MotoGP Austin: Valentino Rossi “Peccato per la caduta, oggi mi sentivo forte e veloce”
Il pesarese, alle prese con una frizione che fa i capricci, cade all'inizio del 3° giro
Valentino Rossi MotoGP 2016 Grand Prix Of Americas Yamaha Movistar – Valentino Rossi chiude con una caduta il gran premio di Austin, rimediando uno 0 dopo 24 gare consecutive a punti. Il pesarese, che non chiudeva fuori dai punti dal gran premio di Aragon del 2014, cade all’inizio del 3° giro mentre era 6° e perde così la seconda posizione in classifica piloti. La gara di Rossi non era iniziata nel migliore dei modi: al via la frizione in partenza si è bruciata, cosa che non gli ha consentito di spingere come poteva, facendogli perdere diverse posizioni nel corso del primo giro, anche se era rimasto vicino ai primissimi. Poi, proprio quando gli sembrava che la frizione stesse tornando al suo posto, è arrivata la caduta alla curva 2.
“E’ davvero un peccato perchè in partenza ho bruciato la frizione – ha affermato Valentino Rossi – ero 3° ma la frizione scivolava tantissimo così ero costretto ad andare più lento per recuperarla ed ho perso varie posizioni. Però non ero lontano dai primi, mi sentivo bene in sella perchè avevamo lavorato bene in questo week end ed infatti ero veloce. Sentivo che la frizione si stava rimettendo a posto ma entrando nella curva 2 sono caduto. Non pensavo di essere entrato troppo forte, ma vedendo come è andata penso che abbia sbagliato la mia valutazione…E’ davvero un peccato perchè abbiamo perso parecchi punti ed anche perchè potevo fare una bella gara. La cosa positiva è che anche oggi eravamo forti e veloci, perciò non vediamo l’ora di andare a Jerez”
Foto: Alex Farinelli
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peccato, avresti potuto fare una bella gara, ma le corse sono così….
Peccato…
Forse non arrivavi a podio lo stesso per la frizione ma qualche punto lo portavi a casa.
Sarà per la prossima gara, basta fare un primo posto e recuperi.
@Lyon
pe carità, non accendere la miccia ;)
StranO, la frizione la bruci in partenza e lui era scattato molto bene dalla griglia ,e’ un controsenso ….
Se si fosse bruciata la frizione lo avrebbe passato metà dello schieramento al semaforo verde
..se parli così..sarai uno che al max ha lo sputerone…se hai la moto con la frizione c’è da preoccuparsi nel sentire certe cose..
magari ha sbagliato ad esprimersi, è un temine che si usa, forse l’aveva solo surriscaldata alla partenza…..
se hai visto, sul rettilineo e anche prima sembrava quasi fermo, difatti 4/5 piloti lo hanno passato.
@Cujo
In effetti sulla Gazzetta o stadio (non ricordo in quale dei due quotidiani) si parlava di frizione surriscaldata.
Comunque, alla fine dei conti, qualunque fosse il motivo, è caduto.
Frizione? Gomme? Errore suo? Entrambe le cose sommate?
Il risultato non cambia…
Ci può stare, cadono tutti; per una volta può finire in terra anche lui?
Dispiace solo che non sia successo nei turni di prove ma in gara.
Queste sono le gare, posso solo augurare al “Mitico Vale” di recuperare i punti persi nella prossima gara.
infatti c’è poco da dire, sbammm, è finita….
era solo per dire, che è un’espressione generica dire che si brucia la frizione anche se è surriscaldata e slitta un pò
se si brucia veramente come ipotizza tonykart, puoi andare direttamente nel box…..
Sarà per la prossima.
Si sarà anche innervosito dopo aver perso tutte quelle posizioni sul rettilineo e ha forzato un po’ troppo.
E’ plausibile un problema alla moto per tutte quelle posizioni perse, perché non è successo solo in un giro, ma anche nel seguente con un sorpasso facile facile di Pedrosa e la Honda non era così tanto più veloce di Yamaha nelle prove.
Vedendo il numero di cadute ad Austin in gara, quella di Lorenzo nel warm up, e tutte quelle in Argentina, qualcosa da recriminare alle gomme ci sarebbe.
Di sicuro non garantiscono prestazioni costanti.
