MotoGP: Giacomo Guidotti, “Ci aspettiamo molto da Hernandez”
Il pilota colombiano del Team Pramac sarà in sella alla Ducati GP14.2
Giacomo Guidotti, capo-tecnico di Yonny Hernandez, si aspetta molto dal pilota colombiano, così come del resto tutto il Team Pramac. Il #68 ha visto premiato il suo talento quando lo scorso 31 ottobre ha firmato un contratto diretto con la Ducati. Avrà a disposizione una moto molto più competitiva di quella con cui ha corso nel 2014, sarà infatti in sella alla Desmosedici GP14.2, quella utilizzata da Andrea Iannone e Andrea Dovizioso nel finale della scorsa stagione. Un primo “assaggio” l’ha avuto nei test di Valencia, dove ha iniziato a prendere confidenza con il nuovo mezzo. Ecco cosa ha detto a tal proposito Giacomo Guidotti.
“Abbiamo incontrato un pilota molto fresco per l’ambiente MotoGp. E le necessità di un team praticamente ufficiale come il nostro sono decisamente maggiori rispetto a quelle che può avere una scuderia privata. Lo abbiamo accolto offrendogli tutto il nostro bagaglio di esperienza cercando di metterlo nelle condizioni per poter crescere fin da subito. E giorno dopo giorno Yonny ha mostrato una crescita costante evidenziando quanto ampio sia il suo margine. Il fine settimana di Barcellona, in cui è stato sempre tra i primi, ci siamo resi definitivamente conto del suo talento. Forse è un circuito amico, ma da lui ci aspettiamo che riesca a tenere quel livello in ogni Gran Premio.”
Yonny Hernandez e la pioggia.
“Questo è un capitolo da analizzare approfonditamente. E’vero che sotto la pioggia è tra i più veloci. Forse dipende dalla sua grande sensibilità nel pilotare la moto, forse il suo stile di guida lo avvantaggia in condizioni di scarso grip. Ma i numeri dicono che non ha mai ottenuto quello che poteva ottenere. Insomma: sul bagnato va forte ma deve capitalizzare questa sua attitudine.”
I test di Valencia: la Desmosedici 14.2
“Sono state condizioni un po’ particolari. Il clima non ci ha aiutato. Il passaggio alla 14.2 è stato positivo ma non abbiamo avuto il tempo per esplorarlo a fondo. Il poco tempo che abbiamo avuto a disposizione è servito soprattutto per una presa di contatto in termini ergonomici più che di prestazioni.”
I primi test di Sepang
“L’obiettivo primario è quello di costruire un rapporto moto pilota più stretto possibile nel minor tempo possibile in modo da ottimizzare le prestazioni. Lo sviluppo deve essere assorbito velocemente da Yonny anche perché la moto è indubbiamente migliore rispetto a quella con cui ha concluso la passata stagione. Inizieremo con la messa a punto di Valencia. Poi ci dedicheremo al software per studiare le novità tecniche che ci offrirà Ducati. Per i tempi ne riparliamo a Sepang 2”
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Si vedrà, sarà difficile fare meglio di Dovizioso o anche solo di Iannone, magari sarà meglio di Crutchlow del 2014, quello è l’obiettivo minimo.