MotoGP: Che lingua si parla nei box? Ce lo racconta HRC

Persone che provengono da ogni parte del mondo lavorano in MotoGP, bisogna quindi organizzarsi

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I box della MotoGP sono un luogo magico, un luogo dove si possono conoscere migliaia di persone che vengono da un’infinità di paesi diversi e che parlano altrettante lingue. E’ ovvio che in un posto dove a prevalere deve essere l’eccellenza, essa viene pescata in giro per tutto il mondo; tale scelta però, può creare problemi all’interno del box: uno su tutti la lingua.

In un team come la HRC che ha entrambi i piloti spagnoli, un team manager italiano e addetti ai lavori che provengono da ogni parte del mondo, il problema diventa importante, soprattutto quando si lavora seriamente. Durante le pause e la vita quotidiana all’interno del box, ovviamente ognuno è libero di parlare come vuole, ma nel box? In quei minuti di pura adrenalina che sono le sessioni in pista, come si organizza il lavoro frenetico? La risposta più semplice è ovviamente utilizzare tutti la stessa lingua: l’inglese.

Ovviamente la cosa più importante all’interno di un box è la fiducia, che si costruisce passando ore e ore insieme. Questo, man mano che si conoscono meglio i colleghi, migliora anche la comunicazione come detto da Dani Pedrosa: “L’esperienza ti dà quel tocco speciale che ti permette di scegliere le parole da usare”, la comunicazione è un aspetto importante su cui lavorare: “abbiamo a che fare con persone che hanno culture e lingue diverse, bisogna mettersi nei loro panni e, da lì, aiutare i colleghi a capire le tue sensazioni”

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