MotoGP | Gp Stati Uniti: I responsabili dei box raccontano come si prepara la gara ad Austin
Il circuito texano alterna curve veloci e strette, cambi di direzione e lunghi rettilinei, non è facile quindi trovare il giusto bilanciamento
MotoGP Gp Stati Uniti – Il circuito di Austin è una pista complessa da affrontare, su questo tracciato si alternano parti molto guidate, come la sequenza di curve nel primo e nel quarto settore, e il lunghissimo rettilineo.
Lo scorso anno gli avvallamenti prodotti dalla Formula 1, che qui corre in autunno, hanno creato diversi problemi ai piloti, ma gli organizzatori del Gp sono corsi ai ripari ri-asfaltando i punti più critici.
Il circuito del COTA è molto lungo e, come detto, ogni settore ha le sue peculiarità. Non è facile quindi trovare il bilanciamento perfetto che si adatti alla pista. I responsabili dei box ci raccontano quali sono le principali difficoltà della pista texana.
Alberto Girabuola, Ducati: “La pista di Austin è diversa da quella in Argentina. Abbiamo diversi punti nel tracciato, come ad esempio la prima frenata, perchè è in cima ad una collina e la forcella anteriore va direttamente alla massima corsa. Ma possiamo solo gestire questo punto, perchè non è possibile lavorare sulla forcella solo per questa frenata.”
Ramon Forcada, Yamaha: “E’ molto importante, in particolare nelle curve ad S, avere una moto che cambia direzione molto velocemente. E’ importante anche la velocità massima ed avere una frenata bilanciata, in particolare in fondo al lungo rettilineo. L’ultima parte del circuito è ancora più difficile rispetto alla prima, le curve sono strette e anche lì avere una moto agile fa la differenza.”
Santi Hernandez, Honda: “L’anteriore è molto sollecitato, in particolare nelle curve a destra, quindi l’anteriore deve essere molto stabile e le gomme devono essere capaci ad essere costanti. La pista è molto lunga ed i molti giri mettono a dura prova le gomme.”
Esteban Garcia, KTM: “E’ una pista molto fisica per i piloti, ci sono tanti cambi di direzione ed è un tracciato lungo con tante curve e punti forti di frenata.”
Marco Rigamonti, Suzuki: “Alcune curve sono molto lente e in uscita la moto tende a ad impennare perchè devi usare le marce basse. Nel primo settore la moto va gestita e penso che le alette possano essere non ideali, ma non ne sono sicuro, sicuramente aiuterebbero in uscita curva dove la moto impenna tanto.”
Giulio Nava, Aprilia: “Ci sono parti in cui si cambia direzione molte volte e ci sono 3 o 4 punti dove è richiesto un grande supporto alla ruota anteriore, perchè hai bisogno di frenare duramente da velocità molto alte. Quindi in queste parti vuoi la stabilità, ma al tempo stesso bisogna preservare l’agilità per i cambi di direzione. Per noi è necessario fare un 50 e 50 cercando di adattarci al meglio ad entrambe le condizioni. A Michelin invece chiediamo una gomma capace di supportare la moto in staccata, ma che dia anche stabilità nei cambi di direzione.”
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