MotoGP: Intervista esclusiva a Francesco Guidotti
Guidotti ha parlato a 360°, rispondendo a domande su Ducati e non solo
Abbiamo intervistato in esclusiva Francesco Guidotti, Team Manager Ducati Pramac, Team tornato in pista dal 4 al 6 febbraio nei test di Sepang. Con lui abbiamo parlato della nuova Ducati, del discorso Open, dei piloti Andrea Iannone e Yonny Hernandez e di quelli che dovrebbero essere i favoriti per il titolo 2014 e cioè i tre spagnoli (Marc Marquez, Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa), con il possibile inserimento di Valentino Rossi.
Qual’è stata la prima impressione di quella che possiamo definire una nuova Desmosedici, molto cambiata anche dal punto di vista estetico?
“La moto dell’anno scorso non era una moto definitiva, era nata in un modo, era stata poi modificata e fatta scendere in pista prima del previsto; questo ha significato dover apportare tanti piccoli aggiornamenti, ma la moto era più un puzzle che una moto definitiva. Questa nuova possiamo dire che è un pò “figlia” delle esperienze fatte nel 2013, però da l’idea di essere tanto diversa perchè è una moto “finita” in tutti i suoi particolari. E’ una moto nata, costruita e finita.”
Su questa nuova moto quanto c’è di Gigi Dall’Igna, nuovo Direttore Generale di Ducati Corse e quanto non c’è?
“Qui dell’Ing. Dall’Igna c’è l’impostazione che è stata data al lavoro invernale, però è una moto che è nata prima di Gigi, è chiaro che gli affinamenti finali sono suoi, l’impostazione del lavoro è suo, le priorità su cui intervenire so che sono cambiate. C’è anche del suo, ma il via al progetto della moto mi risulta sia stato dato a settembre e ottobre 2013 e lui è arrivato dopo.”
In effetti a Valencia durante la sua presentazione parlò di almeno un paio d’anni per poter costruire una moto tutta “sua”.
“Si, è possibile, i tempi possono essere quelli. Ha comunque portato le sue idee, stiamo lavorando con metodo, ha dato priorità a determinati aspetti della moto, affrontando problemi nella maniera giusta.”
Nei giorni scorsi abbiamo intervistato uno dei tuoi piloti, Andrea Iannone e ci aveva detto in effetti che la moto gli era piaciuta molto sia dal punto di vista estetico che della guida.
“Tutti e due gli Andrea (Iannone e Dovizioso) mi sembra che abbiano espresso parole positive. E’ chiaro che siamo solo all’inizio, non è questa la moto con cui possiamo dare la svolta al campionato, però è stato sicuramente un bell’inizio, dove i tempi sono più bassi rispetto alla vecchia e riesci a tenerli con più costanza; non con meno fatica, ma a parità di fatica si va più forte e quindi è già un passo in avanti.”
Negli ultimi tempi si era vociferato di un possibile approccio con la categoria Open per tutte le Ducati, con i suoi relativi vantaggi (possibilità di sviluppo dei motori, più litri a disposizione, una gomma più morbida) e svantaggi (ECU unica della Magneti Marelli con software Dorna). Cosa ne pensi?
“La decisione sarà di Ducati, noi siamo un Team che dipende da loro ma siamo aperti ad entrambe le scelte, fosse Open non ci sarebbe nessun problema.”
Ad oggi l’unica Ducati Open è quella di Yonny Hernandez, ci spieghi che moto è?
“La moto di Yonny è l’ultima versione della GP13 con la sola centralina unica della Magneti Marelli con software scritto dalla Dorna. E’ stato fatto ancora poco lavoro, c’è tanto da fare.”
A proposito di Open, a Sepang c’è stata una delusione Honda e una Yamaha FTR in grande spolvero. Qual’è il tuo pensiero?
“Chiamarla Yamaha FTR mi sembra un azzardo (ride, ndr). Diciamo che è una Yamaha 2013 con la centralina unica. Come Yamaha, rispetto alle ufficiali (quelle di Rossi e Lorenzo), avere più litri a disposizione è un bel vantaggio. Loro con il 4 cilindri in linea hanno problemi di consumi, anche lo scorso anno piloti come Rossi o Crutchlow più di una volta hanno finito il carburante subito dopo il traguardo. Anche a Sepang Lorenzo ha trovato difficoltà ad adattarsi alla nuova elettronica che tiene conto dei 20 litri contro i 21 del 2013, soprattutto nel Day 1. Poi è andata meglio, ma è chiaro che per loro l’aspetto consumi è un particolare importante. Honda invece ha fatto una Production Racer (come quella di Hayden, ndr), non ha voluto mettere in pista la moto 2013.”
Tornando a Ducati, sei quindi favorevole ad un discorso Open?
“In casa nostra poter sfruttare più test e la possibilità di cambiare qualcosa a livello di motore durante stagione sarebbe un opportunità in più da non sottovalutare. Il regolamento lo concede e secondo me potrebbe essere la strada giusta. Questo in una posizione in cui la Ducati deve recuperare il gap. Sarebbe un peccato non poter sfruttare le modifiche positive del test team. E’ una scelta che va fatta anche in quest’ottica e devono pensarci bene.”
Avete nel box la moto di Hernandez, che ha la ECU unica della Dorna. Come giudichi questo software?
