MotoGP – Ezpeleta: ”In Cina solo per lo sport, rispettosi della loro cultura”

Shanghai è ormai vicina: una settimana, poco più. Nessuna tregua all’orizzonte: l’ultimo Gran Premio sulla terra della Grande Muraglia porterà con se polemiche, discussioni sulla situazione in Tibet. Ci sono piloti che hanno preso, con coscienza, posizione in merito (vedi Rossi e Capirossi a Estoril), altri che non vogliono pensarci. Si andrà in Cina con sentimenti e sensazioni contrastanti, con la voglia di far qualcosa, anche solo esporre un fazzoletto arancione dinanzi al mondo intero. Un piccolo gesto, più che sufficiente. Una situazione critica, verso la quale ha espresso la propria opinione Carmelo Ezpeleta, #1 di Dorna Sports e timoniere dell’intero paddock del Motomondiale. A Solo Moto ha confidato il proprio pensiero, affermando che è corretto, da parte di tutti, andare in Cina solo per lo sport a due ruote.

“Capisco la presa di posizione di alcuni piloti, ognuno può avere la propria idea sulla situazione in Cina ed in Tibet”, afferma Carmelo Ezpleta. “Non è però giusto da parte nostra andare lì, per un evento sportivo e per lavoro, fare politica o crear polemica. Un conto è fare quel che si vuole a casa propria, un conto a 10.000 kilometri di distanza. La Cina fa parte della FIM, per ospitare il Motomondiale ha adeguato gli standard del tracciato per le nostre esigenze rispettando ogni canone richiesto. Lo stesso dobbiam far noi, andare a Shanghai rispettando la loro cultura. Consiglierò, senza imposizioni, ai piloti di rispettare la cultura e legislazione del paese ospitante. Sarebbe deleterio per tutto il nostro mondo dover rispondere alle conseguenze di azioni non ponderate”.

In pratica il pensiero espresso da Casey Stoner e Daniel Pedrosa a Estoril: “Noi siamo qui per correre, lo saremo anche a Shanghai”. Tutto il resto non li riguarda: sport è sport, politica è politica. Giusto o sbagliato che sia.

Alessio Piana