MotoGP – I momenti storici del Gran Premio d’Italia al Mugello
Sette giorni esatti al Gran Premio d’Italia del Mugello. Chi si prepara già alla trasferta, chi vive di ricordi cercando di rivivere le emozioni di gare indimenticabili. Nell’ultimo decennio il Mugello non ha offerto solo spettacolo, ma anche punti salienti che hanno cambiato il volto del motociclismo moderno. Da Michael Doohan che nel 1998 riuscì a piegare il “rookie” Max Biaggi carico come non mai, con lo stesso Corsaro che nella stagione successiva sfiorò per due soli decimi la vittoria, andata ad Alex Criville all’epoca pilota designato dal team Repsol Honda per la conquista del titolo. Da questi momenti arriviamo agli anni Duemila, con il primo, atteso confronto a tre del 2000 al diluvio universale del 2001, passando per “l’Era Rossi”, dal 2002 a questa parte imbattuto sul tracciato toscano. Momenti che hanno lasciato tracce ancor oggi, ed è doveroso rivivere tutti questi eventi cercando di riassumere in poche parole quanto visto negli ultimi dieci anni di gare al Mugello. A cominciare dal 2000, se vogliamo l’inizio del “boom” motociclistico in Italia.
2000: Rossi Vs Biaggi Vs Capirossi, 1° Round
Per gli storici del Motociclismo, il Gran Premio d’Italia 2000 al Mugello rappresenta una sorta di “big-bang”: l’inizio del periodo moderno delle due ruote, contraddistinto dalla lotta del terzetto tricolore composto da Rossi, Biaggi e Capirossi. Proprio loro, per la prima volta in assoluto, si daranno battaglia per la conquista del successo a Scarperia: avrà la meglio Loris Capirossi, unico a non commettere errori nei quattro giri conclusivi della contesa. Il primo a sbagliare è Valentino Rossi: meno 4 alla bandiera a scacchi, fuori al Correntaio. Due giri più tardi, è la volta di Max Biaggi, questa volta alla Scarperia. Capirossi vince in solitaria, secondo è Checa con Jeremy McWilliams terzo a sorpresa con l’Aprilia bicilindrica. La “rivincita”, però, non si farà attendere.
2001: Barros nel diluvio, Rossi “hawaiano” scivola
E’ l’ultimo Gran Premio d’Italia delle 500cc. L’ultimo che non veda Valentino Rossi salire sul gradino più alto del podio. Siamo nel 2001, in piena rivalità “Rossi Vs Biaggi”, gli inizi del boom motociclistico sul nostro paese. Al Mugello c’è tanta gente, con la grande voglia di rivedere la “rivincita” di quanto visto nell’edizione precedente con Rossi, Biaggi e Capirossi in lotta per la vittoria. Non sarà così, complice un meteo capriccioso e colpi di scena a non finire, a cominciare dalla bandiera rossa a metà gara: il diluvio, somma dei tempi, gara da dimenticare per Valentino Rossi, per l’occasione in veste “Hawaiana” con la NSR all’epoca sponsorizzata Nastro Azzurro. Il pesarese scivolerà addirittura nel giro d’installazione alla griglia della “seconda manche”, oltre che nell’ultimo giro quando era pronto a sferrare l’attacco decisivo ad Alex Barros e guadagnare margine per cogliere il successo. Fuori Rossi, trionfa nella “Heat 2” incredibilmente Haruchika Aoki, ma è Alex Barros grazie alla somma dei tempi a portarsi a casa la coppa. Loris Capirossi è secondo (doppietta Honda-Pons), Max Biaggi terzo e ora vicino a Rossi in classifica, per quella che sarà un’estate caldissima, con il confronto-scontro sulla scalinata di Barcellona, la 8 ore di Suzuka, i test con le 990 quattro tempi ed il doppio KO del Corsaro a Brno ed Estoril. Porte aperte, così, al primo titolo nella top class di Valentino Rossi.
