MotoGP: Danilo Petrucci ,”Frenato dalla moto ufficiale”
Il pilota ternano ha aggiunto: "Questo è stato l'anno più duro in MotoGP"
Danilo Petrucci MotoGP 2016 Valencia Team Pramac Ducati – Danilo Petrucci ha analizzato la sua stagione quando manca una sola gara al termine, quella che si disputerà domenica sul tracciato Ricardo Tormo di Valencia. Il pilota ternano del Team Pramac ha parlato nel consueto debrief del giovedì nell’hospitality Pramac, ne è venuta fuori una conversazione molto interessante, a lui la parola.
Danilo, manca una sola gara al termine della stagione, in “palio” c’è la moto ufficiale del 2017, una lotta che ti vede avvantaggiato sul tuo compagno di squadra Scott Redding.
“Ho 16 punti di vantaggio nella speciale classifica che ci vede in lotta con Scott (Redding, ndr) da Brno per avere l’unica moto ufficiale a disposizione. Dovrò fare una gara intelligente, anche se cercherò di non farmi condizionare, voglio finire bene la stagione, una stagione difficile, iniziata con l’infortunio alla mano destra che mi ha fatto perdere le prime quattro gare. Vorrei finire l’anno con serenità, centrando l’unico obiettivo rimasto, fare più punti di Redding.”
C’è stato un momento in cui hai pensato che la stagione poteva prendere una direzione diversa?
“Sicuramente la rottura della moto ad Assen. Per la prima volta ho avuto la sensazione di poter vincere una gara, di poterla gestire, ma poi si è rotta la moto. Successivamente ho fatto un grande errore al Sachsenring, un errore dovuto alla troppa foga. Sono stato 10 giri in testa, volevo umiliare tutti quel giorno, ero l’unico che aveva scelto la gomma anteriore dura, ho peccato di presunzione e l’ho pagata. Queste due gare hanno condizionato il resto della stagione. Rimane questo ultimo obiettivo e non voglio perderlo, anche perchè quest’anno in gara Scott mi è arrivato davanti solo due volte, in Austria e in Australia. Vedremo il meteo, in gara potrebbe piovere. A Sepang non sono andato forte sul bagnato, quest’anno le gomme sono cambiate molto e non sempre quando piove posso pretendere di vincere la gara, ci sono tanti piloti che vanno forte sul bagnato. A Sepang avrei dovuto rischiare troppo per arrivare più avanti.”
Quanto ha influito da Brno in poi l’obiettivo moto ufficiale? E’ stato un “peso”?
“Ovviamente noi possiamo vincere solo in condizioni particolari, ad oggi sull’asciutto è per noi impossibile vincere una gara. Il fatto di mettere a confronto due piloti della stessa squadra non ti fa pensare ad altro; ho cercato sempre di non pensarci, ma non è stato facile, in Malesia ad esempio se avessi deciso di prendere molti rischi sarei potuto arrivare sesto, ma ho preferito fare decimo piuttosto che cadere, vista l’alta posta in palio. Questa lotta interna ci ha “rallentato”, questa è stata poi una stagione particolare, io ho saltato le prime quattro gare, Scott ha rotto la moto, cosa accaduta a me in Olanda, dove lui è riuscito a salire sul podio, un podio che io non ho ancora raggiunto, anche se manca ancora la gara di domenica. Posso dire che questo è stato l’anno più duro in MotoGP ed ho corso anche con la Ioda! (ride, ndr).”
Parlando sempre della lotta interna con Redding e di quanto possa influire la testa ha aggiunto:
“Andare in moto è come un’arte, ci vuole l’ispirazione e quando non c’è non si va forte. Si guida molto con l’inconscio, quest’anno ne ho avuto la conferma ad Aragon, quando dopo essere caduto (aveva battuto la testa ed aveva avuto un’amnesia) ho fatto sei giri facendo esattamente tutto con l’istinto. In moto vale molto la “testa”, se c’è qualcosa che disturba, può essere la pressione, un tarlo che ti logora dentro, può risentirne la prestazione.”
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