Loris Reggiani: ’I giudici hanno voluto riaprire il mondiale’….
15/7/2003
REGGIANI:"I GIUDICI HANNO VOLUTO RIAPRIRE IL MONDIALE"
La "retrocessione" di Rossi al 3° posto e la vittoria di Biaggi
nel GP di Gran Bretagna continua a far discutere. Loris Reggiani, manager di
Marco Melandri, è perplesso: "E’ stato un compromesso: i giudici
hanno accontentato tutti, sponsor compresi, e hanno ridato interesse al Mondiale
– ha detto a TGCOM – L’infrazione di Rossi però non poteva essere ignorata".
Poi un’accusa: "Il fatto che cambino giudici ad ogni gara è dilettantismo".
Non si sono ancora spenti gli eco della decisione della giuria del Gran Premio
di Donington, che ha penalizzato di 10" Valentino Rossi retrocedendolo
al terzo posto e di fatto consegnando la vittoria a Biaggi davanti a Sete Gibernau.
Loris Reggiani ha le idee chiare e definisce quella adottata dalla giuria "Una
soluzione di compromesso".
Valentino Rossi ha attaccato duramente Sito Pons, che ha definito "un
furbo, che non ha rispettato la normale procedura di ricorso". Poi ha chiuso
il suo attacco con un "mafiosi" che ha fatto molto discutere. Lei
come vede ciò che è accaduto a Donington?
"Non credo che sia così come dice Valentino, Pons non ha fatto normale
reclamo perché la direzione di gara ci stava pensando già. In
più l’amicizia che c’è fra Pons e i giudici, che erano spagnoli,
ha facilitato il canale di informazione fra di loro. Io però non darei
colpe e non parlerei di mafiosi. Pons avrebbe fatto reclamo ufficiale e sarebbe
comunque finita così".
Ma il regolamento cosa prevede in questi casi?
"Non ci sono regolamenti precisi, è a discrezione della direzione
di gara. Possono decidere di dare 5", 10" 0 altro, e questa volta
hanno optato per 10. E’ questo che lascia il tempo che trova, ma è anche
vero che l’infrazione c’è stata e non poteva essere ignorata, si creava
un precedente. Alla fine è stato trovato un compromesso: hanno accorciato
la classifica del Mondiale, hanno accontentato lo sponsor di Rossi che è
andato sul podio e non hanno fatto grossi danni".
Secondo lei con le bandiere elettroniche si risolverebbe il problema?
"Certamente sì, si potrebbero mettere delle luci colorate sul cruscotto
della moto, i piloti le vedrebbero di certo. E’ una cosa fattibile, stanno facendo
già una cosa simile per il cronometraggio, montando una centralina a
bordo delle moto".
La situazione comunque ha riproposto l’annoso problema delle giurie, che sono
diverse per ogni GP.
"Ed è una stupidaggine, una cosa antidiluviana, conta ancora l’amicizia,
i commissari sono scelti fra gli amici degli amici, e così, il che è
ancor più grave, per il servizio medico. E’ una questione di educazione
e professionalità. Faccio un esempio: qualche anno fa Melandri perse
per un punto il Mondiale 125 perché a Valencia cadde mentre era secondo
e cercò di riprendere la moto. I commissari, inspiegabilmente, gli impedirono
di riprendere la moto anche se tutto era a posto e il pilota stava bene. Guarda
caso Alzamora vinse
Se ci fossero sempre le stesse persone si eviterebbero
papocchi…".
Fonte: Tgcom.it
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