MotoGP: Paolo Campinoti, Ceo Pramac, “Petrucci in futuro potrà puntare al mondiale”

Il prossimo anno il pilota ternano farà coppia con il britannico Scott Redding

MotoGP: Paolo Campinoti, Ceo Pramac, “Petrucci in futuro potrà puntare al mondiale”MotoGP: Paolo Campinoti, Ceo Pramac, “Petrucci in futuro potrà puntare al mondiale”

Ducati Pramac 2015 – Il Team Pramac Ducati sta vivendo una grande stagione soprattutto grazie alle performance di Danilo Petrucci. Il rider ternano, ex Iodaracing, ha ottenuto a Silverstone il suo primo podio in carriera e con la seconda piazza finale, è ora ottavo nella classifica generale con ben 83 punti. Il campionato del “Petrux” è sempre andato in crescendo e il prossimo anno a fargli “compagnia” ci sarà il britannico Scott Redding. Il Team nel 2016 disporrà di materiale uguale agli ufficiali, almeno ad inizio campionato; saranno poi i risultati a decidere eventuali aggiornamenti. Ecco al tal proposito le parole di Paolo Campinoti, Ceo Pramac Racing così come rilasciate a MotoGP.com.

Come hai vissuto il weekend di Silverstone?

“Un fine settimana incredibile. Io non ho potuto esser lì, preso da impegni familiari. Ho seguito la gara alla tv: è stata una sensazione bellissima, perché dopo tanti sacrifici siamo riusciti a ottenere un podio. Un risultato voluto, inseguito e meritato.”

Te lo aspettavi all’inizio di questa stagione?

“Onestamente, no. Per noi questo doveva esser un anno di transizione. E soprattutto non mi aspettavo la crescita di Danilo [Petrucci] in questa stagione: è un pilota forte e maturo, lo si è visto anche da come ha saputo gestire la gara a Silverstone.

Aveva messo nel mirino persino Rossi ma, in maniera intelligente, ha preferito portare a casa il risultato, senza correre quei rischi inutili che invece avrebbero potuto compromettere la sua straordinaria prestazione”.

Che cosa significa per un team satellite raggiungere un podio nella classe regina?

“Non è stato il primo e (spero) non sarà l’ultimo. Già in passato abbiamo centrato delle vittorie, ma negli ultimi anni essere un team satellite è diventato sempre più difficile; addirittura ricordiamo dei casi in cui alcune strutture sono state in lotta per il titolo. Sono fiducioso per il futuro, specie per l’introduzione dei nuovi regolamenti: noi siamo rimasti sempre qui, possiamo dire la nostra.”

Petrucci ha dimostrato il suo potenziale. Quanto credi in lui e dove pensi possa arrivare?

“Mi accontenterei se rimanesse dov’è! Al momento è ottavo in classifica: un risultato al di sopra di ogni aspettativa. In futuro io credo possa anche puntare al mondiale. È un professionista completo, un ragazzo che va forte anche sul bagnato. Non è in sella all’ultima versione della moto: sarà invece interessante vederlo l’anno prossimo, quando partiranno tutti alla pari. Vedremo come saprà gestire il passaggio successivo, da veterano della squadra, anche dal punto di vista psicologico.”

L’anno prossimo non disporrete di una GP15?

“Come ho detto, partiremo alla pari con il team ufficiale, con una centralina unica. Dipenderà da come andrà la stagione: in Ducati sono sempre molto attenti ai risultati. Speriamo dunque di meritare quegli aggiornamenti che ci consentano di crescere. L’anno scorso per esempio, Iannone è stato ‘premiato’ ricevendo lo stesso trattamento dei piloti ufficiali. Quest’anno invece non è stato possibile, in virtù del progetto completamente nuovo; l’anno prossimo però ritorneremo allo status del 2014, con una moto identica per tutti.”

Domenica scorsa c’è stato l’annuncio di Scott Redding. Lo seguivate già da tempo? Quali sue caratteristiche ti hanno convinto?

“Sì, avevamo provato a prenderlo anche l’anno scorso, ma lui decise di rimanere alla Honda. Crediamo molto in lui, è un pilota veloce, che ha già dimostrato tutto il suo valore in Moto2™, categoria nella quale ha saputo imporsi contro assi del calibro di Marquez e Espargarò. È un pilota aggressivo, il cui stile di guida può sposarsi con il carattere della Ducati, un moto per natura… ‘ruvida’: ecco perché, secondo me, insieme possono fare una bella accoppiata.”

Con la stessa moto degli ufficiali, cosa combineranno Petrucci e Redding nel 2016?

“Saremo uno dei team più competitivi. Sono entrambi molto veloci, un aspetto molto positivo. Avere un compagno di squadra forte, fungerà da stimolo: perché il primo obiettivo che si porranno è quello di battere il proprio team-mate. Alzeranno il loro livello e, di conseguenza, quello di tutta la squadra.”

Foto: Alex Farinelli

Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News,
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in MotoGP

Lascia un commento

1 commento
  • Ronnie ha detto:

    Il 2016 è un anno di transizione, con tanti cambiamenti, spero che diano delle gomme che si adattino a Ducati o Suzuki e che siano Yamaha e Honda a doversi adattare, anche se credo che sarà difficile che vada così.

    Vedremo se poi effettivamente Ducati fornirà moto uguali per tutti, io ho qualche dubbio, dovrebbero avere una base solida e non arrivare a Gennaio o peggio a febbraio a mettere in pista la nuova moto. Senza stravolgimenti, mi sembra che siano già al limite con questa, come d’altronde Suzuki. Gli servirà comunque una “GP16” con degli step evolutivi tipo dalla GP14.x alla GP15.

    Effettivamente mi chiedo cosa faranno Honda e Yamaha perché se si fanno le moto in base agli pneumatici, anche le moto 2015 fatte per le Bridgestone se date ai team satellite, potrebbero creare grattacapi con le Michelin.

    Ne 2008 Rossi passò alle Bridgestone prima dell’inizio di stagione, Pedrosa a metà stagione, sembrò che in mezza stagione entrambi riuscissero ad andare forte anche con gomme diverse, però era un salto verso qualcosa di meglio, non qualcosa di peggio, come sembrerebbe avvenire da Bridgestone a Michelin oggi, con l’anteriore che non da la stessa fiducia e risposta ai piloti.

You must be logged in to post a comment Login

Articoli correlati