MotoGP – Phillip Island FP2 – Stoner prima del diluvio (e di volare a terra)
Due protagonisti a Phillip Island: Casey Stoner, non poteva essere altrimenti, e la pioggia. La seconda sessione di prove libere nel pomeriggio australiano ha offerto 50 minuti di spettacolo ed una decina (forse meno) di pioggia intensa, quanto basta per scombinare il lavoro delle squadre della top class. A 15 minuti dalla bandiera a scacchi uno scroscio di pioggia ha preannunciato il diluvio universale, salvo poi veder risplendere il sole con tutti in pista appassionatamente. Prove influenzate dalle mutevoli condizioni climatiche, non compromesse nel poter identificare i reali valori in campo sul tracciato di Victoria. Casey Stoner, guarda un pò, è parso di un altro pianeta, più dei 2 decimi rifilati a Melandri complice il crono di 1’31″266 (peggio rispetto alla mattinata), più del mezzo secondo a Daniel Pedrosa, impegnato nel condurre una Honda RC212V visibilmente ballerina (si potrebbe dire “inguidabile” senza cadere nel ridicolo), tutt’altro che a proprio agio nelle buche della curva 12. Stoner non si è fatto mancare niente nel tracciato di casa: miglior tempo, passo in ottica gara straordinario, una caduta. Sì, non succedeva da tempo immemore, ma il Campione del Mondo è scivolato quando, a 4 minuti dalla chequered flag, tutti sono scesi nuovamente in pista poco dopo il nubifragio. Alla curva Honda il Ducatista ha perso l’anteriore della propria Desmosedici ritrovandosi a terra, “a braccetto” con Chaz Davies caduto poco prima. I due, grandi amici sin dai tempi della 250cc, sono rientrati ai box a spasso colloquiando allegramente cercando una spiegazione all’accaduto, presto raggiunti da Alex Barros il quale, dopo un “dritto”, ha avuto la geniale idea di dar gas sull’erba bagnata.
Tornando alla cronaca della sessione, ha stupito tutti Marco Melandri quando, rientrato in pista nel finale, ha spiccato il secondo tempo a poco più di due decimi dal suo futuro compagno di squadra Stoner. Grande prestazione per il ravennate, così come di Pedrosa per i motivi sopra citati; dietro al catalano troviamo Valentino Rossi: 648 millesimi dall’australiano, un buon passo di gara (sull’1’32 basso), una Yamaha non più pecora nera nelle velocità massime, con soli 6 km/h di divario rispetto alla Desmosedici #27 nonostante l’abbandono del propulsore a valvole pneumatiche. Alle spalle di un Rossi vestito dei colori Abarth ecco Randy De Puniet, seguito da Alex Barros, Carlos Checa, Loris Capirossi e Nicky Hayden, nono a 1″030 dalla vetta.
Decimo tempo per Anthony West (che festeggia il GP di casa con un nuovo casco con il rosso dominante), solo 14° Chris Vermeulen con la Suzuki con i colori storici di Barry Sheene. Per la casa di Hamamatsu un venerdì anonimo in un tracciato dove già nei test invernali si sono incontrati non pochi problemi, in particolare per l’usura del pneumatico Bridgestone. Pronti dunque per la danza della pioggia al box-in-azzurro: a Stoner, probabilmente, andrebbe bene lo stesso.
Alessio Piana
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