MotoGP – Mugello, dopogara. Bridgestone deve crescere.
Dopo il fine settimana al Mugello, la Bridgestone è ripiombata in un periodo di lavoro intensissimo e molto delicato.
Al Mugello ha dimostrato con Tamada di poter stare davanti ai piloti gommati Michelin in svantaggio in determinate condizioni.
Lo stesso Rossi ha dichiarato che Tamada poteva aprire il gas con un discreto anticipo rispetto a lui.
Anche le traiettorie del giapponese dimostrano che l’appoggio fornito dalle Bridgestone è elevato.
Purtroppo per la Bridgestone, però, la performance non è sufficiente. Adesso manca l’affidabilità. Quanto accaduto al circuito toscano non è una novità. Durante i test invernali sia Roberts che lo stesso Tamada (protagonista di un episodio simile a quello di Nakano), hanno lamentato problemi simili con il battistrada che si staccava dal resto della gomma. Questa volta però a Nakano è andata peggio di tutti anche se per fortuna, Shinya, potrà raccontarlo.
E’ comprensibile pensare che Bridgestone sia rimasta felicemente sorpresa nel vedere Tamada resistere agli attacchi di Rossi per poi attaccare a sua volta. Allo stesso tempo, però, deve essere stata una doccia fredda vedere Nakano finire in aria con la moto in pezzi e Tamada sul prato.
Presumibilmente Nakano sarà pronto per il round catalano e Tamada avrà forse più voglia di fare bene che mai.
La competitività di Bridgestone ha il merito di mettere ancora più carne al fuoco, rendendo protagonisti i vari Tamada, Nakano e Roberts con la GSV-R.
In vista del prossimo gran premio che si terrà questo stesso fine settimana in Spagna, la Bridgestone deve accelerare i tempi. Bisogna capire perché ha ceduto il pneumatico e se c’è un errore nel processo di costruzione delle coperture.
Davide Giordano
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