MotoGP | Aprilia: rischia di essere il Mondiale dei rimpianti? [TITOLI DI CORSA]
Dopo la gara in Catalunya, a Motegi nuovo harakiri clamoroso per la scuderia di Noale
Chiariamo subito, questo Mondiale comunque andrà a finire resterà nella storia, privata, di Aprilia. La prima vittoria in MotoGP (Argentina lo scorso aprile, ndr), una crescita tecnica che ha consegnato alla casa di Noale più di un mattone su cui costruire un futuro da protagonista, la consacrazione di Aleix Espargaro affiancata, nella seconda parte di Campionato, dal ritorno di Maverick Vinales.
Tutte premesse doverose, seppur completamente o quasi in contro tendenza rispetto al nostro Titoli di Corsa di questa settimana. Sì, perché in queste stesse righe dove in più di una circostanza abbiamo esaltato ed applaudito percorso e risultati dell’Aprilia negli ultimi mesi, oggi ci ritroviamo a valutare il peso effettivo dei rimpianti dopo quanto successo a Motegi nello scorso fine settimana.
Una dispersione di punti ingiustificata in una fase così calda della stagione e che soprattutto, aspetto ancor più grave, non rappresenta un episodio isolato. In Giappone è stata la clamorosa disattenzione di chi avrebbe, e non l’ha fatto, dovuto togliere la eco-map conservativa sull’Aprilia #41 di Espargarò, costringendo il pilota iberico a cambiare moto e partire dai box, in coda a tutto il resto della carovana.
Un errore pesante se consideriamo che Espargarò partiva, in sesta posizione, davanti ai due diretti avversari per lo scettro iridato, Quartararo e Bagnaia, e aggiungiamo che sotto la bandiera a scacchi il Diablo francese è passato solamente per ottavo e che Pecco, addirittura, l’ha vista dai box dopo la quinta caduta stagionale.
Il volto del pilota catalano, al termine di una gara conclusa al sedicesimo posto, era giustificatamente un misto tra delusione e consapevolezza dell’occasione sprecata a causa di un errore, a tratti, paradossale. Ma d’altronde, nel bilancio e nella classifica del centauro di Granollers mancano, almeno, altri nove punti, altrettanto clamorosi e gettati alle ortiche nel modo più grottesco in Catalunya, quando convinto di aver concluso la gara di casa al secondo posto si è letteralmente fermato per salutare i suoi tifosi senza accorgersi che mancava, ancora, un ultimo giro.
Conclusione, in quel caso Espargarò finì quinto anziché secondo perdendo, per l’appunto, nove punti che sommati a quelli che il clamoroso errore elettronico commesso in Giappone ha vanificato e calcolando i venticinque che separano Aleix da Quartararo, e dalla testa del Mondiale, danno la tara effettiva di come semplicemente con una maggiore attenzione oggi ci ritroveremmo un’Aprilia ancora più a ridosso del primo posto iridato se non addirittura a guardare tutti dall’alto verso il basso.
Mancano ancora quattro gare al termine e domenica si torna di nuovo in pista in Thailandia, i giochi non sono chiusi e la matematica è tutto fuorché una sentenza, ma certi errori restano un paradosso difficile da digerire e consegnano, di logica, una riflessione più che mai condivisibile: Aprilia, quello in corso rischia di trasformarsi nel Mondiale dei rimpianti?
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