MotoGP – Non tutto è perduto per Troy Bayliss…
Troy Bayliss a Phillip Island sembrava tutto tranne che il pilota in grado di entusiasmare tutti i Ducatisti del globo in questi anni. La notizia del proprio “appiedamento” (anche se non ci piace chiamarlo così) da parte dei vertici di Ducati Corse, che per il 2005 lo sostituiranno probabilmente con Carlos Checa o John Hopkins, ha immobilizzato l’australiano, coinvolto in un weekend dai mille pensieri e da poche possibilità di concentrarsi esclusivamente sulla corsa.
Per Bayliss c’è il pensiero di come rimanere in Moto Gp, il suo obbiettivo anche per il 2005, considerando le poche moto a disposizione e anche certe offerte (della stessa Ducati e Suzuki) per la Superbike. A Phillip Island il campione del mondo SBK 2001 si era lasciato andare in un malinconico “Sono a piedi: con Suzuki e Kawasaki non c’è nessuna possibilità”, che oggi sembra solo una dichiarazione dettata dalla delusione di esser costretto a lasciare la Ducati, la casa alla quale ha dato e ricevuto tanto dal 1998 ad oggi.
Oggi per l’australiano di Taree pare riaprirsi la porta della verdona di Akashi, considerando l’incontro del suo manager con Harald Eckl. C’è una flebile possibilità di rivedere Bayliss con la Kawasaki, con la quale corse nella Superbike Australiana, e per lui bisogna sperare o in un allargamento dei cordoni della borsa da parte del Kawasaki Racing Team (nel caso schieri una terza ZX-RR, con una deroga da parte della Dorna che permette soltanto la partecipazione di due moto per team), o in un appiedamento di Alex Hofmann, che Phillip Island a parte ha fatto davvero poco in questa stagione.
La Kawasaki potrebbe rappresentare l’ultima possibilità per Bayliss di restare in Moto Gp, altrimenti un ritorno in Superbike, con la Ducati 999 ufficiale, sarebbe la prospettiva più positiva per il 2005.
Alessio Piana
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