E’ strano che Lorenzo sia caduto nel warm-up quando non stava spingendo fortissimo, e anche la caduta di Rossi è strana, non sembrava entrato oltre il limite, e non ha toccato riga bianca o cordoli e non era neppure fuori traiettoria.
Per quanto visto in Argentina, con la caduta di Jorge ma anche con le prestazioni discontinue tra 2 moto che dovrebbero essere pressoché identiche, qualche dubbio sul fatto che le Michelin non garantiscano gomme tutte uguali c’è.
Con Bridgestone succedeva di avere gomme riuscite male, ma non è il caso di Michelin, sembra che proprio non riescano a mantenere la stessa qualità su tutti gli pneumatici. Qualcosa nella produzione in serie va migliorata e anche nel controllo qualità.
Forse dovrebbero pre-rodare gli pneumatici facendo uno stress test, monitorando le temperature e le deformazioni di tutti gli pneumatici prima di darli ai piloti.
La pista era scivolosa certo, gli pneumatici posteriore non sono mai stati testati, ma tanti piloti non riuscivano a fermarsi con l’anteriore, quindi il problema più grosso è quello.
Questi pneumatici sono stati fatti in gran fretta per sopperire alle problematiche rilevate in Argentina. Carcassa più dura e gomma più morbida. Produzione fatta in Francia, per tutti i piloti e facendone anche in più rispetto al necessario suppongo, poi spedirli in Texas, in tempo per le prove.
Obiettivamente non è facile supporre che il prodotto sia sufficientemente uniformato, anche perchè il tempo per gli opportuni test non era “abbondante”. Già delle differenze si potevano notare sulle B (più volte si leggeva di un pneumatico che non era prestazionale come avrebbe dovuto), difficile ora pretendere questo su pneumatici che non sarebbero neppure stati prodotti se non fosse risultato lampante quel problema in Argentina.
Io non sono dispiaciuto di questi pneumatici, sono già quasi a livello dei Giapponesi e il fatto di non essere ancora conosciuti alla perfezione, rende le gare ancora più incerte.
E’ vero ma se come si dice non sono tutte uguali in termini di prestazione viene falsato il risultato.
Perchè “falsato”. Sono cose già successe, anche con le Bridgestone. Un prodotto fatto in extremis, per sopperire ad un difetto, pur rientrando nelle tolleranze stabilite, può avere dei pezzi al limite, questo non vuole dire che si falsa il risultato di una competizione.
Il fatto che abbiano dato prestazioni differenti, è solo un’ipotesi avanzata qui, nessun pilota ha detto una cosa del genere.
Tali pneumatici non dovevano neppure essere prodotti. Trovo normale che si possano riscontrare differenze più nette tra un pneumatico e l’altro, pur rientrando nei limiti di tolleranza stabiliti, senza, per questo, dovere pensare ad un risultato falsato.
Credo che Michelin abbia dato una spiegazione un po’ semplicistica e ci sia tanta confusione.
Da quello che ho letto negli articoli in francese e da questo sito suppongo che da lunedì abbiano caricato le carcasse più rigide con uno strato di base con le mescole adatte al GP di Austin.
Sono supposizioni, ma la gomma che in Argentina si era guastata, non era esplosa. Il pneumatico posteriore si era desciapato.
Questo mi fa supporre che gli pneumatici siano fatti con almeno 2 strati di “gomma”.
C’è la carcassa, una prima copertura e poi una seconda che viene adattata al circuito.
In poche parole proprio come in Argentina una parte di pneumatico era già pronta, poi hanno fatto una vulcanizzazione supplementare per adattarsi a condizioni specifiche.
C’è da chiedersi come mai non hanno portato subito la carcassa più rigida e più sicura.
Clermont-Ferrand praticamente è una città Michelin, hanno l’aeroporto internazionale a 2 passi.
Forse hanno fatto fare addirittura 3 viaggi via aereo per portare i vari container sul circuito di Austin.
Servono circa 13 ore con volo diretto da Clermont-Ferrand a Austin, in poche parole avrebbero potuto produrre gli pneumatici lunedì, martedì e mercoledì.
Per consegnarli venerdì, sabato, e domenica.
Da quello che avevo capito il venerdì avevano solo la mescola più morbida al posteriore e poi sabato e domenica gli hanno consegnato anche quella più dura.
Che non le abbiano portate in Argentina perchè non era prevista una combinazione simile?
Comunque non capisco dove vuoi andare a parare.
