MotoGP | Paolo Simoncelli: “Martin colpito a 10 cm dal punto di non ritorno” [VIDEO]

Il papà del compianto "SIC" boccia anche i cordoli 'Misano'

MotoGP | Paolo Simoncelli: “Martin colpito a 10 cm dal punto di non ritorno” [VIDEO]MotoGP | Paolo Simoncelli: “Martin colpito a 10 cm dal punto di non ritorno” [VIDEO]

MotoGP Gp Qatar Gara – Domenica scorsa in Qatar si è sfiorata la tragedia, quando Jorge Martin è caduto venendo poi investito da Fabio di Giannantonio, in molti hanno pensato al compianto Marco Simoncelli.

La dinamica dell’incidente è simile, il pilota che rimane in pista e che viene investito, ma questa volta sono bastati pochi centimetri per evitare la tragedia (sopra il video analizzato da Sky Sport MotoGP, ndr).

L’investimento è avvenuto dopo che il #1 dell’Aprilia era caduto e sotto accusa sono finiti i cordoli definiti “Misano”, più alti, che in teoria dovrebbero proteggere, ma che in questo caso, anche a detta degli addetti ai lavori, tra cui Paolo Simoncelli, non hanno fatto il proprio dovere. Ecco le parole del papà di Marco nonché proprietario del SIC58 Squadra Corse.

Dichiarazioni Paolo Simoncelli su Incidente Jorge Martin Gp Qatar MotoGP 2025

“Lasciamo il Qatar grati, non per ciò che è successo ma per quello che non è successo. Martin ne è uscito ‘quasi indenne’ dopo essere caduto e poi investito. Fortunatamente è stato colpito dieci centimetri lontano dal punto di non ritorno. Non era il momento, non era destino, chiamatelo come vi pare… in quella manciata di centimetri ci stava la tragedia. Ed è lì che mi viene da pensare ai famosi cordoli ‘Misano’. Intanto i cerchi ormai sempre più leggeri per inseguire la performance a tutti i costi, si piegano, si danneggiano e ogni volta è un costo per i team. E poi forse gli è stato dato il via libera con un po’ troppa leggerezza. Nati per proteggere, ma troppo spesso fonte di problemi hanno la loro parte di responsabilità.”

Simoncelli parla poi della responsabilità dei piloti: “L’altra parte ce l’ha il fatto che i piloti oggi non hanno regole. Sanno che fuori dalla curva non c’è più la ghiaia, non c’è un burrone e diventa la “sagra del fuori pista”. C’è l’asfalto, e questo cambia tutto. Chi osa, non paga. Chi va lungo, torna in pista senza problemi. Chi non sbaglia mai… che vantaggio ha? Continuiamo a premiare l’azzardo e a penalizzare la precisione. Lo dico da tempo: serve una regola chiara. Per esempio se esci ti becchi un secondo di penalità. Oppure — visto che i fossati con i coccodrilli non li possiamo mettere — si torna alla vecchia cara ghiaia. Dove sbagliare ha un prezzo. Dove ogni azione in pista pesa e insegna.”


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