Moto2: Marc Marquez, all’inferno e ritorno
Rientro sensazionale in Qatar per il "Cabroncito"
Una vittoria che ti lascia col fiato sospeso quella del catalano Marc Marquez a Losail, la prima gara della stagione. Poco spazio ad interpretazioni, si è trattato di puro spettacolo sul tracciato illuminato nella notte dell’8 aprile, davanti subito la lotta Iannone-Marquez che si conclude poi in volata finale dove il pilota Repsol riesce a mettersi davanti all’abruzzese per soli 61 millesimi. Complice probabilmente una Suter superiore alla Speed Up del nostro Andrea, ma senza niente togliere all’ex campione del mondo 125cc.
Avevamo salutato il pilota dell’attuale Team CatalunyaCaixa a Sepang 2011, infatti il centauro aveva riportato una paralisi al muscolo obliquo superiore dell’occhio destro in conseguenza ad una caduta in prova. L’infortunio lo aveva costretto a piedi poichè la vista era limitata e non riusciva a guidare in tali condizioni. Un problema che gli ha tagliato tutte le chance di un possibile titolo mondiale che pareva già agguantato.
In conseguenza all’operazione ed ai lunghi periodi di riabilitazione, Marquez non aveva potuto presenziare a molti dei test tenutesi durante l’inverno in preparazione alla stagione 2012. Vogliamo ricordare che i problemi alla vista condizionano molto la guida di un pilota, basti pensare ai problemi riscontrati dall’italiano Claudio Corti durante la suddetta prima gara in notturna a causa delle lenti a contatto che non gli permettono una corretta visibilità con tali condizioni.
In sostanza la pre-stagione del “Cabroncito” era stata abbondantemente assente ma con la gara del Qatar ha saputo dimostrare e riprendersi ciò che gli è sempre spettato, il gradino più alto del podio, dovremmo abituarci a queste lotte?
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Onestamente nel fare il sorpasso su Tom Luhti c’è voluto del coraggio da parte dei giudici a non sanzionare una manovra cosi poco pulita…
All’ultimo momento dopo averlo appena superato lo ha sbattuto fuori della pista cosi come avrebbe fatto Mike Tyson…un campione non dovrebbe fare certe manovre…sanzionarle sarebbe un dovere.R.
Kevin Schwantz,uno che parla sempre senza tanti peli sulla lingua,trovando il coraggio di dire che nessuna delle tanto criticate manovre di Marco Simoncelli fossero a suo avviso scorrette…oggi invece su Superbike.Planet,critica aspramente la manovra del sorpasso di Marquez su Luhti in Qatar,manovra avvenuta nel punto più veloce del circuito,e che,a detta di Kevin,oltre a far perdere preziosi punti a Luhti,poteva causare un grave incidente assolutamente evitabile(K.S.ndr).Chi ha corso sa bene che queste manovre generano un odio profondo…e se fossi Luhti starei già pensando alla vendetta…Questo è il motivo perchè la direzione gara ha sbagliato.Roberto