MotoGP | Dall’Igna (Ducati): “Le ali della Honda per noi sono pericolose”

Il General Manager di Ducati è stato intervistato da Sky Sport MotoGP ha poi aggiunto: "Siamo tranquilli e ci aspettiamo che la Corte d’Appello ci dia ragione su"

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La vittoria di Andrea Dovizioso al Gp del Qatar è ancora sub iudice, si aspetta una decisione definitiva da parte della Corte d’Appello della FIM, chiamata a decidere sulla regolarità o meno della pinna contestata da: Honda, Aprilia, Suzuki e KTM.

Nel frattempo però la Ducati, nella figura del General Manager, Gigi Dall’Igna, è partita all’attacco. Come raccontato dall’Ingegnere nel corso di una intervista rilasciata a Sky Sport MotoGP, la casa di Borgo Panigale chiederà chiarimenti sulle ‘alette’.

Sulla vicenda ha detto: “Sono rimasto abbastanza sorpreso soprattutto dal comportamento della Honda che, oltre ad essere protagonista del Motomondiale è anche uno dei padri fondatori della MotoGP moderna insieme a Ducati e Yamaha. Fino a oggi, tutte le dispute di natura tecnica erano state risolte o all’interno dell’Associazione Costruttori o comunque discutendo con il direttore tecnico. Abbiamo sempre trovato una risposta a tutti i quesiti che i vari costruttori ponevano di volta in volta. Il fatto che Honda abbia messo in discussione le scelte del direttore tecnico, mette noi nella condizione di porci il problema se fare un reclamo nei loro confronti. Le ali della Honda per noi sono onestamente pericolose. Non solo, per come sono fatte e con una base tanto esile potrebbero essere soggette a deformazioni importanti per i carichi che subiscono e quindi magari svolgere la funzione di appendici mobili. Non avevamo mai preso in considerazione l’ipotesi di un reclamo in questo senso, ma se qualcuno, in particolare la Honda, ha messo in discussione l’operato di Danny Aldridge, ci mette in condizione di pensare ad un eventuale reclamo nelle prossime gare”.

Riguardo alla decisione della Corte d’Appello della FIM ha aggiunto: “Noi siamo assolutamente tranquilli perché il nostro sistema serve a raffreddare la gomma posteriore, abbiamo delle evidenze sperimentali che lo dimostrano. Siamo tranquilli e ci aspettiamo che la Corte d’Appello ci dia ragione su tutto. Onestamente non abbiamo ancora pensato a cosa possa succedere se la Federazione non dovesse essere favorevole nei nostri confronti. Anche perché abbiamo così tante evidenze che giustificano il nostro comportamento che non siamo per niente preoccupati. Abbiamo l’approvazione del direttore tecnico, che vale come ammissione di regolarità completa. Abbiamo delle misure sperimentali che evidenziano come il sistema raffreddi effettivamente la gomma posteriore. Non altera il comportamento delle sospensioni, quindi i carichi generati dal sistema sono trascurabili nell’insieme dei carichi totali. Insomma, abbiamo così tanti motivi per ritenere che l’appello si risolva a nostro favore che non stiamo pensando a come procedere se così non fosse”.

Uno sport che sta cambiando: “Io spero che questo sia solo un episodio che porti a un ragionamento complessivo da parti di tutti, teso a fare del bene a questo sport. Comportamenti come quello di Doha fanno male allo sport, tolgono credibilità alla federazione e al campionato. E questo è un male, per tutte le persone che vivono per questo sport, che credono in questo sport, e che gioiscono davanti alla televisione ogni volta che Dovizioso fa qualcosa di bello come quello che fatto a Doha”.


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