MotoGP – Intervista a Randy De Puniet

MotoGP – Intervista a Randy De PunietMotoGP – Intervista a Randy De Puniet

Molti sono stati stupìti dalla scelta di Harald Eckl e del team Kawasaki di ingaggiare Randy De Puniet per la MotoGP 2006. A dispetto delle attese iniziali, il francese grande protagonista della 250cc sta meritandosi non solo la fiducia del “Green Team”, ma anche il rispetto dei suoi colleghi nella MotoGP, coinvolgendo una nazione, la Francia, alla ricerca di nuovi idoli nel motociclismo. De Puniet sta ottenendo risultati in linea sul piano prestazionale con le premesse iniziali, riuscendo spesso ad avvicinare (se non a superare) il più esperto compagno di squadra, Shinya Nakano. Purtroppo per lui la recente gara di casa a Le Mans si è chiusa con un’incolpevole caduta alla Chicane Dunlop poco dopo lo star a causa di un’improvida staccata di Valentino Rossi. In questa intervista Randy ci spiega la sua opionione sull’accaduto…

Partiamo subito dal “fattaccio” di Le Mans… Come stai? Come hai visto l’episodio? Quante colpe ha Valentino Rossi?

“Per stare bene sto benissimo… Ho patito un pò di dolori alla schiena in Clinica Mobile ma non è stato niente di chè… Non mi ricordo nulla dell’incidente, però ho rivisto le immagini televisive dove si nota chiaramente l’errore di Rossi. Non lo voglio accusare, può succedere a tutti di sbagliare, però questa volta Rossi è entrato davvero forte e ha coinvolto oltre a me anche Edwards e Gibernau. Diciamo che è stato un crash venuto nel momento sbagliato, nel Gran Premio che attendevo di più…”

Esatto…il tuo GP di casa, tanti tifosi nelle tribune, tante bandiere francesi con il #17, striscioni, una grande prestazione in qualifica. Un vero peccato.

“Sì più ci ripenso più sono rammaricato. Volevo ottenere un bel risultato, cogliere punti importanti per la classifica, ma c’è stato quel maledetto crash al via. Sono partito molto bene, in qualifica ho fatto registrare un quarto tempo che nessuno si aspettava. Ero determinato, nel warm-up, seppur bagnato, eravamo messi bene. E’ stato un brutto episodio ma mi consola il fatto che ci siamo mostrati competitivi e questo non può che farci bene in vista del Mugello e delle prossime gare”

Tornando un pò indietro, come giudichi il tuo inizio di stagione

“Sono soddisfatto dei risultati in qualifica, ma non di quelli in gara. Sul giro singolo ho mostrato di essere al pari di Shinya (Nakano, ndr), e di poter lottare per le prime file anche grazie alla forza telaistica della nostra moto e delle coperture Bridgestone. In Gara ci ha messo del suo la sfortuna, sono stato coinvolto incolpevolmente di alcuni incidenti o di problemi alla moto…Ho raccolto meno di quanto sperato, ma questo non può che far bene in ottica futuro: serve a fare esperienza e “ossa” nella classe regina.”

A proposito di MotoGP, come si è arrivati alla firma con Kawasaki?

“Erano un pò di anni che aspiravo alla classe regina. Nonostante in 250cc spesso per difficoltà tecniche non ho potuto lottare per la vittoria, mi sentivo pronto per un passo del genere. In passato c’erano stati dei contatti (si parlava di Yamaha Tech 3 sponsorizzata Gauloises, ndr), ma nessuno di questi significativo. La scorsa estate si è poi fatto avanti Harald Eckl che mi ha chiesto un’eventuale disponibilità per la prossima stagione in MotoGP. Io mi sono detto entusiasta e nei mesi a venire mi ha scelto per questa avventura. Per me è un’esperienza importantissima, e farlo con una squadra ufficiale è qualcosa di veramente incredibile.”

Parlando della MotoGP, qual è realmente il livello di questa stagione?

“Non posso fare confronti con il passato, ma posso dire che è veramente una serie straordinariamente competitiva. Non puoi permetterti il minimo errore, devi sfruttare ogni singolo istante dei turni di prova. Il lavoro rispetto alla 250cc è 5, 6 volte tanto. Puoi modificare la moto a tuo piacimento, vengono introdotte delle novità importanti che a volte servono solo per qualche centesimo… Ci sono tante moto diverse ma alla fine siamo tutti in pochi decimi. Il livello è elevatissimo, per questo non capisco chi dice che con la partenza di alcuni piloti si sia abbassato…”

A proposito di competizione, c’è rivalità tra te e Nakano?

“Assolutamente no. Shinya si è dimostrato sempre disponibile a darmi una mano per imparare la MotoGP. Senza di lui oggi non avrei ottenuto certi risultati e non sarei a conoscenza di alcuni segreti della ZX-RR. Per me è importante lavorare con lui, e riuscire a stargli vicino come performance è già un grande risultato”

Chiudiamo con un doppio quesito: ambizioni per il finale di stagione e prospettive per il 2007 (ancora con Kawasaki)?

“Per il momento punto a qualche risultato tra i primi 6, se poi in qualche circostanza lotterò per il podio non mi tirerò di certo indietro. Per il 2007 è ancora presto, ma credo e spero di meritarmi la conferma con Kawasaki.”

Alessio Piana

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