Le pagelle del Gp d’Olanda

Le pagelle del Gp d’OlandaLe pagelle del Gp d’Olanda

Rossi: grazie
Quando passò alla Yamaha erano in tanti a sostenere che avremmo visto il
suo reale valore, profetizzandogli battaglie a centro gruppo, ovviamente ben lontano
da chi guidava la moto-nasa.
Effettivamente, a parte Gibernau, i piloti Honda non sembrano così vicini:
in termini di tempi, quelli che sono arrivati hanno preso oltre 10’, mentre
in termini di punti iridati è pure peggio. Molto peggio.
Ad Assen porta a casa la quarta vittoria, con l’ennesimo incredibile sorpasso
a conclusione dell’ennesima incredibile gara a due: ritmo forsennato ed insostenibile
per tutti gli altri, terminato con un sorpasso da cineteca.
Giustizia è fatta.

Gibernau: 10
Ha tentato di andare via, facendo fin dai primi giri tempi pazzeschi.
La mossa si rivela ottima rispetto ai compagni di marca, persi lungo il tracciato,
ma insufficiente per Rossi, che lo passa a modo suo.
Con due vittorie, tre secondi posti ed una piazza d’onore su sei gp, rimane
l’unico rivale del fenomeno. Come l’anno scorso, ossia da quando dispone
di una moto competitiva.
Il motociclismo ha trovato un campione.

Melandri: 7
Finché non gli passano il setting di Rossi, ci capisce poco.
Poi la moto diventa molto più guidabile, e lui piazza il secondo podio
in due gare prendendo punti pesantissimi e lasciandosi alle spalle uno sciame
di Honda.
La carta d’identità è dalla sua parte, come la sorte di avere
come guida uno dei piloti più forti di tutti i tempi.
Il coraggio di non riempirsi di vittorie e titoli nelle classi minori è
bene che vanga premiato.

Biaggi: 6
Giovedì e venerdì troppo brutti per essere veri.
Poi pare siano state apportate alcune modifiche alla centralina.
Sarà. Rimane il fatto che dopo sei gare, se non succede qualche cosa
alla terribile coppia, è già fuori dalla lotta al titolo: non
solo il distacco di punti incomincia ad essere pesante, ma soprattutto non ha
mai dato l’impressione di essere in grado di mettersi dietro né
Gibernau né, tanto meno, Rossi.
Ho nostalgia delle gare che ci regalava durante i tanto bistrattati anni in
Yamaha.

Hayden e Barros: ?
Nel giro di qualche mese l’invincibile armada HRC è passata dai
record in sequenza al peggior risultato di sempre: un podio e 86 punti in due,
senza mai essere in lotta per la vittoria.
Ogni altra considerazione appare superflua.

Edwards: 5
Continua a navigare intorno alla quinta piazza.
Di per sé più che onorevole.
Solo che non guidando una Suzuky significa ultimo dei piloti Honda – Michelin.

Drammatico il confronto con i proclami di quest’inverno.

Xaus: 8
Dopo un avvio difficile, sembra aver preso confidenza con il mezzo.
Che rimane vecchio e senza sponsor, ma ancora capace di regalare qualche sorriso.

Vista la nomea di “sfascia carene” conquistata nella meno problematica
sbk, il bilancio è senz’altro positivo.

Capirossi: 6
Non che fosse difficile fare meglio di quello che si era fatto fino ad ora,
ma con il nuovo motore si è visto davvero un nuovo Capirex.
La speranza è che gli ingegneri abbiano trovato una strada percorribile,
e che il prosieguo del campionato possa portare ad un 2005 radicalmente diverso.

A partire dal ripristino dei valori tecnici: Xaus davanti ed imprendibile fa
davvero male.

Honda: 2
Come la posizione occupata nella classifica costruttori. Secondi, dietro la
Yamaha.
Ancora troppo per chi ha dichiarato che il proprio obbiettivo è far vincere
la massima competizione del motociclismo mondiale ad un “anonimo pilota
giapponese”.

Scalera & c.: 10
C’è da sperare che Cereghini inviti ad ogni puntata, uno per uno,
tutti i giornalisti che per quattro stagioni hanno riempito le rotative di pezzi
impedibili su moto-nasa e corbellerie assortite: lo spettacolo è assicurato.

Italia 1: brutta piega
L’avvento del gruppo Mediaset ha dato una salutare ventata di freschezza,
oltre ad un’attenzione all’evento che ai tempi della RAI neppure ci
si poteva sognare.
Questo però non giustifica interruzioni che ormai durano quasi un giro.

E poi il conflitto di interessi di Reggiani, ora che il suo assistito incomincia
a fare capolino nelle zone calde, non può essere lasciato marcire come
se nulla fosse: capisco che a Cologno Monzese il problema sia storicamente poco
sentito, ma il tifo ascoltato durante la battaglia per il terzo posto rimane
davvero poco decoroso.

Di Io, Paperoga

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