MotoGP | Ufficiale, Valentino Rossi: “Mi ritirerò a fine stagione” [VIDEO]
La straordinaria carriera di Valentino Rossi si chiuderà a fine 2021
MotoGP GP Stiria Red Bull Ring 2021 – Valentino Rossi ha parlato in una conferenza stampa straordinaria al Red Bull Ring, annunciando il ritiro dalle corse a fine stagione.
Una decisione arrivata a sorpresa in Austria, quando tutti gli addetti ai lavori erano convinti che la “sua” Misano fosse il posto migliore per annunciare questo epilogo di carriera.
Commozione nel volto del 9 volte Campione del Mondo, arrivato a questa decisione dopo una lunga pausa di riflessione. Appendere il casco al “chiodo” non è mai facile, soprattutto quando la moto non è solo un lavoro, ma soprattutto passione, quella passione che ha spinto il “Dottore” a correre per 26 lunghe stagioni nel Motomondiale.
Ripercorriamo le tappe della sua splendida carriera, nove titoli iridati, ben 115 vittorie, 235 podi e 65 pole position, ricordando che Rossi continuerà a correre, molto probabilmente con le quattro ruote coperte.
NUMERI E CARRIERA VALENTINO ROSSI
Iniziamo con il dire che Valentino Rossi è l’unico pilota nella storia del Motomondiale ad aver vinto il titolo in quattro classi differenti: 125cc (1), 250cc (1), 500cc (1) e MotoGP (6).
La sua carriera inizia con i kart a soli 9 anni, grazie alla passione trasmessa da papà Graziano, pilota del Motomondiale a cavallo degli anni 1970 e 1980. Subito dopo passa alle minimoto e a 14 anni debutta nel campionato Sport Production in sella ad una Cagiva Mito gestita da Claudio Lusuardi.
Nel 1995 vince il campionato italiano della classe 125cc e si classifica terzo nell’europeo della stessa categoria. L’anno successivo, il 1996, debutta nel Motomondiale in sella a un’Aprilia RS 125 R AGV. Il 4 agosto in Austria centra il suo primo podio e il 18 agosto a Brno vince la sua prima gara, centrando anche la pole position.
L’anno successivo (1997) in sella ad un’Aprilia ufficiale del Team Nastro Azzurro vince il mondiale con ben 11 vittorie su 15 gare (Malesia, Spagna, Italia, Francia, Olanda, Imola, Germania, Brasile, Gran Bretagna, Catalogna e Indonesia), conquistando anche quattro pole position (Malesia, Paesi Bassi, Imola e Germania).
Nel 1998 passa alla classe 250cc sempre in sella all’Aprilia chiudendo la stagione in seconda posizione alle spalle del compagno di squadra Loris Capirossi. La stagione era iniziata con due cadute, ma alla fine Rossi chiude con 201 punti, 23 in meno di Capirossi.
L’anno successivo così come accaduto nella 125cc vince il titolo iridato con nove vittorie (Spagna, Italia, Catalogna, Gran Bretagna, Germania, Repubblica Ceca, Australia, Sudafrica e Brasile), due secondi posti (Olanda e Imola), un terzo posto in Argentina e cinque pole position (Malesia, Francia, Paesi Bassi, Germania e Argentina)-
Nel 2000 fa il grande salto nella classe 500 con la Honda, prendendo la squadra che era di Mick Doohan (Jeremy Burgess era il capo-tecnico che aveva già vinto con Freddie Spencer e Wayne Gardner), seguito sempre dallo sponsor Nastro Azzurro.
Nella stagione di esordio nella 500 vince due Gran Premi in Gran Bretagna e Brasile, facendo una grande seconda parte di stagione, chiudendo secondo alle spalle di Kenny Roberts Jr (Suzuki). Ottiene anche tre secondi posti (Germania, Repubblica Ceca e Pacifico) e cinque terzi posti (Spagna, Francia, Catalogna, Portogallo e Australia).
Durante la pausa estiva convince la Honda a farlo partecipare alla 8 ore di Suzuka, una delle gare più iconiche del mondiale Endurance, chiusa con un ritiro.
Come già accaduto nelle classi 125cc e 250cc, al secondo anno della stessa categoria (2001) vince il Mondiale con ben undici vittorie (Giappone, Sudafrica, Spagna, Catalogna, Gran Bretagna, Repubblica Ceca, Portogallo, Pacifico, Australia, Malesia e Brasile), un secondo posto in Olanda, un terzo posto in Francia, quattro pole position (Sudafrica, Spagna, Italia e Catalogna) e 325 punti totali. Partecipa ancora con Colin Edwards alla 8 ore di Suzuka, centrando una storica vittoria.
Nel 2002 nasce la nuova categoria MotoGP, non più prototipi a 2 tempi, bensì a 4 tempi. In sella alla Honda ufficiale del Team Repsol vince i Campionati del 2002 e del 2003, passando poi con una mossa a sorpresa alla Yamaha.
Nell’anno dell’esordio con la casa dei Tre Diapason vince subito il titolo, forse uno dei più belli della sua carriera. Epica la sua vittoria all’esordio in Sud Africa contro il rivale Max Biaggi.