“E’ ancora un pò presto per dirlo. Sono sicuro però che con una maggior concentrazione di investimenti e risorse umane si possa migliorare. Ripeto, il mio pensiero è che non poter aggiornare il motore durante la stagione è molto limitativo. Il dover usare un software diverso limita in maniera minore rispetto a quelli che possono essere i vantaggi. Parlando in ottica Ducati non poter fare test o non poter utilizzare quanto di buono trovato dal test-team sarebbe molto più limitativo. Ma è una valutazione che devono fare i tecnici, non un Team manager che conosce anche aspetto tecnici, ma non in maniera approfondita.”
Quindi non cambierebbe di molto l’approccio alle corse di Ducati?
“Se dovesse essere scelta la formula Open sicuramente non sarà fatta per avere più litri, ma solo per avere la possibilità di sviluppare i motori senza punzonarli ad inizio stagione. Non viene presa come opportunità per avere dei vantaggi, ma sarebbe fatta per avere meno svantaggi vista la situazione attuale di Ducati, che deve recuperare un gap.”
Qual’è la dead-line per la scelta Open o Factory?
“Il 28 febbraio, ultimo giorno del prossimo test di Sepang. Lì deve essere comunicata la decisione.”
Possiamo dire quindi che Shuhei Nakamoto, vice-presidente HRC la pensa in maniere diametralmente opposta, vista che ha ribadito che se la direzione futura sarà quella di correre con le solo moto Open, la Honda lascerebbe il mondiale.
“Lui non sbaglia, fa questa provocazione partendo da una posizione di azienda leader nel campionato. Lui giustamente difende le sue scelte, soprattutto perchè queste hanno comportato un duro lavoro di tecnici e Ingegneri e molti investimenti. Noi invece siamo in una posizione di dover recuperare, come ti ho detto prima se sarà fatta, sarà una scelta non per approfittare dei vantaggi, ma per non essere ulteriormente svantaggiati.”
Parliamo di aspettative, cosa ti aspetti da Iannone ed Hernandez?
“Da Yonny ci aspettiamo più un suo miglioramento. La moto 2013 è più che sufficiente per fargli capire come si guida una MotoGP. Da Andrea invece ci aspettiamo più costanza di rendimento, perchè lo scorso anno ha fatto vedere belle cose, ma sul più bello magari incappava nell’errore. E’ normale che è più facile incappare nell’errore con una moto più difficile; ora sembra che questa nuova moto la senta più sua, quindi vedremo se riuscirà a sfruttare il suo potenziale già dimostrato nelle altre categorie.”
Favoriti al titolo. C’è solo Marquez o vedi competitivi anche Lorenzo, Pedrosa e perchè no il nostro Valentino Rossi?
“Sicuramente Marquez è il favorito, anche perchè sembra che Honda non abbia patito il litro in meno, mentre da questo punto di vista la Yamaha è più al limite. Lui ha un anno in più d’esperienza, è campione del mondo, sarà dura batterlo, ma credo che Lorenzo, Rossi e anche Pedrosa saranno lì a giocarsela belli carichi e pronti. Non vedo punti deboli, ma non sarà facile, dovrà vedersela anche con il suo compagno di squadra (Pedrosa, ndr) che ha la sua stessa moto, mentre Rossi e Lorenzo potrebbero avere qualche difficoltà in più con la Yamaha.”
Alla fine di quest’anno scadranno i contratti di tutti i big, potrebbe dare più motivazioni?
“Non credo che loro quattro abbiano difficoltà a trovare un posto per gli anni futuri (ride, ndr).”
Forse Pedrosa, visto che è dal 2006 che è in Honda e non ha ancora vinto il mondiale.
“Potrebbe essere il più a rischio, ma la vedo più come una soddisfazione personale quella della rincorsa al titolo, piuttosto che trovare un posto che potrebbe essere la riconferma in HRC o un eventuale arrivo in Suzuki.”
Ti ringraziamo Francesco per questa intervista e ti facciamo un in bocca al lupo per questa stagione.
“Grazie a Voi e crepi il lupo.”
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L’unica cosa che non condivido é: “Da Yonny ci aspettiamo più un suo miglioramento. -La moto 2013 è più che sufficiente per fargli capire come si guida una MotoGP-“.
Dico io… dategli la moto buona (2014) e vediamo quanto spinge rispetto ai compagni di marca… che senso ha farlo soffrire con il vecchio cancello…?
Il buon dovi non ci ha ricavato neanche un podio… cosa ci si aspetta da Yonny… mmha…
Ma si dai… bruciamone un atro… hehehe ;)
Per il resto, daccorco con guido… ;)
EneA
Non comprendi la filosifa, Ducati Enea, bisogna far distruggere tutti i vecchi modelli, in modo che non ne resti traccia, bisogna far fuori tutti i pezzi a disposizione e svenderli a qualcuno, quel qualcuno è il team pramac, in più gli mettono a posto il software per la open, anche se credo che lavorare sul 2014 sarebbe meglio, ma tanto il motore non lo cambiano, quindi una vale l’altra.
Anche Yamaha sta fornendo la 2013 come Open, non so al Tech3 esattamente cosa arriva, ma almeno quella è una moto competitiva, che proabilmente con degli ottimi piloti se la possono giocare con le satellite di Honda.