Motegi MotoGP – Buone notizie dalla tana del lupo.


Buone notizie dalla tana del lupo nel giorno della dodicesima gara del MotoMondiale 2004.
Nella 125 una splendida gara ha visto tre dei nostri finire sul podio. Simone Corsi, Romano, conquista il suo primo podio e conferma la crescita di questa stagione.
Nella 250 Dani-Martello-Pedrosa, si accappara l’ennesimo primo posto e rinsalda fortemente la sua leadership in testa al campionato.
Nella classe MotoGp abbiamo potuto assistere ad una specie di replay. Pronti, partenza, via, prima curva, gran casino, sei piloti fuori.
Molte le analogie con lo scorso gran premio.
Questa volta, indiscutibilmente, Capirossi arriva lungo e non riesce a tenere in traiettoria la sua Desmosedici mandando a gambe all’aria altre cinque moto. Con questa manovra ha segnato una serie di eventi irreversibili.
A parte il suo piede rotto e un foro nel gluteo di Hopkins, la sua manovra che per sua stessa ammissione, fa parte di ciò che capita nelle corse (dichiarazione onesta o incoerente?), ha causato la messa fuori dai giochi mondiali per Max Biaggi e un bel regalo allo spagnolo Sete Gibernau che si è tolto con una botta, anzi un botto solo, ben sei piloti, tra le altre cose, non facili da superare.
Al termine di questa gara vediamo un Biaggi rassegnato e forse rasserenato. Oramai la stagione è finita. Le colpe di quanto è successo non sono tutte sue. La lentezza con cui la HRC ha deciso di aiutare i piloti dei team satellite è stata fatale. Non potevano fare diversamente viste le scelte operate ad inizio anno. Dovevano credere in Hayden e Barros. Dovevano onorare i privilegi dovuti al team principale. Adesso le cose stanno per volgere al termine e già si pensa al prossimo anno.
Gibernau chiude questa gara meno serenamente del romano anche perché per lui, la speranza del titolo 2004 non è ancora totalmente svanita, almeno matetamicamente parlando. La sua è stata una gara opaca, corsa in difesa per cercare di limitare i danni. Se la sfortuna gli ha messo una ruota posteriore che perdeva pezzi e una anteriore che scivolava, la buona sorte gli ha messo davanti Capirossi per bilanciare. Ha corso i primi giri con l’intenzione di rientrare ai box per poi decidere di proseguire e portare a casa anche pochi ma preziosi punti. Mancano quattro gare e la prossima è un salto nel buio per tutti. Ad aumentare la tensione dello spagnolo, la grande capacità di adattamento di Rossi ai nuovi circuiti.
Tamada ha corso la gara delle gare per la Honda. In un gran premio nel quale non si poteva perdere anche a costo di dover rimettere Ukawa su una moto pur di non far vincere Rossi e la sua Yamaha, Makoto, giapponese porta sul gradino più alto del podio del circuito giapponese, la sua Honda clienti con gomme Bridgestone, giapponesi e sponsor tabbaccaio giapponese. Il tripudio del sole rosso in nome della Honda.
Nessuno può dire come si traddurà in termini di benefici questa corsa per Makoto. La sua stagione è stata comunque brillante e le sue non possono essere archiviate come sporadiche apparizioni. Makoto potrebbe non essere un talento ma sicuramente è un valido pilota.
Valentino Rossi chiude la sua esperienza giapponese con un ghigno. Non ha centrato l’obiettivo di vincere in casa Honda ma ha comunque rosicchiato altri punti preziosi. Lascia Gibernau al palo e comincia a pensare che stavolta lo abbia piegato psicologicamente. Sentire lo spagnolo additare la sparizione di gomme adeguate e già testate con Michelin, fa intendere che la rassegnazione non è lontana. Ma Sete è comunque pilota di valore e il pesarese non è uno stolto superficiale. Mai abbassare la guardia. L’unica libertà se la potrebbe prendere solo nella conta dei pretendenti al titolo dal quale Biaggi è quasi certamente fuori.
Adesso arriva un circuito nuovo mai visto dal lato del cupolino né da lui, né da nessun altro pilota. Una sfida e si sa, Rossi adora le sfide. Su questo nuovo circuito nessuno potrà vantare esperienze acquisite nel tempo. La telemetria qui vedrà scrivere nuove pagine, le prime.
Una nota in chiusura va dedicata a Nakano. Dopo oltre venti anni riporta la Kawasaki sul podio, al terzo posto. Una gara bella condotta dal giapponese in maniera più che piacevole. Ha fatto tremare un po’ tutti quando si sono viste uscire delle nuvolette bianche dalla sua carena…ma nessun problema al motore per fortuna e gara corsa fino alla fine. La Kawasaki a distanza della prima Ninja presentata, con quelle forme quanto mai bizzarre, riesce a piazzare per la prima volta una sua moto sul podio. Non è molto visto il tempo impiegato ma è un segnale positivo come lo è per le Bridgestone. In tutto il week end sono state le gomme protagoniste.
Davide Giordano
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