MotoGP – Mugello. Riusciranno i nostri eroi?
Reduci da tre gran premi fantastici, aspettiamo con ansia il quarto appuntamento dell’anno che si svolgerà sul mitico tracciato del Mugello. Discorso a parte per la struttura del circuito oramai nota agli appassionati per le enormi difficoltà che si incontrano durante il fine settimana di gara o di passione, che dir si voglia. Dalla viabilità ai costi salatissimi per un biglietto sul prato, tutto sembra concertato per scoraggiare i tifosi dal venire a vedere i loro beniamini.
A parte questo cosa ci propone il Mugello? Sicuramente tre episodi fantastici di questo sport in crescita e che sta vivendo un sensibile aumento di popolarità (gli ultimi dati d’ascolto sono a dir poco impressionanti).
Primo episodio: classe 125. Si annuncia l’ennesima lotta tra il sempreverde Roberto Locatelli e l’attuale leader del mondiale Dovizioso. Nella battaglia vorremmo vedere anche Casey Stoner su KTM; il diciannovenne australiano sembra aver messo la testa a posto tanto che il soprannome “Rolling Stoner” sembra solo un brutto ricordo; utile ai fini del divertimento e dello spettacolo.
Secondo episodio: classe 250. Aprilia e Honda restano protagoniste anche nella quarto di litro dove l’attuale leader della classifica, DePuniet (su Aprilia), deve difendersi dagli attacchi del suo inseguitore Pedrosa su Honda. Come per la 125, nella lista dei desideri mettiamo anche qui quello di vedere un italiano tra i protagonisti: Rolfo. Determinato, vincente e libero dai problemi legati alla conformazione della sua moto.
In sintonia con quanto scritto in passato confido nella ripresa del sammarinese Manuel Poggiali. Vedere il palcoscenico del motomondiale, privo di un interprete così bravo è un vero peccato.
Classe MotoGP, chi più ne ha più ne metta.
Biaggi avrà finalmente una RC dotata delle evoluzioni tecniche tanto desiderate. Tra le tante, le nuove mappature dell’elettronica in grado di rendere più docile e gestibile la sua moto. Obiettivo, come sempre, primo gradino del podio!
Gibernau è a capo della classifica piloti con una moto non-ufficiale, come Biaggi! Per Sete è assolutamente obbligatorio continuare a vincere per proseguire il lavoro che gli ha portato il primo posto nella classifica e i pezzi ufficiali dalla HRC.
Rossi dopo i test di Le Mans arriva al gran premio di casa con una moto più stabile, esperienza e forse il nuovo motore. Già; oramai sembra che senza il nuovo motore, il fenomeno di Tavullia non riesca ad esprimersi meglio di così. Per lui l’obiettivo è ricominciare a vincere. Al Mugello potrebbero esserci l’atmosfera, il clima amico, i suoi tifosi e il meteo favorevole. Tutti gli ingredienti necessari al Dottore per creare le sue ricette vincenti!
Loris Capirossi arriva con Baylis e la Ducati con un plotone di 4 desmosedici GpX. In pratica si è deciso per una soluzione mista che prevede una GP4 evoluta ed una GP3 evoluta sulla base della GP4 e modificata in diversi dettagli. Lo scopo è quello di raggiungere un livello di competitività buono nel minor tempo possibile. L’anno scorso Capirossi ha mancato la vittoria per un secondo e mezzo; quest’anno il rendimento non è minimamente paragonabile a quello del 2003 ma prima del gran premio sono state fatte modifiche, test e aggiornamenti che potrebbero aver stravolto “positivamente” la Desmosedici, tanto da renderla nuovamente vincente.
Baylis è dotato degli stessi mezzi di Loris, tranne uno: il pubblico! E’ un pilota fantastico dotato di uno spirito eccezionale e di un carattere positivo. Lui deve vincere tanto quanto gli altri. Per la Ducati, i suoi tifosi e naturalmente per se stesso.
Per Melandri speriamo che questo sia il gp della svolta. Nella vita di ogni campione c’è un punto preciso. Prima di questo punto si è uno dei tanti bravi piloti. Dopo quel punto si diventa un campione. Ecco, vorrei che il destino di Marco avesse messo questo punto sulla griglia di partenza del circuito del Mugello. Vorrei vederlo partire e battagliare dalla prima all’ultima curva con Rossi, Biaggi, Capirossi e Gibernau. Non vorrei più sentirlo lamentarsi di se stesso, magari per un errore che non ha capito da che parte è arrivato.
Nel mucchio selvaggio potrebbero esserci anche i due soliti noti-ignoti: Barros e Hayden. Nella speranza che Barros abbia capito che si trova sul missile che guidava Rossi lo scorso anno e non sulla Yamaha di Rossi (che sempre lui, Barros, ha reso un missile prima di scaricarla definendola come una sorta di bidone) e che Hayden esca dal torpore che lo sta attanagliando da ormai due anni, speriamo di scorgerli in posizioni più dignitose per i colori che portano.
Kenny Roberts Junior dopo aver confermato la collaborazione con il mitico Erv Kanemoto, si è dichiarato deluso dal rendimento della sua moto. In un certo senso potrebbe essere un segnale positivo. L’anno scorso K.R.jr era “frustrato” dal rendimento della sua GSV-R. Ora sembra che dentro di lui non ci sia più spazio per la delusione depressiva. Ora c’è solo posto per la rivincita. Magari non vincerà questo GP e magari non arriverà nemmeno a podio ma qualcosa mi fa pensare ad un week end positivo per Kenny Roberts Jr.
Dal figlio al padre, da junior a senior. Kenny Roberts Senior approda sul suolo italiano con la sua squadra con l’obiettivo di dare fastidio almeno quanto ne riesce a dare Nakano con la Kawasaki o Tamada con la Honda gommata Bridgestone. Gli sforzi ci sono stati ma ancora non si sono visti risultati interessanti. Gioire per i primi punti di Aoki e Kurtis Roberts non credo sia il massimo per chi ha vinto così tanto.
Nel gruppone ci saranno anche le Aprilia, che recuperano il buon Byrne, e le due Kawasaki con Hofmann in cerca di un record migliore dei tre motori rotti a Le Mans.
Ho lasciato in ultima posizione Michel Fabrizio e la sua WCM. Una promessa a cavallo di una scommessa. Questo è il binomio tra Fabrizio e la sua moto. Da quando è arrivato nel motomondiale è sempre andato a punti o meglio, sarebbe andato sempre a punti se l’inesperienza non gli avesse fatto perdere posizioni a favore di altri. Guida una moto che è un incrocio tra una moto di serie ed un prototipo, quasi una categoria a parte. Ha grinta, determinazione e talento e poi, sarà che con la tuta senza nemmeno uno sponsor certe cose si vedono di più!
Davide Giordano
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