MotoGP – Nicky Hayden parla del primo anno in Ducati, di Stoner e del ritorno alle 1000cc
Nicky Hayden, pilota statunitense della Ducati, si aspettava sicuramente di più dalla sua prima stagione in sella alla “Rossa” di Borgo Panigale. L’ex pilota della Honda ha trovato diverse difficoltà all’inizio mentre alla fine della stagione ha iniziato ad avere più feeling con la sua Desmosedici GP9. Uno dei fattori che ne hanno condizionato l’approccio è stato il ridotto numero di test, infatti Hayden è un pilota che prova moltissimo per scoprire al meglio i segreti della moto. Ecco le sue parole.
“Sicuramente non è stata la stagione che mi aspettavo o che speravo – ha detto a Superbikeplanet.com – Speravo di avere una stagione migliore. Terminare in 13esima posizione è quasi imbarazzante. Non so se ho mai finito un campionato così in basso. Il fatto è che all’inizio dell’anno, abbiamo fatto molta fatica, e appena iniziato l’anno abbiamo infilato alcuni risultati negativi, alcuni crash dove mi sono fatto un po’ male, le prime 5 gare sono state quasi un disastro. Fortunatamente, siamo stati in grado di salvare qualcosa ed ottenere un paio di buoni risultati. E alla fine, è stato divertente (Hayden e il team). In un certo senso, la squadra era orgogliosa della stagione che abbiamo avuto. Sono davvero orgoglioso del modo in cui i ragazzi hanno risposto e hanno lavorato. Penso che abbiamo ottenuto davvero un buon punto di partenza per il prossimo anno, e sono davvero emozionato.”
Hayden ha poi parlato delle difficoltà incontrare per i pochi test effettuati
“Sì, è vero. Specialmente l’anno scorso. Abbiamo avuto un sacco di pioggia nei test pre-stagione, dal primo test a Valencia all’ultimo a Jerez. Ma ancora di più, i test durante la stagione. Alcuni di questi test, a mio avviso, sono più importanti. I due passi più grande che ho fatto sono stati dopo il test di Barcellona e dopo quello di Brno. Dopo quelli veramente abbiamo iniziato a ottenere qualche risultato decente. In ciascuna di queste prove, o ognuno di quei giorni, abbiamo fatto un passo in avanti.”
Ad Hayden è stato poi chiesto se gli è stato possibile accedere ai dati di Casey Stoner
“Sicuro. Tutto è un libro aperto lì. Penso che sia uno dei punti di forza della Ducati. Dal team satellite ai piloti ufficiali, si sale sul camion, è tutto il team manager da tutti e quattro i capo-meccanici da tutti e quattro i piloti, ora cinque, si lavora sullo stesso camion, si condividono tutte le stesse informazioni. Penso che sia un punto di forza per loro.
Stoner ha veramente un grande controllo dell’acceleratore. Scende in curva meglio. Questa è una delle cose che mi ha sorpreso. Egli esce veramente bene dalle curve. Per la maggior parte, è ancora circa un secondo al giro più veloce di me. E’ stato più veloce sempre, dico “ovunque”, ma non ci sarebbero elementi sulla pista dove avrei potuto essere veloce come lui. Siamo comunque fiduciosi che si possa colmare tale divario. Una delle cose è che la sua velocità massima è sempre un po’ migliore della mia. Quindi siamo tornati alla galleria del vento per cercare di migliorare questo aspetto. Questo perché non ho avuto alcun dubbio, abbiamo tutti le stesse parti, stessi motori. Esce dalle curve meglio di me, ci manca qualcosa, l’aerodinamica o da qualche parte perché c’è una differenza troppo grande.”
Hayden ha poi parlato del ritorno alle 1000 dal 2012
“Mi vien da ridere, non sto scherzando. C’è del sarcasmo. Certo, la 800 mi piace, ma mi sono divertito troppo con le 1000. E’ una moto diversa da guidare. Mi sono divertito di più.
Ma penso che più di ogni altra cosa, dicono che vogliono che la moto sia più difficile da guidare e per ottenere questo hanno intenzione di cambiare l’elettronica. Ora, si guardano queste moto in TV, se non si conosce di meglio, la MotoGP sembra abbastanza facile. Sembra che la moto non si muova, niente spinning, niente sliding; filano via scorrevoli. Penso che la differenza principale tra le 800cc e le 1000cc l’abbia fatta l’elettronica, parlo come entrata di curva, uscita di curva, perché la moto sembra così facile, e perché in TV le gare sembrano noiose.”
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