Hai avanzato tu l’ipotesi di pneumatici che danno prestazioni diverse, in base alle cadute, ma le cadute sono avvenute per la perdita dell’anteriore, mentre il problema riscontrato era al pneumatico posteriore. L’anteriore è rimasto invariato se non erro.
ligera intendo dire che il problema non è solo al posteriore.
Forse con quell’altra carcassa, quella con il pneumatico che si desciapa le moto hanno un miglior bilanciamento, mentre con la carcassa più rigida, perdendo grip al posteriore, compromettono in parte anche le prestazioni in frenata e la moto nel complesso è più instabile.
Il fatto che abbiano portato delle carcasse più rigide mai provate dai piloti fanno pensare che per il momento rimangono una seconda scelta che compromettono di parecchio le prestazioni per portare una paventata sicurezza, che forse viste le cadute non è poi così elevata.
I piloti nelle dichiarazioni si guardano bene dall’attaccare il fornitore unico degli pneumatici, ma effettivamente negli ultimi 2 week-end si sono viste cose un po’ strane.
Forse non poi così strane visto che il fornitore di pneumatici malgrado si stia preparando da qualche anno, è comunque di fronte a situazione pressoché sconosciute.
Specie proprio nei 2 circuiti su cui si è appena corso.
I piloti dicevano che l’anteriore era migliorato molto, e probabilmente è così, però viste le cadute, anche e soprattutto di piloti illustri, come Lorenzo, Rossi e Pedrosa, che cadono veramente poco tutti e 3, è starno aver visto così tante loro cadute in così pochi week-end.
Oltretutto sono in buna compagnia, e non sono certo piloti inesperti quelli a cadere.
Soprattutto i piloti Honda tranne Marquez si sono lamentati di assenza di grip al posteriore, e questo può essere dati dagli pneumatici.
Oltre però alla posteriore ci sono state scelte strane anche all’anteriore, vedi Marquez che ha corso con la soft pur sapendo che sarebbe stata dura arrivare a fine GP.
Questo vuol dire che ciò che ha portato Michelin all’anteriore per esempio ad Austin dava gravi problemi.
Possono accusare la pista di essere scivolosa, ma secondo me è una strana scusa.
Il circuito era pulito dalla pioggia e dai diversi turni di libere, la gara è stata svolta sull’asciutto e non credo abbia piovuto abbastanza per pulire la gomma depositata sul circuito.
Quindi i problemi sono altri, e probabilmente sono causati dagli pneumatici e dalle pressioni che sono costretti ad utilizzare per la sicurezza.
Oltre alle cadute ci sono stati vari lunghi, piloti che fanno pochissimi errori ne hanno combinate di tutti i colori, è gente che si alle condizioni variabili in pochissimo tempo, eppure sembravano sulle uova.
Perlomeno nelle ultime 2 gare Michelin ha incontrato problemi sia all’anteriore che al posteriore, spero che ora che tornano in Europa, le cose cambino.
Spero che nelle passate stagioni abbiano avuto modo di fare test sulle piste europee sentra trovare l’acqua così da avere riscontri utili per i week-end di gara e così da garantire la sicurezza dei piloti.
Prima che il campionato iniziasse sapevo che gli pneumatici avrebbero fatto la differenza in questo mondiale, ma non mi aspettavo né il risultato positivo del Qatar, ma nemmeno quelli negativi degli ultimi 2 GP.
Pensavo ad una maggiore impronta alla sicurezza da parte di Michelin, ma garantendo il grip necessario.
Magari GP in cui alcune moto erano più avvantaggiate ed altri con altre moto avvantaggiate.
Invece sembra che abbiano portato mescole che o sono super performanti come quelle del Qatar e tutto va benissimo, oppure mescole che sia a sicurezza che a prestazioni danno problemi.
Forse hanno scommesso un po’ troppo per gli ultimi 2 GP.
Alla fine penso che ci rimettano sia in immagine che in soldi. Perché fare dei test in più ad Austin con dei loro piloti, e in Argentina costava meno sia in termini di immagine che di costi per correr dietro a fare nuovi pneumatici e doverli consegnare in tutta fretta sui circuiti.
Insomma non dico che abbiano fatto la figura degli incompetenti perché non lo sono affatto, ma diciamo che le figure che hanno fatto erano evitabili, e gli sarebbe costato anche meno investire di più in precedenza per arrivare più pronti in caso di problemi.