MotoGP | Poncharal risponde a Bagnaia: “Dichiarazioni antisportive”
"Sarebbe bello se ne parlasse con Bezzecchi", ha commentato il Presidente IRTA
Nella giornata di ieri, vi abbiamo parlato della lamentela fatta da Pecco Bagnaia nel post gara di Le Mans. Secondo il Campione del mondo, non è giusto che non ci sia più un distacco tra team clienti e ufficiali. “Tutti possono vincere, bisogna tornare ai tempi dei Fantastici 4”, ha commentato il pilota della Ducati.
Dichiarazioni che hanno lasciato molta perplessità, soprattutto nei diretti interessati, vale a dire i team satelliti. Hervé Poncharal, Presidente Irta e team manager di GASGAS Tech3, intervistato da Paddock GP, ha commentato le parole di Bagnaia.
Dichiarazioni Hervé Poncharal su Bagnaia
“La domenica sera, quando torno a casa prima di andare a letto, leggo le notizie della MotoGP e in un sito italiano, c’era un’intervista a Pecco Bagnaia che parlava un po’ del suo problema con Maverick Viñales. E continuando a leggere, sono rimasto molto sorpreso nel leggere un’assurdità detta dal campione del mondo in carica, uno che è rispettabile, che rispetto enormemente, per il quale ho molta ammirazione, e che è sempre abbastanza calmo nei suoi commenti. Pecco Bagnaia, come ogni pilota, viene dalla Moto3, è passato attraverso la Moto 2, è arrivato in MotoGP in un team indipendente che può chiamarsi privato o satellite, ed è stato felice di avere una moto performante che gli ha permesso di farsi notare. E poi, man mano che si evolveva in questa categoria MotoGP, gli è stato offerto un manubrio ufficiale, che è un po’ il percorso dei sogni e che ogni pilota di talento vuole avere. E’ stata una sorpresa (dal momento che lui è stato in grado di avere moto ad alte prestazioni in strutture indipendenti) leggere che sarebbe bello se ci fossero 6 o 7 decimi al giro decisi dagli ingegneri delle case che sono presenti sulla griglia di partenza della MotoGP, quindi, depotenziare le moto dei team privati di 6 o 7 decimi al giro. Questo è più o meno il deficit che vorrebbe vedere imposto loro in modo che possano divertirsi tra ricchi e potenti”.
“Noi sappiamo il lavoro che abbiamo fatto per poter avere una griglia decente, noi team indipendenti, con la Dorna, con la FIM, con la MSMA, siamo riusciti a convincere i costruttori a darci moto ad alte prestazioni, anche nel loro interesse, per promuovere i giovani piloti, per avere una politica sportiva degna di questo nome. E infine, siamo riusciti a fare in modo che quasi tutte le moto che erano in pista fossero moto ufficiali dell’anno in corso, tranne alcune Ducati che hanno un anno di differenza ma sono molto efficienti. Come avrete notato, le prime 4 posizioni del Gran Premio di Francia erano occupate da quattro team indipendenti, ed è favoloso vedere che la corsa al titolo è aperta. Bezzecchi che è un giovane pilota che arriva su una moto Ducati di un team privato è un punto dietro a Bagnaia sulla moto ufficiale della stessa fabbrica. È fantastico per tutti, è fantastico per lo sport e permette a noi, i team indipendenti, di convincere i nostri partner, che possiamo chiamare anche sponsor, a unirsi a noi perché diciamo loro che non siamo lì solo per riempire la griglia, ma che siamo anche lì per esibirci! Possiamo vincere le gare e possibilmente puntare al titolo. Ci sono voluti 15 anni di lavoro per arrivare a questa situazione ideale, con un grande spettacolo con le squadre che possono vivere decentemente, possono pagare i loro meccanici e i loro piloti decentemente”
“Dimentica anche che è arrivato in MotoGP in un team indipendente, era felice di essere trattato con attrezzature che funzionavano bene e di essere trattato come un pilota professionista con meccanici professionisti. Ha detto un’enorme assurdità! Mi ha scioccato molto personalmente perché è antisportivo. È una mancanza di rispetto anche nei confronti dei suoi colleghi della VR46! Sarebbe bello se ne parlasse con Bezzecchi”
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