MotoGP | Francesco Bagnaia: “Lo scorso anno ho studiato la frenata di Lorenzo” [VIDEO]
"Andare in Yamaha? Sarebbe interessante ma non è quello che voglio" ha aggiunto il torinese
MotoGP – Dopo i test invernali abbastanza positivi c’era molta attesa per Francesco Bagnaia di tornare in sella alla Ducati GP20 del team Pramac. Il pilota torinese in questo 2020 ha la stessa moto del team ufficiale, quindi ottime possibilità per lottare per le posizioni che contano ma anche molte responsabilità.
A moto ferme Antonio Boselli di Sky Sport MotoGP ha raggiunto, virtualmente, Bagnaia realizzando una lunga e interessante intervista.
Dichiarazioni Francesco Bagnaia
“Al momento non voglio pensare troppo alla mia Ducati, anche perché la situazione ora è troppo incerta. Da un certo punto di vista, egoisticamente parlando, è meglio che ci sia la quarantena dappertutto così quando ripartiremo saremo tutti allo stesso livello. Mi manca molto andare in moto, la sensazione di miglioramento che avevo provato ai test, di ritmo e in generale di prestazione mi manca molto. Penso che mi mancherà per tanto tempo, è questo che temo, ma bisogna adeguarsi. Sarà il mio anno? Me lo auguro, secondo me le premesse ci sono tutte. L’anno scorso è stato tosto, con troppe cadute che non sono da me, se pensi che nei due anni precedenti sono caduto 4 e 6 volte. Quest’anno, ai test, sono partito un po’ più cauto per ritrovare il feeling con la moto e ora, con la Ducati 2020 e la squadra attorno a me, posso avere tutto quello di cui ho bisogno per raggiungere i risultati che stiamo cercando. Il mio obiettivo è arrivare in Ducati ufficiale nel 2021, per farlo devo meritarmelo. Fabio ha fatto una stagione al di sopra di ogni aspettativa, anche della Yamaha. Ha fatto dei risultati incredibili, come aveva fatto in precedenza Zarco. Detto questo, i commenti negativi arrivano sempre, però sono la cosa che conta meno perché solo tu sai su cosa stai lavorando, sulle tue difficoltà e su come stai cercando di risolverle. Inutile perdere tempo sui commenti negativi, soprattutto se arrivano da chi non è neanche dell’ambiente, vai solo fuori di testa. Se i commenti arrivano da Ciabatti, Tardozzi o da qualcuno del mio team o della mia famiglia, allora bisogna crescere e imparare, ma per esempio i social sono pieni di leoni da tastiera. Io ho sempre corso con un certo stile di guida, prediligendo la percorrenza di curva, e con Ducati questo modo di guidare non paga. Stiamo cercando di conciliare i miei punti di forza con quelli della Ducati, che sono la percorrenza con la staccata e la trazione in uscita dalle curve. Lorenzo, nel momento in cui è riuscito a capirlo, ha fatto degli enormi passi in avanti e ha vinto due gare. È vero che guardando i due stili di guida sono piuttosto simili sotto certi aspetti. Quando ha capito il meccanismo, ha cominciato a staccare fortissimo ed è un po’ quello che è successo a me in Malesia, avevo iniziato a staccare molto forte. Ora devo cercare di essere più costante con le gomme, penso che ci stia riuscendo come successo anche nella simulazione di gara in gara. Non avevo un passo per vincere, ma per stare tra i primi sette. Non ci basta ovviamente, mi mancavano 3-4 decimi e credo che per la gara li avrei avuti perché mi ero confrontato anche con le prestazioni di Dovizioso, Petrucci e Miller. Spero solo che quando ripartiremo ripartirò da qui, anzi ne sono sicuro, perché difficilmente perdo le cose che apprendo. Ci siamo quasi, però non mi sento ancora di dire di essere perfettamente adattato alla Ducati. L’anno scorso abbiamo visto i dati di Lorenzo soprattutto per la staccata, per come si è evoluta, perché all’inizio frenava in stile Yamaha, fermandosi meno per arrivare allo stile Ducati, con le grandi staccate. Ultimamente guardo i dati di Dovizioso, Petrucci e Miller. Andare in Yamaha? Sarebbe interessante ma non è quello che voglio, sicuramente le offerte di altri team fanno piacere ma io ho sposato da subito il progetto della Ducati, ancora prima di cominciare l’ultima stagione di Moto2 e voglio riuscire a portarla al massimo delle sue potenzialità. Penso che Ducati stia lavorando tanto per ottenere grandi risultati che sta già raccogliendo, ma non è mai abbastanza. L’anno scorso c’è stato un dominio di Honda e Marquez imbarazzante, l’obiettivo è arrivare vicino a primi sia con i punti sia con i risultati. Io ho voluto Ducati, perché era quello che volevo, però non mi sembrerebbe giusto per nessuno mollare questa sfida. Loro hanno investito molto in me, io ho creduto a loro ed è qualcosa che dobbiamo portare avanti insieme.”
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