Si ripete l’anno successivo dove diventa Campione del Mondo con quattro gare di anticipo a Sepang, il 25 settembre. Conquista 11 vittorie su 17 gare (Spagna, Cina, Francia, Italia, Catalogna, Paesi Bassi, Gran Bretagna, Germania, Repubblica Ceca, Qatar e Australia) e 16 podi complessivi, di cui tre secondi posti (Portogallo, Malesia e Turchia) e due terzi posti (Laguna Seca e Valencia).
Gli anni 2006 e 2007 sono avari dal punto di vista dei risultati per uno abituato a dominare. Chiude il 2006 in seconda posizione alle spalle del compianto Nicky Hayden. Titolo perso per una scivolata nell’ultima gara di Valencia (risalirà in sella chiudendo 13esimo ma non basterà, ndr), mentre l’anno successivo chiude terzo alle spalle di Casey Stoner e Dani Pedrosa. Il 2007 segna anche l’introduzione di un nuovo regolamento MotoGP basato su prototipi da 800 cm³.
Nel 2008, passato alle gomme Bridgestone torna a conquistare il titolo, nell’anno in cui al fianco ha Jorge Lorenzo, anno diventato famoso anche per il muro eretto tra i due box dei due piloti Yamaha. Nel 2009 si ripete, vincendo il suo ultimo titolo in ordine cronologico, il nono, eguagliando Carlo Ubbiali e Mike Hailwood.
Il 2010 è l’anno caratterizzato dalla caduta del Mugello, dove si procura la frattura di tibia e perone. Chiude la stagione con due vittorie (Qatar e Malesia) e la terza posizione in Campionato.
Si chiude qui la prima esperienza in Yamaha, visto che il “Dottore” passa alla Ducati nelle stagioni 2011 e 2012, stagioni avare di risultati, chiuse rispettivamente in settima e sesta posizione.
Il 2011 è anche l’anno della tragedia di Marco Simoncelli, venuto a mancare a Sepang in incidente dove Rossi rimane coinvolto incolpevolmente insieme a Colin Edwards. Il SIC era un grande amico di Rossi e questo colpisce molto il pesarese, tanto che si era paventato un possibile ritiro, poi non avvenuto.
Chiusa la disastrosa esperienza in Ducati, Rossi torna in Yamaha nel 2013 dover ritrova Jorge Lorenzo. Chiude la stagione al quarto posto finale. Nel 2014 chiude secondo, dopo essere tornato a vincere a Phillip Island a distanza di 9 anni dal suo ultimo successo sulla pista australiana, piazzandosi davanti a Lorenzo e a Bradley Smith nel giorno del suo 250º Gran Premio in Top Class.
2015 Titolo Sfumato
Il 2015 sarà l’anno per molti ricordato come “biscotto”. Rossi e i suoi sostenitori erano e restano convinti che il Mondiale sia stato perso a causa di Marc Marquez. Tutto “nasce” in Australia (in una gara apparentemente senza polemiche) ed ha il suo epilogo nella conferenza Stampa di Sepang (gara successiva, ndr), dove Rossi attacca Marquez, reo di aver aiutato palesemente il suo connazionale Jorge Lorenzo ad aggiudicarsi il titolo. Il pesarese si presenta con in mano i fogli dei cronologici del GP d’Australia, spiegando che Marquez avrebbe appositamente rallentato la gara per favorire Lorenzo. In gara un duello senza precedenti tra i due, con Marquez che risponde ad ogni tentativo di fuga del pesarese e il triste epilogo con la caduta di Marquez, apparentemente spinto fuori da Rossi con un calcio, manovra mai completamente chiarita. Da qui la squalifica e la partenza in ultima posizione a Valencia, con un quarto posto che non basterà per aggiudicarsi il titolo, andato a Lorenzo.
In precedenza c’erano stati i fatti del Gran Premio d’Argentina e d’Olanda, gare vinte da Rossi e in cui fu accusato da Marquez di scorrettezze. In Argentina Marquez cadde rimanendo agganciato con la sua ruota anteriore nella posteriore di Rossi, mentre in Olanda vinse tagliando l’ultima chicane dopo essersi toccato con Marquez.
Nel 2016 Rossi chiude il mondiale in seconda posizione con due vittorie, a Jerez e Barcellona, mentre nel 2017 l’ultima vittoria, centrata ad Assen in un Campionato chiuso al quinto posto.
Nel 2018 cinque podi e la terza posizione finale, mentre nel 2019 due soli podi e settima posizione in Campionato. Il 2020, stagione caratterizzata dal Covid e iniziata solo a luglio a Jerez, non è mai protagonista; un solo podio in Andalusia e sette “zeri”.
Nel 2021 si scambia la moto con Fabio Quartararo, andando ad affiancare nel Team Yamaha Petronas l’allievo in VR46 Franco Morbidelli. Prima parte di stagione da dimenticare e un decimo posto come miglior piazzamento al Mugello. Poi in Austria oggi, l’annuncio dal ritiro dalle corse.
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