MotoGP | Cal Crutchlow racconta ai nostri microfoni il buon inizio di stagione 2018

Cal ha già superato il brutto incidente di Le Mans, e guarda fiducioso al Mugello

MotoGP - Dopo il brillante inizio di stagione, un paio di errori hanno fatto precipitare Cal in classifica.
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Una delle sorprese più positive della prima parte di stagione 2018 di MotoGP è sicuramente Cal Crutchlow. Dopo aver mostrato negli anni passati ottime punte velocistiche, condite da troppi errori e poca costanza di rendimento, il pilota britannico sembra aver compiuto un vero e proprio salto di qualità, diventando una presenza fissa in top five.

Certo, gli errori non sono mancati, e gli zeri collezionati ad Austin e Jerez pesano parecchio sull’economia della classifica, che si è trovato a comandare dopo la corsa di Termas de Rio Hondo, in cui ha ottenuto una brillante vittoria, regolando Zarco, Rins e Miller sull’asfalto insidioso della pista argentina.

Cal, dopo un buon inizio di stagione ti sei presentato ad Austin da leader del campionato dopo la vittoria in Argentina. Cosa cambia nella testa di un pilota quando si trova in testa alla classifica?

“Quella in Argetina è stata una delle gare più difficili degli ultimi anni. Non è stato per niente facile gestire la situazione, ma abbiamo lasciato Termas con 25 punti e la leadership di campionato. Ad Austin sapevo che sarebbe stato possibile salire di nuovo sul podio e ho spinto forte. Purtroppo sono andato oltre il limite, ma può capitare. Non si può dire che non ci provi sempre quando vedo una buona opportunità”.

Questa settimana comincia anche il Tourist Trophy sull’Isola di Man, hai mai pensato di parteciparvi?

“Mi viene posta spesso questa domanda, ma devo rispondere sempre allo stesso modo: non posso perché altrimenti mia moglie divorzierebbe. Il TT però è sicuramente la gara più bella del mondo a cui assistere. Ogni appassionato di moto, almeno una volta nella vita, dovrebbe andare a respirare l’atmosfera che c’è sull’isola in quei giorni”.

A Le Mans hai avuto un brutto incidente. Pensi che al Mugello il tuo corpo sarà al 100% della forma?

“Il mio corpo non è mai al 100%, è impossibile mantenere una forma fisica perfetta correndo in MotoGP. Se paragono il mio stato attuale o a due mesi fa, direi che il mio corpo ora è al 60% della forma. Solo in Qatar mi sono presentato molto vicino al massimo della forma. Al Mugello comunque, sarò abbastanza in forma per ottenere un buon risultato”.

L’inizio di stagione 2018 per te è stato molto positivo, sei costantemente nella top five. Secondo il tuo team manager Lucio Cecchinello, questo salto di qualità è dovuto all’affiatamento che si è creato dopo quattro anni di lavoro con la stessa squadra, sei d’accordo?

“Sì, mi trovo benissimo in LCR. Tutta la squadra lavora molto duramente, come me. Un’altra chiave di questo buon inizio di stagione è stato l’inverno molto positivo. Già da prima di arrivare in Qatar ero convinto di poter fare bene e i risultati mi hanno dato subito ragione. Abbiamo fatto due zeri, è vero, ma il bilancio delle prime cinque gare è più che positivo e ora cerchiamo di chiudere la prima parte della stagione nel miglior modo possibile”.

Ovvero?

“Voglio lottare per vincere, è l’unico motivo per cui scendo in pista. Realisticamente direi che il podio è alla nostra portata quasi in ogni prova”.

Quest’anno disponi di un pacchetto molto competitivo, come ti trovi con la Honda RC213V 2018?

“Molto bene! La moto di quest’anno è molto simile alle Honda ufficiali del team HRC. Mi trovo molto a mio agio in sella e anche la squadra lavora molto bene. Il pacchetto in verità è molto simile allo scorso anno, ma il motore è migliorato tantissimo. Speriamo che anche al Mugello il pacchetto funzioni bene come nelle corse precedenti”.

Jorge Lorenzo sembra in procinto di abbandonare la sua sella in Ducati, torneresti sulla rossa di Borgo Panigale?

“Ho già un contratto per l’anno prossimo con Honda. Tornare in Ducati sarebbe sicuramente molto speciale, ho tanti amici a Bologna e tutti mi hanno sempre trattato benissimo. Credo però che ora sia completamente impossibile per me tornare in Ducati. Anche perché la loro filosofia è quella di affidarsi a piloti che ha già nel proprio vivaio”.

Quest’anno hai un nuovo compagno di squadra, Takaaki Nakagami. Secondo Cecchinello la lacuna più grande che ha evidenziato in queste prime gare è che impiega troppo tempo a prendere il passo. Che suggerimento gli daresti per migliorare questo aspetto?

“Non lo so sinceramente, perché ho lo stesso problema! Anch’io nella prima parte di gara faccio fatica a prendere il ritmo. Il fatto è che corriamo contro piloti velocissimi, che fin dai primi giri riescono a girare con un passo impressionante. Il consiglio che posso dare a Taka è di continuare a lavorare: è solo al primo anno in MotoGp, ha ancora tanto da imparare e ampi margini di crescita. Tra non molto comincerà sicuramente a fare podi. È un pilota molto capace e lo aiuterò finchè non comincerà a starmi davanti”.

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