Locatelli-Aprilia di nuovo insieme per una nuova sfida


LOCATELLI: CON APRILIA, PER RINNOVARE LA SFIDA
C’è un vecchissimo detto hollywoodiano, che più o meno recita
così:”…è molto difficile diventare una stella, ma lo è
molto di più restarci…”. Molto probabilmente ne sanno qualcosa
anche i piloti del motomondiale – d’altronde stiamo sempre parlando di uno
degli show motoristici più belli e affascinanti a cui si possa assistere
– dove i prim’attori, i piloti, un giorno si ritrovano sul gradino più
alto del podio e la gara dopo, magari, si ritrovano a fondo classifica senza nemmeno
saperne il motivo.
Un campione di casa nostra che sa benissimo cosa vuol dire quanto sia duro risalire
la china, dopo che ha assaporato il profumo dell’alloro mondiale, è
il bergamasco Roberto Locatelli. Nel giro di poco più di quattro anni è
passato dal titolo iridato della 125 al problema di riuscire a staccare un tempo
dignitoso per qualificarsi, non con una moto di un team privato, ma con una KTM
ufficiale. Lasciatosi alle spalle quella brutta esperienza ora, a quasi trent’anni,
Locatelli è più motivato che mai a mettere in archivio un 2003 da
dimenticare. E, per mettere subito le cose in chiaro, ai recenti test di Jerez,
è stato lui a staccare il miglior tempo con l’Aprilia del Team Safilo-Oxydo
LCR, a dimostrazione che il feeling con la moto che gli ha permesso di vincere
il Mondiale nel 2000 è ancora intatto, e che chi vorrà salire sul
gradino più alto del podio dovrà nuovamente fare i conti con lui…
Caro Roberto, la prima domanda che mi sorge spontanea è quella di
chiederti che effetto ti fa, anche se erano solo dei test, rivedere il tuo nome
in cima alla lista dei tempi?
Mah, devo dire che non è stata una sorpresa, perché sapevo fin
da subito che avevo per le mani una gran moto e alle spalle un ottimo team di
tecnici con cui avevo già lavorato. Diciamo che soprattutto è
stato un gran piacere poter tornare a correre ai vertici della categoria. Riavere
la possibilità di essere di nuovo protagonista nel motomondiale è
stata la sensazione più bella.
Hai dimostrato, anche se non ce n’era bisogno, di essere ancora un
pilota molto veloce, d’altronde un mondiale non si vince per caso; allora
torniamo per un attimo alla passata stagione, che cosa principalmente non ha
funzionato tra te e la KTM?
Diciamo che è stato soprattutto un problema di affinità. Non sono
riuscito a digerire tecnicamente la KTM. Per fare un esempio, fin da quando
ho vinto il mondiale, l’Aprilia mi ha sempre messo in condizioni, sia caratteriali
che tecniche, di poter sfruttare al meglio il materiale che mi veniva messo
a disposizione; con la moto della passata stagione non riuscivo a trovare un’intesa.
Dopo la sfortunata parentesi austriaca, ti ripresenti nel motomondiale come
uno dei favoriti della vigilia, ma nella passata stagione hai mai pensato: “Mollo
tutto!, le corse non fanno più per me”?
No, di tornarmene a casa non l’ ho mai pensato. Chiaramente la passata
stagione ci sono rimasto molto male quando, dopo la gara di Valencia, il team
mi ha comunicato la scelta di lasciarmi a piedi. Anche perché io ci credevo
molto in questo progetto, il mio contratto era di due anni, si poteva crescere
molto, ma loro hanno giudicato che io non gli servivo più. Diciamo che
con KTM mi è rimasta la sensazione di un qualcosa di incompiuto.
Appena sei risalito in moto, cosa ti ha fatto pensare: “Ok! È ancora
l’Aprilia con cui ho vinto il mondiale!”
Una volta rientrato in orbita Aprilia nel team Safilo-Oxydo LCR ho ritrovato
molti tecnici con cui avevo già lavorato e vinto. E’ stata più
una sensazione “ambientale”, qui so che c’è la mentalità
giusta per poter fare un ottimo lavoro con gente capace e motivata. Prima ancora
di iniziare i primi test mi dicevo che era un matrimonio da fare. D’altronde
anche se ero uscito dalla loro famiglia, ho sempre avuto un ottimo rapporto
con tutti, ad iniziare dal presidente Beggio; diciamo che mi sento come un parente
che è tornato, e di questa nuova possibilità che mi è stata
data ringrazierò sempre Lucio Cecchinello e l’Aprilia.
Un pensierino alla 250 lo fai ancora o per te è un capitolo chiuso?
Vorrei riaprirlo nel momento giusto. Nel nostro stesso team di fianco a noi
c’è De Puniet con la 250, non si sa mai, se un giorno Cecchinello
è contento di me e De Puniet vuole cambiare…. Ma sono tutti discorsi
da fare dal 2005 in poi, l’importante ora è disputare un 2004 al
meglio!.
Quali pensi saranno i tuoi più diretti rivali per la corsa al titolo?
Aprilia non ha un team ufficiale per la 125, ma ha ottimi “clienti”
ad iniziare da noi di Safilo-Oxydo LCR, dal team Matteoni a quello di Seedorf.
Non dimentichiamo poi che Gilera, Honda e KTM devono ancora scoprire le loro
carte, penso che ci sarà gran battaglia, saremo almeno una decina di
piloti compreso me, che potranno giocarsi il titolo. Il problema, se così
possiamo dire, è che sono tutti molto giovani e, anche se l’esperienza
qualche volta ti dice di risparmiarti in ottica mondiale, ti ritrovi alla domenica
con piloti che magari per cercare di mettersi in luce, considerano ogni gara
la gara della vita! Sarà un bel campionato, molto spettacolare.
Già, lo spettacolo tra un po’ riaprirà il sipario, e sicuramente
lo show ha ritrovato una sua stella….
(Aprilia.com)
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