MotoGP – Max…ci senti??
Dopo il Max Biaggi lamentoso, dopo il Max Biaggi fissato (sul chattering), quest’anno, visti i risultati e le difficoltà incontrate dal romano in seno al team ufficiale HRC, con tranquillità possiamo affermare di vedere un nuovo Biaggi, il Max versione sfigato. Sì, potrebbe esserci davvero poco da dire, il quattro volte campione del mondo della 250cc è arrivato al raggiungimento del suo sogno professionale nella classe regina nel momento peggiore, in un tempo di cambiamenti e di nuove strategie Honda che non si completano con le proprie richieste, per garanzie umane e tecniche che misteriosamente la casa dell’Ala dorata non riesce ad esaudire. E’ proprio così, o c’è dell’altro? Sicuramente per noi umili scribacchini e osservatori da dentro e fuori il Circus del Motomondiale sarebbe estremamente semplice nasconderci dietro al caso Biaggi tramutandolo in “Mistero”.
Un X-Files al quale nessuno, se non lo stesso Massimiliano, sarebbe in grado di spiegare il perchè. Difficile anche a capire le ragioni di tutto questo, delle motivazioni che hanno portato a Biaggi a dichiarare nei test di Phillip Island “Questo è l’anno giusto, la squadra perfetta per conquistare qualcosa di importante”, trasformato, dopo gli errori del proprio box nelle Qualifiche di Le Mans in “Questi errori sono inammissibili in un team che deve puntare al massimo risultato”.
Errori, licenziamenti, totale scambio di informazioni tra Max Biaggi e il suo fedelissimo Erv Kanemoto, non sono serviti a riportare il romano al vertice. Sì, al Mugello, dove tutti stavamo a esaltarci per una gara da sogno di Biaggi, fermato solo dall’alieno Rossi. Misteri, misteri, chissà.
E’ ricomparso anche il chattering, strana influenza che frena tutti i piloti di casa Honda che non riescono ad ottenere i risultati sperati. E’ ricomparso anche il dramma di assetti sbagliati e di strategie tutt’altro che perfette e perfezionistiche. Due elementi che si sono uniti nel dramma di Barcellona, stando a quello che dice il Buon Biaggi…
“Abbiamo usato una moto differente dal quella del Mugello, con un set up che ci dava migliori sensazioni in frenata. Sembrava utile a risolvere i nostri problemi e invece era anche peggio: ci ha rallentato nell’entrata e nella percorrenza di curva, con conseguente usura degli pneumatici”
Disastro, eccolo qua. Ma a chi, gli appassionati del Motomondiale, devono credere? Alle parole di Max Biaggi, o ai risultati in pista, considerando la garanzia del cronometro? Dobbiamo già prospettare un Biaggi in partenza, destinazione Kawasaki o Suzuki, nonostante le soliti e banali smentite di rito? Mistero…tanto per cambiare…
Alessio Piana
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