2003: Rossi, l’ultima al Mugello con Honda
Una giornata indimenticabile. Trionfa Lucio Cecchinello in 125cc, Manuel Poggiali in due-e-mezzo, tre italiani sul podio nella MotoGP. Nel rigoroso ordine di classifica, Rossi, Capirossi, Biaggi. Una “rivincita” di quanto visto nel 2000, ma senza contatti, scivolate e polemiche al seguito. I tre si daranno battaglia dal primo all’ultimo giro, nonostante l’oggettiva superiorità umana e tecnica di Valentino Rossi, che ha dovuto dare il 110 % per tener testa ai due connazionali. Con la missilistica Honda RC211V, il “Dottore” andrà in fuga soltanto nelle ultime tornate, con Biaggi e Capirossi in bagarre per la seconda piazza che premierà il neo-Ducatista, capace da lì a poco di conquistare a Barcellona il primo successo in MotoGP per la casa di Bologna. A Max Biaggi un terzo posto che vale più di 16 punti, in sella ad una Honda RCV “Clienti” del team Pons. Il podio premia e celebra i tre massimi esponenti del Motociclismo italiano e, all’epoca, mondiale.
2005: quattro italiani per la vittoria, Rossi, Biaggi, Capirossi, Melandri
Meglio del 2000. Meglio ancora del 2003. Impossibile? No, assolutamente. Il Gran Premio d’Italia 2005 al Mugello celebra non tre, bensì quattro italiani nelle prime quattro posizioni e, soprattutto, sempre in piena bagarre per la prima posizione. Il podio premia, nell’ordine, Valentino Rossi (sempre lui al Mugello…), Max Biaggi e Loris Capirossi, con Marco Melandri quarto ma in grado di esaltare i centomila nel Mugello con sorpassi intraversati d’antologia alla San Donato. E’ un trionfo dei “Quattro moschettieri” del nostro motociclismo, tre dei quali al timone dei marchi più rappresentativi della MotoGP: Rossi con Yamaha, Biaggi con Honda, Capirossi con Ducati. Per una gara straordinariamente spettacolare, che ha visto fuori Sete Gibernau dopo soli 5 passaggi (inaugurando così la sua crisi dalla quale non riuscirà più ad uscire) non ci sarebbe nulla da aggiungere. La ciliegina sulla torta, però, è offerta da Valentino Rossi e Max Biaggi, i quali si stringono la mano in una riproposizione di Welkom 2004: un’immagine-simbolo per il nostro movimento motociclistico.
2006: Valentino Rossi rovina l’80° anniversario Ducati
Si arriva al Mugello con Nicky Hayden leader di campionato, 4 lunghezze di vantaggio su Loris Capirossi, addirittura 52 su Valentino Rossi, fermato a Le Mans dal propulsore della propria Yamaha YZR M1 quando era ad un passo dalla vittoria. Gli organizzatori annunciano 90.000 spettatori (paganti) per la sola giornata di domenica, tra questi vi è Michael Schumacher che segue le gesta dei piloti della top class nelle stradine interne di collegamento. Parlando di pura e semplice azione, pole position del sabato conquistata a sorpresa da Sete Gibernau, la sua prima (nonchè unica) in Ducati. Parlando proprio della casa bolognese, nella mattinata di domenica le due Desmosedici GP6 schierate sono state vestite dei colori “Hailwood-replica TT 1978”, per festeggiare gli 80 anni dell’azienda, i 50 del “Cucciolo”. Tutto sembra portare al trionfo degli uomini in Rosso, ma alla fine chi stapperà lo champagne è… sempre lui, Rossi. Una gara vissuta sul filo del rasoio sin dai primi passaggi, quando Valentino ingaggia un bel duello con Gibernau. “Hollywood” ben presto lascerà strada al Dottore così come a Nicky Hayden e al compagno di squadra Loris Capirossi, chiudendo successivamente la contesa in quinta piazza alle spalle dell’astro nascente della MotoGP, Dani Pedrosa. La lotta per il successo è però splendida: il terzetto di testa non si risparmia, Capirossi è il più grintoso e sembra quello messo meglio per il successo, cercando di replicare il trionfo del 2000. La sua Desmosedici è un fulmine in rettilineo, ma Rossi non demorde e solo all’ultimo passaggio sarà in grado di sferrare l’attacco decisivo: ingresso della “Luco”, Rossi attacca e passa Capirossi conquistando così la quinta vittoria consecutiva al Mugello. Loris, secondo, raggiunge Hayden in vetta alla classifica, per quello che viene ricordato quale il campionato più emozionante di questi ultimi anni.
Alessio Piana
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