MotoGP – Intervista a Stuart Shenton, caposquadra di John Hopkins

MotoGP – Intervista a Stuart Shenton, caposquadra di John HopkinsMotoGP – Intervista a Stuart Shenton, caposquadra di John Hopkins

Stuart Shenton è il capo squadra di John Hopkins ed è uno dei veterani della 500/MotoGP; ha lavorato infatti con grandi campioni come Kevin Schwantz e Wayne Gardner. Shenton ha lavorato con Kawasaki, Honda e Suzuki, sentiamo dalle sue parole com’è cambiato il paddock del motomondiale e quali sono stati i rapporti con i suoi piloti, a lui la parola.

Voi lavorate da molti anni qui, vorremmo sapere come avete iniziato a lavorare nel campionato del mondo e quanto tempo ci vuole per mettere a punto il set-up della Suzuki.

“Il mio primo GP è stato nel 1975 e l’anno successivo ho fatto la mia prima stagione completa. Ho iniziato con Kawasaki, poi sono passato alla Honda e dal
1992 sono in Suzuki.”

Com’è stato vivere l’evoluzione tecnologica di questi anni? Cos’è stata la cosa più interessante per Voi?

“Essere qui da molto tempo mi ha permesso di tenermi aggiornato circa la nuova tecnologia. Sono cambiate molte cose dalla prima volta; non posso dire quale sia stata la cosa più interessante ma l’evoluzione costante della moto è una cosa abbastanza fenomenale.”

Qual’è il pilota con il quale avete lavorato che ammirate di più e quali sono le sue caratteristiche?

“Sono stato fortunato a lavorare con diversi campioni, Kork Ballington, Wayne Gardner, Freddie Spencer e Kevin Schwantz. E’ difficile dire chi sia quello
più ammirato, ognuno ha le sue caratteristiche tuttavia tutti sono stati determinati e raggiungere l’obiettivo di essere un campione del mondo seguendo
strade diverse.”

Chi è stato il più “accomplished” con il set-up della moto e il più rispettato dal Team?

“Kevin Schwantz era molto popolare con i tifosi ed era inoltre molto popolare con la squadra. È ancora una parte della squadra Suzuki e di frequente è
ospite ai GP. Così come i nostri attuali piloti, Kevin è sempre il benvenuto nel nostro box.”

Il 4 tempi è stata una grande sfida?

“Si, è stata una grande sfida. E’ stato deludente negli ultimi anni non riuscire a vincere delle gare ma ora siamo molto più vicini con le 800cc. Sembra
funzionare tutto per il meglio e anche in fabbrica stanno lavorando duramente per raggiungere il ns obiettivo, vincere le corse!”

Com’è cambiato il paddock in questi anni?

“Ora è molto più grande e più pieno. Inoltre con lo sviluppo dello sport è diventato più professionale. L’unica cosa rimasta è la competitività. Ora i
nostri piloti sono molto conosciuti e ci sono molti tifosi sia in Tv che sulle piste.”

Quali sono le cose più ricorrenti nel vostro lavoro?

“Ho una grande squadra di meccanici, telemetristi e addetti alle gomme oltre a tecnici delle sospensioni e quindi il mio lavoro è quello di sincronizzare
“tutti”. Spendiamo molto tempo per questo ma è un lavoro che amo fare.”

Cosa dite di John (Hopkins, ndr), quali sono i suoi punti forti?

“John ha un carattere veramente interessante. Ha il “fuoco” dentro e desidera avere successo. A volte può sembrare un po’ aggressivo ma va benissimo,
sarebbe peggio non avere carattere. Noi mettiamo a posto la moto ma quando si tratta di andare in pista sappiamo che lui darà il massimo.”

Alessio Brunori (Fonte Suzuki MotoGP)

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