MotoGP – Hector Barbera: ”Penso di poter fare molto bene”

MotoGP – Hector Barbera: ”Penso di poter fare molto bene”MotoGP – Hector Barbera: ”Penso di poter fare molto bene”

Una delle piacevoli sorprese dei test di Valencia e successivamente di Jerez è stato il debutto di Hector Barbera sulla Ducati MotoGP del Team Aspar. Il pilota spagnolo si è infatti trovato a suo agio sia sull’asciutto che sul bagnato lasciando intendere che il 2010 potrebbe essere un anno positivo per l’ex pilota della quarto di litro. Di seguito il parere dello spagnolo che risponde a delle specifiche domande.

Dopo i primi due test, quali sono state le principali differenze tecniche che hai trovato tra la MotoGP e 250?
“Non così quando si apre il gas e si usa il freno. In MotoGP il freno posteriore deve essere rilasciato prima perchè se sei inclinato non si può dare gas. È importante coordinare bene l’accelerazione e la frenata, per ottenere una buona sensazione con la moto. Con tanta potenza, se stai troppo piegato entra in azione il controllo di trazione e non esci bene dalle curve. Con queste moto si deve cercare di aprire prima il gas e non paga frenare più tardi. Credo che il segreto è quello di sollevare la moto velocemente.”

A livello elettronico, avete notato molta differenza rispetto alla due e mezzo? È davvero giustificato tutte le discussioni che genera?
“Francamente sì, l’elettronica è la spina dorsale dello sviluppo di una MotoGP, tutto dipende da essa. In ogni circuito, e in particolare ad ogni turno, si può fare una moto più dolce o più aggressiva, a seconda del vostro stile di guida o delle condizioni della pista. Credo che se si è capaci a sfruttare l’elettronica si può andare veloci, ma è complicato. Penso che queste moto senza l’elettronica sarebbero inguidabili.”

Che cosa ha significa per voi essere l’ultimo pilota a vincere a Valencia Cheste in una categoria che ha chiuso un’epoca?
“Da un lato è un grande orgoglio, tuttavia, non gli si da più importanza di quello che ha, perché sarebbe stato davvero bello vincere anche il campionato. E’ mancata un po’ di precisione per realizzarlo. In questo momento, apprezzo di più la mia nuova fase in MotoGP. L’anno prossimo sarà uno dei più importanti della mia carriera. La mia vittoria a Cheste era bella e imponente, e segna la fine di un’epoca. Ora davanti a me vedo un “tempo” che può essere molto piacevole.”

Come va con “Aspar”?
“Stiamo facendo un ottimo lavoro. Tutti e due abbiamo un obiettivo comune, quello di poter far bene nella classe regina, lui come proprietario di un team e io come pilota. Stiamo per iniziare una nuova esperienza da zero. E’ essenziale il sostegno che stiamo ricevendo da Ducati, ed il feeling che c’è stato fin dall’inizio.”

Sia a Jerez che a Valencia, bagnato o asciutto, i tempi sono stati positivi, nulla da dire in proposito?
“Credo che a Valencia l’ultimo giorno avrei potuto far meglio, ma ero un po’ stanco, perché ho accumulato i km di un Gran Premio nei tre giorni di test. A Jerez non mi sono sentito subito a mio agio con la Ducati, poi, lentamente tutto era più familiare. Sul bagnato mi sono reso conto che le gomme hanno un grip enorme, e con l’asciutto ci ho messo un po’ ad adattarmi perché abbiamo provato molte cose. Ma eravamo soddisfatti, perché alla fine eravamo lì per questo. Sono molto felice perchè i tempi sono migliorati di giorno in giorno e mi sembra di non aver ancora trovato il limite della Ducati. Questo significa che abbiamo ampi margini di miglioramento.”

Chiaramente non è logico porsi obiettivi perché è il tuo primo anno nella categoria, ma ora che hai guidato la Ducati, che cosa pensi?
“Penso di poter fare molto bene. Non voglio puntare ad una posizione oppure a obiettivi particolari, ma sono convinto che se riesco a divertirmi come sto facendo ora, saremo in grado di ottenere grandi risultati. In un primo momento, sento che questo sarà un grande anno e che tutto andrà bene. Non ho la pressione della stampa, ma visto come stanno andando le cose, forse potrei essere vicino al gruppo di testa in più di una gara.”

Come affronterai l’inverno?
“Devo ricaricare le batterie, vedo molte gare, e devo conoscere la classe regina. Inoltre, devo lavorare bene fisicamente, per ottenere una buona forma fisica e raggiungere i livelli massimi nella prima sessione di prove. Devo anche migliorare l’inglese, perché immagino che l’anno prossimo avrò più impegni. A Natale mi prenderò una settimana di riposo per stare con la famiglia, ma questo è tutto.”

Pensi di cambiare qualcosa del tuo allenamento?
“Gli sforzi fisici di una MotoGP sono significativamente più elevati, pertanto è necessario rafforzare le braccia e la parte superiore del corpo. Fino ad ora con le due e mezzo ho fatto un buon lavoro, ma devo prendere un po’ più di peso, migliorare la forza e la resistenza.”

Oltre al fatto meramente tecnico, cosa cambia in MotoGP rispetto all’ambiente della classe 250?

“Finora ho fatto solo due test, non molto. Ma è chiaro che la copertura mediatica è maggiore nella classe regina. Così devo migliorare con l’inglese, di sicuro da oggi farò molto di più. Ho notato che quando prima venivo chiamato una volta da un giornalista, ora mi chiamano in cinque. Devo abituarmi.”

Sei consapevole di essere il primo pilota valenciano dell’era MotoGP?
“Sì, naturalmente, da un lato è un onore, ma è comunque una responsabilità perché voglio portare la bandiera in alto. Poiché sono convinto che saranno gli anni più belli della mia carriera, sono consapevole che questo inverno devo prepararmi bene per un buon esordio.”

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