progressi, con la speranza di raccontare degli ottimi risultati conquistati in pista”.
Nakajima si accomoda, sul palco si presenta Daniele Romagnoli, ex-capo tecnico di Colin Edwards e Carlos Checa, oggi direttore del team di Jorge Lorenzo, suo nuovo pupillo del quale spende solo belle parole. “Nei primi test ha pensato a conoscere la moto, poi a Jerez è andato forte, ci ha sorpresi perchè ha mantenuto un passo di gara inferiore a quello del Gran Premio 2007. Jorge ha necessità di imparare, per questo c’è tempo e ci aspettiamo in ogni caso belle cose da lui”. Del suo ruolo ne parla come una nuova “sfida”, un passaggio da compiti prettamente tecnici a manageriali. E della Michelin? “Da loro ci aspettiamo molto: Jorge si è trovato subito bene con le gomme francesi, ha avuto anche diverse specifiche da scegliere, quindi è sicuramente un bene per tutti noi”.
Che cosa ne pensa Jorge delle parole del suo nuovo team manager: basta poco, eccolo sul palco, applausi più del previsto per il recordman della 250cc. “Per me è importante essere qui, correre per una squadra vincente dove hanno corso piloti come Agostini, Lawson, Rainey, Rossi stesso”. Parole di circostanza, ma poco dopo il maiorchino inizia a parlare sul serio, concedendo anche spettacolo alla platea, tra diverse battute (servitegli su di un piatto d’argento dalla Simona nazionale) e affermazioni interessanti. “La M1 mi piace molto: è una moto critica, bisogna guidarla con particolare sensibilità. Ha una grande ciclistica: dobbiamo lavorare sul motore”. Ecco, il propulsore, ma il tuo adattamento come è stato? “Buono, ma è difficile capire a che punto siamo. A Jerez sono andato bene, a Sepang vedremo. Se vai forte non è detto che sei ad un buon punto come feeling e viceversa, aspettiamo”. Bravo Jorge, applauditissimo… ma di Valentino che ne pensi? “… (piccola pausa, gesti con le mani).. è il migliore, il pilota più completo tecnicamente. E’ incredibile quello che ha fatto in questi anni”.
Nessuna polemica, commento fuori da ogni logica, ma un siparietto imperdibile per i presenti, davvero. “Porfuera” si accomoda al fianco di Romagnoli, la palla passa a Davide Brivio, anch’esso applauditissimo per una vera e propria ovazione (oltre ai giornalisti sono presenti ospiti e personalità di spicco Yamaha). Bene, come vanno le Bridgestone? “A Jerez abbiamo provato in una condizione particolare: con Valentino infortunato non pensavamo ai tempi cronometrici. La nostra è una scelta fatta a… occhi chiusi, non è che possiamo provare prima le gomme e poi decidere quali utilizzare. Ci siamo basati sui risultati del 2007 e abbiamo scelto insieme la soluzione Bridgestone. Speriamo sia un lungo matrimonio.. per il momento ci siamo solo fidanzati…”. Ma qual è il suo nuovo ruolo in squadra? “Adesso mi occupo del team di Valentino. E’ un aspetto positivo, perchè posso concentrarmi solo su di un pilota. Con questa divisione in ogni caso la squadra si è stretta a riccio per un unico obiettivo, d’altronde la voglia di rivincita è grande”. Si occuperà solo di Valentino dunque, ma di Lorenzo che cosa ne pensa? “E’ il miglior talento, il miglior giovane proveniente dalla 250cc. Sarà stimolante in un certo senso batterlo…”.
E ora rullo di tamburi, ecco Valentino Rossi. Standing ovation, dagli addetti ai lavori ai 100 ragazzini delle scuole elementari di Grugliasco e Collegno (nella cintura di Torino), invitati a dare un calore particolare alla presentazione. Due novità su tutte: vedere Rossi con il marchio Bridgestone fa un pò sensazione, vederlo con una nuova pettinatura “rasata” altrettanto. Basta chiacchiere, silenzio, parla il sette volte iridato, o se volete il grande sconfitto dell’ultimo biennio. “Per me e per tutti noi c’è molta, molta eccitazione. Questo è un anno molto importante, veniamo da due anni difficili e c’è voglia di riscatto. La squadra è fantastica, ci sono delle buone sensazioni”. Si siede al fianco della Ventura sul palco, e ci parla della sua mano infortunata a Valencia. “La mano sta abbastanza bene, il Dottor Costa me l’ha sistemata, ma ho ancora un pò di dolore”. Ok, le Bridgestone? “E’ stata una scelta coraggiosa, ma adesso dobbiamo dimostrarlo in pista. Contano solo i risultati, nient’altro. Il 2007 è stato un campionato molto sfortunato, nel 2008 dobbiamo invertire la tendenza: abbiamo compreso gli errori e abbiamo imparato la lezione”. Bene così. Un parere su Jorge? “Siamo sicuramente un team molto competitivo. Penso che lui debba fare un pò d’esperienza, sperò mi darà una mano per sviluppare la moto il più in fretta possibile”. Inevitabile guardare il volto del suo nuovo team-mate: le parole non posson descrivere alcunchè, d’altronde Jorge era/è il pilota di ghiaccio.
Con un ringraziamento particolare a Masao Furusawa, Valentino Rossi chiude il discorso (senza aver parlato di vittoria nel Mondiale, ma soltanto di “far bene”) e conseguentemente anche la presentazione. Foto di rito con, a seguire, conferenza stampa con domande dei giornalisti. Conferenza che riporteremo con i passaggi più significativi dei piloti e dei manager del Fiat Yamaha Team.
Alessio Piana
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