MotoGP | Per i nostalgici del ‘gommino’, Taramasso (Michelin) fuga ogni dubbio: “Gomme sorteggiate”
Con il Motorsport Manager della sezione due ruote di Michelin abbiamo parlato di tanti interessanti argomenti
GP Spagna Jerez MotoGP 2025 – A Jerez abbiamo intervistato in esclusiva Piero Taramasso, Motorsport Manager della sezione due ruote di Michelin.
Con Taramasso abbiamo affrontato tanti argomenti, passando dallo sviluppo delle gomme che Michelin porterà avanti nonostante dal 2027 entri la Pirelli, parlando poi del momento di Pecco Bagnaia, delle tante cadute di Jerez, di Marc Marquez, della regola della pressione delle gomme, dei cordoli Misano e del sorteggio delle gomme.
MICHELIN PASSAGGIO DA TRE A DUE MESCOLE ANTERIORE
“Ad oggi portiamo 3 anteriori, soft, medium e hard, con quantità di 5, 5 e 5, ma c’è sempre una mescola che che non usiamo mai e quindi potremmo proporre due mescole, 7 per mescola, quindi 14 gomme. Con 7 gomme il pilota può fare un intero weekend con la stessa mescola di gomme. Abbiamo fatto una proposta a tutti i Team e ognuno di loro ci dovrà rispondere se è d’accordo oppure no e in quest’ultimo caso sentiremo le loro proposte. Al momento ci hanno risposto la metà dei Team, per Le Mans dovrebbero aver risposto tutti, poi faremo una sintesi e faremo una proposta. Se verrà accettata si cambierà, altrimenti si rimarrà come siamo ora.”
IL MOMENTO DI PECCO BAGNAIA
“Il momento di Bagnaia secondo me è una combinazione di tanti fattori, in tutte le competizioni per riuscire devi mettere tutto insieme, non solo la moto, ma anche le gomme, il pilota, ci sono tanti tasselli. Pecco lo ha detto chiaramente, non era a posto e a Jerez ad esempio le gomme anteriori soffrono molto, qui la gomma non si riposa mai, sei sempre destra, sinistra, frenata, il pneumatico è sempre sotto stress. In più c’è l’aerodinamica, quando sei in scia ad un’altra moto si perde carico, la moto si alleggerisce e quando metti tutto insieme non sei in fiducia. Poi ci sono pilota come Alex (Marquez) che prendono più rischi, mentre lui pensando al Campionato prende meno rischi. I sorpassi ci possono fare, ma si rischia qualcosa di più. Non vorrei essere al posto di un pilota, devi gestire la benzina, le gomme, il traction control, le mappe, l’aerodinamica, poi devi pensare al Campionato. Qui è tutto all’estremo, ma è anche il bello di questo Campionato.
MOTOGP 2027 E RITIRO MICHELIN
“Sarà una MotoGP meno estrema, al momento è tutto al limite, aerodinamica, moto, gomme, gli abbassatori, con il nuovo regolamento penso che si farà un bel passo indietro e sarà un pò più semplice da gestire. Dal 2027 non ci saremo più, se ci avessero chiesto di rimanere come ora in MotoGP e MotoE, saremmo restati ben volentieri. Prendere tutte le classi era un impegno troppo grande, si rischiava di dare un servizio meno buono con gomme meno performanti, la goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha deciso la nostra uscita. Continueremo comunque a sviluppare le gomme sullo slancio che abbiamo, dobbiamo concludere lo sviluppo di questo anteriore, andremo a lavorare su nuove mescole e lavoreremo fino all’ultimo. Poi ci guarderemo intorno per continuare a sviluppare e portare questa tecnologia sulle moto da strada. Lo facciamo già ora, a volte ci vogliono 3/4 anni, a volte 7, ma la tecnologia della MotoGP si può trasferire per la strada. Le mescole, i profili, metodi di fabbricazione, il software le stesse persone che ora lavorano in MotoGP, Ingegneri che reagiscono in una frazione di secondo, messi a lavorare per altri progetti sono molto più pronti.
