MotoGP – Phillip Island QP1 – Stoner che pole! Rossi che volo!
Possiamo partire con la cronaca dalla pole, bellissima, di Casey Stoner, o dallo smalto ritrovato delle Michelin, con 4 gommati dal Bibendum nella top five. Interessa di più sicuramente comprendere le cause del dodicesimo riferimento cronometrico di Valentino Rossi. Una causa, unica e consolidata: una caduta. Un brutto volo a nove minuti dalla bandiera a scacchi: il Campione del Mondo arriva alla curva 3, veloce piega a sinistra da oltre 200 orari, con 177 millesimi di vantaggio. Sbaglia l’inserimento, arriva troppo largo, oltre il cordolo di contenimento. Percorre le vie di fuga ad altissima velocità per poi, a contatto con la ghiaia, volare a terra. La sua YZR-M1 è distrutta, Valentino un pò dolorante al collo, logica conseguenza del volo. Riesce a rientrare ai box, torna in pista prendendo la bandiera, negandogli così la chance del proprio giro veloce.
Scatterà dunque dalla dodicesima posizione l’otto volte iridato nel gran giorno di Casey Stoner, protagonista (straordinario) di una pole da record: 1’28″665. Non è tanto il riferimento cronometrico in sè. Non è nemmeno per il fatto che parliamo della personale 15° pole nella top class (in 3 anni…), l’ottava stagionale dopo le sette consecutive della striscia Barcellona-Misano. Fa sensazione come ci sia arrivato a questo tempo l’ormai ex campione del mondo, battendo un poker di gommati Michelin in una giornata, sulla carta, potenzialmente sfavorevole.
La grinta e la determinazione di Casey Stoner ha fatto il resto, ha fatto il gioco della Ducati e del pubblico australiano, unito in una meritatissima ovazione per un giro capolavoro. E c’è ancora chi pensa abbia vinto il titolo 2007 per moto, pneumatici, motore e affini…
Sempre le gomme, tonde e nere ma d’attualità a Phillip Island. Le Michelin sembrano, eccezion fatta per Stoner, riacquisire la superiorità con le “chewing gum” da tempo: in prima fila troviamo Jorge Lorenzo e Nicky Hayden, beffati e sorpresi negli istanti conclusivi delle qualifiche da pochi millesimi, 69 e 91 rispettivamente. Il Bibendum festeggia tuttavia anche il quarto tempo dell’ottimo Randy De Puniet davanti al ritrovato James Toseland, seguito da Pedrosa, Edwards, Dovizioso, Nakano e De Angelis in una quarta fila composta anche da Loris Capirossi e, come detto, Valentino Rossi. Non c’è molto di che rallegrarsi in Kawasaki e nella parte destra del box Ducati, con un irriconoscibile Marco Melandri staccatissimo dalla vetta. Ma d’altronde lassù c’è Casey Stoner: non uno a caso.
Alessio Piana
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