TANTE CADUTE WEEKEND JEREZ
“Le moto vanno sempre più veloci, a Jerez abbiamo battuto tutti i record, i piloti sono i migliori, le moto sono le migliori, le gomme sono performanti, si va sempre più forte ma i circuiti sono rimasti gli stessi da anni. Dal punto di vista dei pneumatici posso dire che ci sono state un pò di cadute quando utilizzavano la gomma media usata all’anteriore e una mescola nuova soft al posteriore, che spinge di più e questo li ha un pò traditi. Come ho detto anche prima siamo sempre al limite e basta una gomma usata di 10 giri con una nuova per scombussolare il setting.
NON SOLO DUCATI
“Ducati ha fatto un ottimo lavoro in questi ultimi anni e la loro moto va bene in tutte le piste e adesso vediamo se è solo un caso che gli altri si sono avvicinati o se ci sarà una conferma anche a Le Mans.”
MARC MARQUEZ
“Lo scorso anno quando abbiamo saputo che Marc avrebbe firmato per Ducati Factory ci eravamo detti che sarebbe stato difficile per gli altri. Tutti conoscono le caratteristiche di Marc, io posso dire che è un pilota eccezionale, è un’atleta di alto livello perchè si allena tantissimo, capisce come funziona una moto, capisce come funzionano le gomme, quindi quando metti insieme un buon Team e un buon pilota che capisce anche le parti tecniche, le parti non sono lì per caso.”
CORDOLI MISANO
“Non vediamo delle situazioni particolari legati ai cordoli definiti ‘Misano’, anche quando vanno oltre, i fianchi delle gomme sono molto resistenti e non vediamo dei problemi a livello di gomma legati a quello. E’ logico che se dovesse accadere qualcosa lo faremo sapere.”
SPIEGAZIONE REGOLA PRESSIONE GOMME MOTOGP
“Non posso confermarlo al 100% ma tutte le squadre dovrebbero avere un dispositivo che segnala anomalie alla pressione delle gomme. Segnala quanti giri sei dentro o fuori e se la pressione è alta o bassa. Se sei solo davanti la pressione si abbassa, mentre se sei dietro ad altre moto la pressione alza. Il problema di Vinale in Qatar è stato partire con una pressione troppo bassa. Partendo troppo basso non è riuscito ad alzarla e portarla nel range. Il discorso è sulla sicurezza, noi diamo una pressione minima da rispettare. Se giri con pressioni più basse la gomma flette di più del dovuto e si rischia di rompere la costruzione. Lo stesso rischio si può correre se la pressione è troppo alta. I piloti in gara di solito girano tra 1.9 bar e 2.0 bar. Per pressione più alta intendo 2.3/2.4 bar. La pressione minima è 1.8 bar, ma il range di funzionamento migliore va da 1.9 bar a 2.0. Per arrivare a questo range ogni pilota ha una sua pressione di partenza. Ci sono dei piloti che frenano più forte, altri che frenano meno, ci sono delle moto che hanno più carico davanti e altre più dietro. Ci sono piloti che partono a 1.7 bar, altri a 1.65 bar, altri ancora a 1.72. Queste pressione sono su misura per piloti e moto e una volta partiti arrivano al range ideale, quello tra 1.9 e 2.0 bar. Tanti dicono che dovremmo imporre una pressione minima in griglia, ma se lo facessimo rischieremmo di avere piloti con una pressione troppo alta. Noi infatti non siamo favorevoli alla regola di imporre una pressione di partenza, perchè ognuno ha il suo stile e ogni moto ha le sue caratteristiche. Noi prendiamo le gomme a fine gara, le mettiamo su un macchinario e gli facciamo ancora fare dei cicli per vedere quanti giri potevano ancora fare. Si vede benissimo su gomme che erano fuori range che dopo pochi giri c’è la rottura. Siamo al limite, è per quello che non possiamo ‘giocare’ su queste cose. Non solo noi siamo al limite, anche i motori, il consumo delle benzina, l’aerodinamica, siamo tutti al limite.”
SORTEGGIO GOMME WEEKEND
“Ad ogni gara prepariamo dei lotti di gomme, sia slick che rain, sono 25 lotti. C’è poi un’estrazione stile lotteria fatta dal Direttore Tecnico dell’IRTA in presenza di un rappresentante di ogni Team. C’è un sorteggio dove si accoppiano lotto e pilota, questo ogni mercoledì che precede la gara. Ogni gomma ha un numero di serie unico, ben preciso, stampato sulla gomma e non si può cambiare. C’è poi un commissario che controlla per verificare che quel lotto di gomma sia montato sulla moto di quel pilota, E’ impossibile bypassare questo processo.”
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